Recupero Password
Cristina Obber con il libro “L'altra parte di me” alla Libreria “Il Ghigno” di Molfetta
24 marzo 2015

MOLFETTA – È stato definito un young adult tutto italiano che, nel suo piccolo e con estrema delicatezza, sorprende. Un’intensa storia d’amore che insegna a rispettare il prossimo, a combattere  e boicottare la violenza di genere e l’omofobia. Un racconto semplice che da vita ad una prosa piena di frasi profonde e scene intense. Si tratta del romanzo “L’altra parte di me” (Edizioni Piemme, pagg. 214) redatto dalla scrittrice e giornalista Cristina Obber e presentato a Molfetta presso la libreria “Il Ghigno”. La scrittrice è stata presentata dalla prof.ssa Isa de Marco del “Ghigno” e ha dialogato con la prof.ssa Chiara dell’Acqua (nella foto: Dell’Acqua, Obber, de Marco).

Vicina alle tematiche declinate al femminile, l’idea e dopo il desiderio di scrivere una sorta di diario che avesse come tema fondante l’omosessualità, trae spunto da una vicenda reale. Dall’amore incondizionato di due giovani donne, poco più che ventenni che si scambiano tenere effusioni per il corridoio dell’università che frequentano e dall’idea di una felicità possibile che scardina l’ordinario e il precostituito sociale, nasce la voglia di imbastire una vicenda amorosa che ha come protagoniste Francesca e Giulia. Snodandosi in circa duecento pagine, l’autrice tocca temi attuali e importanti, raccontando di una relazione che risulta incomprensibile e difficile agli occhi di un mondo che ama spettegolare sulla vita altrui, sparare sentenze e complicare sentimenti che nascono essenziali e puri.
Misto di delicatezza, carnalità, freschezza e drammaticità, il romanzo mostra l'autentica problematicità insita in una forma d'amore che fa ancora scandalo, generando una brutale intolleranza. Difatti Francesca si ritroverà ben presto a fare i conti con una realtà scomoda, un castigo piombatole addosso come un pesante macigno solo per aver scelto di amare incondizionatamente e a detta del resto del mondo, la persona sbagliata. Verrà evitata dalle sue migliori amiche, la nonna rifiuterà di giocare la consueta partita a carte dopo pranzo e gli amici conosciuti al mare cercheranno di convertirla con la loro virilità quasi fosse un delitto amare e desiderare un’altra donna. Passando per un padre che evita l’argomento, una mamma che pensa di risolvere il “guaio” portandola da uno psicologo e la contrapposizione pungente con la sorella “sana” che deve sposarsi con il ragazzo perfetto,  Francesca imparerà a sognare e ad amare Giulia, la ragazza pugliese con la quale condividerà il primo bacio e la lenta esplorazione della prima volta insieme, difficoltà comprese.
E dopo tanto dolore e sofferenza ritorna il sereno regalando un lieto fine meritato ad una storia così travagliata e restituendo alle due adolescenti la felicità che meritano e che si sono conquistate combattendo all’unisono, sorrette solo dalla forza del loro amore.

L’incontro con l’autrice è stato un momento efficace e utile alla trattazione di una tematica troppo spesso ignorata e nascosta da una falsa pudicizia. Come ha ricordato la Obber, l’omosessualità non deve essere vista come qualcosa di sporco e dai cui tenersi alla larga. Basterebbe solo un po’di conoscenza per sgretolare la paura, quasi fosse un castello di sabbia costruito in riva al mare e facilmente annientabile dalla prima onda che lo lambisce. Difatti, la vera forza di questo libro risiede proprio nella capacità e nella voglia assoluta di decostruire il più possibile gli stereotipi fonte di ottusità e muri ancora invalicabili. Infondo si tratta di un’alleanza tra esseri umani, della libertà di vivere la propria vita a prescindere dalla rigidità e arretratezza della norme sociali predefinite e che pretendono di racchiudere la collettività all’interno di confini precostituiti e pertanto più rassicuranti.
Celebrando il trionfo dell’amore, il romanzo è anche una spinta alla ribellione per affermare se stessi e dire di no al silenzio, all’invisibilità e alla solitudine. Insomma rappresenta anche un spunto di riflessione per i genitori e più in generale per il mondo degli adulti, spesso egoisti e incapaci di far scegliere al proprio figlio o figlia il cielo che più desiderano perché «come si è non lo si decide. Si è e basta».
Ha accompagnato l’incontro il cantante Mauro Massari con la sua musica.

© Riproduzione riservata

Autore: Angelica Vecchio
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet