È il mese delle ripartenze e delle prime parziali riaperture dopo le chiusure dovute alla pandemia Covid. Anche molte scuole hanno riaperto con lezioni in presenza, dal vivo. Cosa pensano i cittadini di queste novità: le ritengono sufficienti oppure vogliono maggiori liberta? E se il contagio riprende? Per “Le inchieste di Quindici” abbiamo intervistato alcuni cittadini per avere il polso della situazione e verificare le loro reazioni agli ultimi provvedimenti del governo Draghi. Ecco le domande che abbiamo rivolto: 1) La riapertura di tutto, anche se in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle regole, per lei è importante? E’ favorevole al “rischio calcolato” come lo chiama Draghi? 2) Anche la scuola ha riaperto in presenza, ma non tutti sono d’accordo, qual è la sua opinione e perché? 3) Crede che tutti rispetteranno le regole: ristoranti all’aperto, spettacoli con posti distanziati, mascherine sempre? 4) C’è chi dice che non c’è pericolo, perché i veri contagi avvengono in famiglia, cosa ne pensa? 5) Secondo lei c’è il rischio che fra uno o due mesi la curva dei contagi riprenda a salire e quindi si debba richiudere tutto? La Sardegna è stato un esempio di zona bianca con riaperture totali e poi è precipitata in zona rossa? Non teme una ipotesi simile? 6) A questa nuova chiusura le attività economiche riuscirebbero a reggere? E i giovani che si sentono molto sacrificati? 7) Secondo lei quest’estate potremo tornare liberamente ad andare al mare? 8) Torneremo alla libertà di prima o sarà una “libertà vigilata”? 9) Secondo lei i controlli sono sufficienti ed efficienti? Oppure dovrebbero essere più severi? 10) Come ha vissuto e sta vivendo questo periodo di pandemia? Crede che con la vaccinazione totale saremo tutti liberi oppure dovremo essere ancora prudenti? NO ALLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE. NON E’ SICURO Michela, studentessa al quinto anno di liceo 1. Io sono favorevole alla riapertura di tutto e al “rischio calcolato”, perché credo che sì, è vero che il Covid c’è ed è ancora pericoloso, però è anche vero che le imprese, i ristoranti e i bar sono in grave difficoltà: i proprietari delle piccole e medie imprese stanno morendo di fame. 2. Non sono d’accordo sulla riapertura della scuola, ma non per la riapertura in sé, ma perché la scuola non è sicura. Io sono una studentessa al quinto anno di liceo, e ho svolto le prime settimane di didattica in presenza: ricordo che il distanziamento tra i banchi era inesistente, le mascherine forniteci dalla scuola erano rotte o poco resistenti e gli igienizzanti erano fondamentalmente dei mix tra saponi. Inoltre, io credo che in un anno, noi studenti abbiamo compreso come studiare anche da casa, quindi credo che al momento la riapertura delle scuole non sia una priorità. Nonostante questo, se la scuola dovesse attrezzarsi e rendere davvero sicuro il ritorno tra i banchi, io sarei la prima a tornare a scuola, ma in sicurezza. 3. Io non so come si comporteranno le persone nei ristoranti o nei locali… spero che le misure di contenimento vengano rispettate, che le mascherine vengano indossate correttamente e tolte solo nel momento in cui si mangia e che le sedie e i tavoli siano abbastanza distanziati. 4. Se il Covid arriva in famiglia, è perché un componente è uscito ed è stato contagiato da altri, quindi questa tesi non regge. Se un’intera famiglia non esce mai e non incontra altra gente, come può essere contagiata? 5. Secondo me che la curva dei contagi riprenda a salire non è un rischio, bensì una certezza. In Puglia, la situazione è già critica. Tutto dipende dalle persone… se noi non rispettiamo le regole, i contagi non potranno fare altro che aumentare. 