Creazione di un allaccio a norma per i cantieri navali sul territorio di “Spiaggia Maddalena” a Molfetta
MOLFETTA - I cantieri navali presenti nell’area demaniale marittima di “Spiaggia Maddalena” versano in pessime condizioni. Le norme igienico-sanitarie sono precarie, inoltre i cantieri sono privi di allaccio alle reti idrico fognanti cittadine e sprovvisti di condizioni di salubrità e sicurezza a tutela della salute pubblica di cittadinanza e lavoratori.
Per risolvere queste problematiche si è riunito un tavolo tecnico agli inizi di dicembre 2015 che ha fatto il punto della situazione: in base a perizie tecniche eseguite in loco, per far fronte all’assenza di impianti di acquedotto e fognatura tali da permettere l’allaccio dei cantieri navali alle reti cittadine, ha deliberato la realizzazione, in collaborazione con l’AQP, acquedotto pugliese, di una tubazione idrica-fognaria collegata alla rete cittadina, a cui i concessionari si dovranno obbligatoriamente allacciare. Il settore LL.PP, lavori pubblici, ovviamente, ha richiesto alla Società AQP un preventivo di spesa per la realizzazione in particolare di un tronco idrico lungo la strada attigua ai cantieri e la somma complessiva ammontava a 36.300,00.
Tuttavia è sorta un ulteriore problematica a proposito del tronco di fognatura nera che, previa valutazione degli aspetti tecnici ed esecutivi, non risultava possibile da realizzare e si era optato per collegare i cantieri navali all’esistente collettore fognario intimando all’AQP una celerità nei lavori vista l’urgenza. Urgenza motivata inoltre dal subentrato sequestro eseguito dall’ASL BA, Dipartimento Prevenzione SP e S.A.L, dell’Area Nord dei cantieri Navali a causa del mancato allaccio degli stessi tronchi idrici e fognari.
Celerità che non c’è stata in quanto non era possibile procedere ad impegni di spesa per mancata approvazione del Bilancio, che è stato finalmente approvato dal commissario straordinario per il triennio 2016-2018, dando finalmente il via ai lavori.
Insomma “fin che la barca va, lasciala andare, ma quando il problema arriva, il campanello suonerà?” La risposta è ovviamente negativa. Ma non è l’unico interrogativo che è stato posto.
Prima di erigere cantieri navali di ingente portata non sarebbe stato meglio fare una perizia tecnico-logistica del territorio circostante? A che pro avviare la costruzione di plessi che sono destinati a decadere in quanto minati alle fondamenta? Le norme igienico-sanitario devono sempre essere rispettate in quanto ne va delle condizioni di salute dei lavoratori in primis, della cittadinanza in secundis, non dovrebbe essere scontato? Non ci si può affidare al tempo per fare giustizia di questi errori.
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Autore: Marina Francesca Altomare