Delitto Bufi: restano in carcere le sorelle Andriani, accusate di favoreggiamento
MOLFETTA – 3.5.2005
Restano in carcere le sorelle molfettesi Teresa e Anna Andriani, rispettivamente 55 e 43 anni, arrestate con l'accusa di favoreggiamento nell'ambito di un'ennesima inchiesta sull'omicidio di Annamaria Bufi (nella foto), uccisa il 3 febbraio '92 e abbandonata sulla SS16 Bis.
Le donne sono state interrogate dal Gip del Tribunale di Trani, Michele Nardi, e hanno negato ogni addebito, compreso quello di aver nascosto agli inquirenti circostanze sul delitto di cui è accusato l'insegnate di educazione fisica Domenico Marino Bindi.
Ma per il Gip, che ha accolto le richieste d'arresto del Pm Francesco Bretone, le sorelle Andriani nel corso delle loro precedenti audizioni «non si sono fatte scrupolo di mentire, a volte anche spudoratamente». Tra gli elementi richiamati anche un'intercettazione ambientale in cui Anna Andriani dice: «lì la colpa ce l'hanno quelli che stanno intorno a lui che hanno pensato di coprire oppure di proteggerlo, mentre può darsi che quello (Bindi) dal primo momento avrebbe confessato che è stato lui e poi si trovava il sistema per farlo uscire».
«A seguito delle indagini - scrive Nardi, come riporta il quotidiano di Bari “La Gazzetta del Mezzogiorno” - appare evidente che l'omicidio è maturato in ambienti di "amicizie particolari" dalle condotte sessualmente disinvolte e che dopo si è chiuso a quadrato intorno all'assassino, probabilmente mosso più dall'esigenza di coprire le proprie condotte immorali che dalla volontà di proteggere Bindi. Ma la verità - conclude - non può esser seppellita, richiamando il passo evangelico "Vi dico che se questi taceranno, grideranno le pietre"».
Le donne, perciò, restano in carcere e la difesa dovrebbe ricorrere al tribunale del Riesame per ottenere la loro scarcerazione.