6. Le attività non reggerebbero un’altra chiusura. Moltissime attività hanno già chiuso o sono state acquistate da aziende più grandi. Il risultato di un’altra chiusura sarebbe il fallimento di molte piccole e medie imprese, a favore delle grandi imprese che aumenterebbero il loro potere. Io sono una ragazza giovane e credo che questo sia un brutto periodo… non possiamo uscire tranquillamente o mangiare una pizza con i nostri amici o con la nostra famiglia, però alla fine io credo che dobbiamo cercare di cogliere sempre il “lato positivo” di ogni cosa: questo periodo ci ha dato la possibilità di prenderci del tempo per noi stessi. Prima o poi finirà anche questa pandemia. 7/8. Io credo che si potrà andare al mare tranquillamente, però non tutto ci sarà dovuto. Inoltre, credo che saremo sempre in una situazione di “libertà vigilata”, e che continueremo a dover rispettare le norme anti-contagio e il coprifuoco. 9. I controlli non sono assolutamente sufficienti, dovrebbero essere molto più severi, specialmente a Molfetta, città nella quale, in zona rossa, sembrava di stare in zona bianca. 10. Ho vissuto questo periodo di pandemia riflettendo, perché qualche anno prima non avrei mai immaginato che sarebbe successo tutto questo. Quando sarò vaccinata sicuramente mi sentirò più tranquilla in quanto essere vaccinati rappresenta sempre una sicurezza in più. Dall’altro lato però, il Covid non scomparirà solo con i vaccini… comunque ci sarà la possibilità di essere contagiati anche se con il vaccino, seppur in forma lieve e asintomatica. Questo mi fa sempre preoccupare in quanto potrei essere una minaccia per gli altri. Alessandra, lavoratrice 1. La riapertura di tutto, seguendo sempre le linee guida per la prevenzione dal contagio, a parer mio non è solo importante, ma fondamentale. In Italia le imprese sono in grave difficoltà ormai da più di un anno, la situazione sta diventando insostenibile per chiunque abbia un bar, un ristorante o un altro tipo di attività. Bisogna dare alle persone la possibilità di lavorare o i danni alla nostra economia saranno irreparabili. Inoltre, ormai abbiamo compreso quali sono le regole da rispettare per evitare i contagi: tavoli e sedie distanziati, mascherine sempre indossate correttamente, coprendo anche il naso (dopo un anno le persone non hanno ancora capito che le mascherine sono inutili se indossate male) e che vanno tolte solo quando si mangia. Non mi sembrano concetti tanto difficili da mettere in atto. 2. Io sono assolutamente contro la riapertura delle scuole, per due emotivi precisi: il primo è che ormai siamo giunti al termine dell’anno scolastico, e secondo me far tornare i ragazzi in presenza non ha senso dal momento che l’anno scolastico si è quasi concluso. Il secondo motivo è che ormai i ragazzi hanno capito come comportarsi in DAD, quindi fino a quando non sarà possibile tornare a scuola in sicurezza, possono resistere. Forse farei tornare solo i più piccoli a scuola, perché i ragazzi ormai grandi se vogliono davvero studiare lo fanno anche in DAD, invece molti bambini che studiano da casa si stanno perdendo… i risultati di questo si vedranno nei prossimi anni, quando i bambini mostreranno le numerose lacune in molte materie che non sono riusciti a seguire da casa. 3. Ovviamente, non tutti rispetteranno le regole, molti sciocchi non le rispettano già ora. Quando però riapriranno i ristoranti o i bar, la responsabilità di far rispettare le norme ai tavoli sarà dei ristoratori stessi, che dovranno garantire la sicurezza nel loro perimetro. In sostanza, tutto dipende da noi… se molte persone continuano a comportarsi da irresponsabili, non ne usciremo mai. 4. Penso che questa affermazione sia insensata, e posso confermarlo dalla mia esperienza personale: io ho avuto il Covid mesi fa: ho svolto la quarantena, sono stata isolata per più di due settimane, e non ho contagiato nessun componente della mia famiglia. Ovviamente, questo è stato possibile perché abito in una casa molto grande, ho la mia stanza e ci sono due bagni, uno dei quali quindi è stato usato solo da me per il periodo dell’isolamento. Ecco perché credo che chi non abbia la possibilità di svolgere la quarantena a casa perché troppo piccola, dovrebbe rivolgersi subito ad un Covid hotel per salvaguardare la sua famiglia. 