Crisi Virtus senza fine ma sperare è ancora lecito
Ricordare una stagione peggiore, ad oggi, sembra davvero difficile, se non impossibile. La corsa della Virtus verso la salvezza si fa sempre più in salita vista l’ultima posizione in coabitazione col Potenza e un girone d’andata chiuso con soli quattro punti. La scossa è arrivata poco prima di Natale, addio a Sergio Carolillo, dopo sette anni insieme e colmi di emozioni, successi e soddisfazioni e benvenuto al livornese Roberto Russo, coach esperto della categoria, ma non certo un prestigiatore in grado di risolvere tutti i problemi e la mala sorte che ha colpito la Virtus con un tocco di bacchetta magica. La salvezza è il difficile compito che gli viene richiesto, un miracolo per provare ad invertire la rotta e condurre la squadra verso porti più sicuri. Ad onor del vero la situazione non è ancora del tutto compromessa: la regola di una sola retrocessione al termine della fase orologio, che in estate aveva fatto storcere il naso a molti, tiene ancora i giochi aperti. Il Potenza sta replicando il campionato della Virtus e, anche se la possibilità di giocare lo scontro diretto a domicilio regala ai lucani qualche possibilità in più, la stagione sarà tiratissima fino all’ultima partita. Proprio per questo Russo chiede ai suoi uno sforzo emotivo notevole al di là di una maggiore attenzione in difesa, nella cura dei dettagli, solo attraverso il sacrificio in palestra e la voglia di lottare insieme in campo si potrà raggiungere l’obiettivo. Il coach dovrà combattere contro la sfortuna per i continui infortuni della sua truppa, ma dovrà lavorare molto sulle “teste” dei propri soldati, Fluidità di gioco e capacità di tenere alta la concentrazione per tutti i quaranta minuti saranno piacevoli conseguenze. I segni di un progressivo miglioramento iniziano a vedersi, mai risultati tardano ancora ad arrivare anche per colpa di un ambiente quasi rassegnato alla retrocessione. In realtà l’impressione è che la squadra sia sottotono dal punto di vista fisico e atletico e proprio per questo il coach ha intensificato gli allenamenti e messo ai margini delle rotazioni i giocatori meno in forma. Il coraggio certo non gli manca e il rammarico per la sconfitta col Matera è lecito, almeno per come è maturata. La gara con la Bawer poteva rappresentare lo spartiacque di un stagione fin qui sfortunata, purtroppo oltre a Malamov infortunato, la Virtus ha dovuto fare i conti con il pessimo stato di forma di Leo e con un Zambrini ancora in fase di recupero. L’inserimento di Teofilo non sta dando i risultati sperati, e le apparizioni del capitano hanno alimentato i dubbi di chi si chiedeva la necessità dell’acquisto di un fedelissimo di Carolillo quando la sorte del coach monopolitano era già segnata. Errore della dirigenza o evidenti limiti di budget? I tifosi non gioiscono ormai da mesi, anzi, stanchi di vedere la squadra uscir puntualmente sconfitta dal PalaPoli, hanno dato i primi segni di una lecita e civile protesta. Non ci resta che aspettare che la situazione migliori e che il lavoro, la determinazione e l’orgoglio di indossare la maglia della nostra città ci portino sulla retta via. A Perugia e in casa con l’Ostuni serve almeno una vittoria. Le chance salvezza ci sarebbero, non sfruttarle sarebbe un delitto.