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De Nittis: a Roma la mostra più completa dell'impressionista pugliese
12 gennaio 2005

ROMA – 12.1.2005 Soggetti trattati con leggerezza, uno spirito magnifico e talento infiniti. Una poliedricità artistica unica, per un artista capace di essere “meridionale al sud, francese a Parigi, londinese a Londra”. E' questa la prima impressione che si coglie della straordinaria esposizione di tele di Giuseppe De Nittis: in programma a Roma, presso il Chiostro del Bramante, fino al 27 di febbraio. Un impressionista italiano, indubbiamente tra gli artisti più innovatori ed originali dell'Ottocento. Giuseppe De Nittis, di nascita pugliese, fu un artista tutt'altro che provinciale. Tra i pochi autori italiani entrati a far parte del novero degli impressionisti internazionali, egli seppe coniugare perfettamente il suo passato regionale ed italiano con le istanze artistiche acquisite nei suoi soggiorni esteri. Morto nel 1884, a soli 38 anni, stroncato da aneurisma celebrale, De Nittis lasciò un ricordo straordinario di sé in chi lo conobbe, ed un immenso patrimonio artistico, che continua a rinfrancare l'animo di chi si accosti alla sua pittura, per conoscerla, studiarla o semplicemente per farsi incantare da essa. Molti critici dicono di non conoscere maestro contemporaneo che sia mai riuscito a rendere meglio il movimento e il carattere di una città e di un popolo. Precisamente, è proprio il senso dell'istante, dello scorcio di vita catturato, che domina le tele del De Nittis. La mostra romana è la più vasta organizzata sull'artista dai tempi dell'esposizione del 1934 al Museo Pinacoteca Comunale De Nittis di Barletta. Sono state selezionate 180 dipinti e 25 opere su carta tra le più significative, tra cui molti inediti. Opere che, attraverso l'occhio attento e acuto dell'artista sono capaci di restituire lo spirito e l'atmosfera dei luoghi da lui rappresentati. Un'esposizione articolata in nove sezioni che ci presentano un panorama completo ed esaustivo dei soggetti preferiti dall'artista: i soggiorni napoletani e il Vesuvio, l'Ofantino, le sofisticate vedute atmosferiche e di paesaggi, specie pugliesi e napoletani, le capitali europee come Parigi e Londra, l'elegante società nel turbinio di ogni ora, la sofisticata bellezza della donna moderna, e l'influenza del japonisme (insieme di opere, queste ultime, che riflettono una accurata ricerca di materiali, soggetti e tecniche che il pittore conduce insieme a Manet, Degas, Van Gogh dopo la grande esposizione universale del 1867. La mostra itinerante, dal titolo “De Nittis. Impressionista italiano”, presentata dalla Fondazione Foedus di Roma e dalla Fondazione Antonio Mazzotta di Mialano, è stata curata da Renato Miracco, ed è stata realizzata grazie alla disponibilità dei più importanti Musei italiani e stranieri, tra cui in particolare il Museo Pinacoteca Comunale G. De Nittis di Barletta, città natale dell'artista, che possiede la donazione delle opere dell'artista fatta dalla moglie Léontine. Prestiti importanti vengono anche dal Cimac di Milano, dal Museo rivoltella di Trieste, dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza, dal Museo Carnavalet di Parigi e da molti collezionisti privati, sia italiani che stranieri. De Nittis, come scriveva nel 1881 Alfred de Lostalot, “Non si accontenta di andare al passo con il secolo, ma vuole essere al tempo con il giorno stesso, con l'ora appena trascorsa, addirittura con l'indomani che non è ancora scoccato”. Sono queste le qualità e l'originalità che fa di questo artista pugliese uno degli adepti dell'impressionismo. Lucrezia Pagano
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