5. La Sardegna aveva raggiunto un grande traguardo essendo diventata zona bianca, ma è un risultato che è stato reso subito nullo da un solo fattore: l’apertura dei confini tra regioni. Ciò che ha vanificato gli sforzi e i risultati dei sardi è stato lasciare i confini aperti, che hanno permesso a persone che provenivano da altre regioni di entrare i Sardegna e rialzare la curva regionale dei contagi. Ecco perché credo che, nel momento in cui una regione diventi bianca, debba essere “salvaguardata” dall’entrata di persone da atre regioni. 6. Le attività non reggerebbero ad una altra chiusura. I lavoratori sono stremati tanto quanto i giovani. Questi ultimi, hanno ormai un “marchio” che li ha cambiati per sempre. Saranno per sempre i giovani ragazzi che hanno perso più di un anno della loro gioventù chiusi in casa, con la paura che una malattia sconosciuta potesse colpirli. 7. Credo che quest’estate si potrà andare al mare in quanto sostengo che sia un luogo abbastanza sicuro: essendo un posto all’aperto, il riciclo dell’aria è ampio, quindi se si mantiene il distanziamento di almeno due metri dalle altre persone, non dovrebbe esserci pericolo. 8. Io credo che saremo in una situazione di libertà vigilata, almeno per un altro anno, o forse anche più. Sinceramente, credo che con i vaccini la situazione migliorerà, ma sarà un processo lungo e lento. 9. I controlli non sono assolutamente sufficienti. Bisognerebbe renderli più efficienti. 10. Io credo e spero, che quando il piano vaccinale sarà completato, il Covid diventerà una sorta di “influenza”: sarà ancora possibile prenderlo, ma non comporterà il rischio di morte, ed effettivamente è questo che conta: abbassare il numero dei morti, perché ad una quarantena da asintomatici in casa nostra, semplicemente isolati, possiamo resistere, è quando hai bisogno di essere attaccato ad un respiratore, che la situazione si complica. Personalmente, il mio unico pensiero quando ero in isolamento, era non peggiorare, rimanere asintomatica, e la paura che questo non accadesse era logorante, perché non sapevo mai se il giorno dopo mi sarei svegliata bene o con difficoltà respiratorie. Se questo fattore della gravità della malattia dovesse essere eliminato dal vaccino e dovesse rimanere la variante asintomatica del covid, la situazione nel mondo migliorerebbe moltissimo. Elsa, studentessa universitaria 1. Si sente la necessità di riaprire tutto per tutelare i lavoratori, ma credo che questo vada a scapito della sicurezza. Quanto meno le forze dell’ordine dovrebbero assicurare che le regole siano rispettate, ma ciò non sempre avviene. 2. La scuola aperta mi sembra il minore dei mali, il rischio di contagio avviene all’entrata e all’uscita quando ci si accalca. Tuttavia, c’è un motivo se i ragazzi vogliono restare in DAD: vogliono evitare di tornare ai tempi in cui erano sommersi da tutti i compiti che i professori fissano in presenza e si accavallano gli uni con gli altri. 3. No! Le persone non rispetteranno mai le regole, almeno non tutte. Ci sarà sempre qualcuno che rimarrà irresponsabile e incurante delle norme anti-contagio. 4. E le famiglie da dove si contagiano? Dai contatti esterni naturalmente. Quindi i due fenomeni (contagi in famiglia e con-tagi all’esterno) sono collegati. 5. Onestamente ho fiducia nell’estate: all’aperto il virus si trasmette di meno. Però il caso della Sardegna, passata da zona bianca a zona rossa in pochissimo tempo, mi preoccupa. 6. Non regge più nessuno ormai, ma dobbiamo rassegnarci, durerà ancora molto. 7. Credo che non ci saranno leggi che vieteranno alle persone di andare al mare, starà al buonsenso dei cittadini se andarci o meno. 8. Sarà una “libertà vigilata formale” secondo me, come adesso d’altronde. Ci saranno restrizioni imposte ma che non verranno rispettate (coprifuoco, assembramenti, mascherine...) 9. I controlli non sono efficienti per niente. 10. Sono stanca e mi fa rabbia vedere che molta gente non si cura delle restrizioni. Non credo che il vaccino sarà un liberi-tutti, soprattutto vista la velocità a cui si procede. Sara Mitoli © Riproduzione riservata TROPPA TRASCURATEZZA E TROPPO LIBERTINAGGIO Daniela, 22 anni, studentessa 1. Sì, perché ci sono molti danni economici e molta gente che non lavora da mesi, per cui è necessario riaprire. 2. Secondo me si poteva evitare l’apertura a fine anno scolastico anche perché molti contagi avvengono in questo contesto. 3. Ne dubito fortemente. 4, Non sono propriamente d’accordo, ci si può contagiare ovunque oramai. 5. Sì, assolutamente. E’ un’ipotesi che temo sinceramente. 6. Sarebbe difficile, anche per i giovani è diventato insostenibile. 7. Sì, ma non come l’anno scorso, secondo me, perché la curva dei contagi era molto più bassa rispetto ad ora. 8. Mi auguro di sì, ma non per il momento. 9. Dovrebbero assolutamente essere più severi, c’è troppa trascuratezza e troppo libertinaggio. 10. Ho cercato di rispettare tutte le norme e di proteggermi per quanto possibile. Certamente non è facile e spero si possa tornare alla vita normale al più presto. Penso che dopo la vaccinazione gradualmente andremo verso la libertà. Antonella, 26 anni, impiegata 1) La riapertura totale è ambita ma pericolosa allo stesso tempo. Potrebbe azzardarsi come ipotesi, ma allo stesso tempo provocare più danni del previsto e farci collassare ulteriormente ed inaspettatamente da un momento all’altro. Se si effettuerà dovremmo esserne consapevoli e pronti ad affrontare qualsiasi conseguenza essa possa comportare. Bisognerebbe, secondo me, ponderare bene questa decisione, semplicemente perché non abbiamo la certezza assoluta che ogni individuo rispetti in maniera coscienziosa e scrupolosa tutte le regole di sicurezza. 2) Per quanto riguarda la scuola personalmente non so se sarei pienamente d’accordo al rientro in presenza, bisognerebbe andare a scaglioni, per gradi e valutare ogni fattore di rischio/situazione di eventuale contagio. 3) Ne dubito fortemente, purtroppo. Nel mio piccolo è già da tempo ormai che rispetto scrupolosamente le regole o almeno, faccio del mio meglio per rispettarle ed attenermici, a differenza di chi, magari è completamente indifferente alle disposizioni e alle regole imposte e continua a fare a modo suo con comportamenti pericolosi e dannosi per tutti gli altri che si attengono alle regole e che fanno sacrifici per rispettarle assiduamente. 4) Come ipotesi potrebbe essere plausibile, ma da questo a sostenere che siamo completamente fuori pericolo ne passa di acqua sotto i ponti e sarebbe bene scindere entrambe le cose. A mio parere non va mai sottovaluta la cosa, è bene ricordare che ogni minima occasione o luogo di incontro potrebbe essere causa di contagio, a prescindere se l’incontro avvenga in casa o fuori casa, con familiari o con amici. Non bisognerebbe mai abbassare la guardia. 5) Il rischio c’è e ci sarà sempre, non bisogna mai sottovalutare la pericolosità del virus che circola ancora o peggio ancora abbassare completamente la guardia e pensare solo ed esclusivamente ai propri interessi. La Sardegna ne è l’esempio lampante: basta poco, una minima distrazione per ritornare al punto di partenza o peggio di prima. L’abbiamo già vissuto e sappiamo che non è semplice o felice come situazione, quindi meglio evitarlo, e sarà possibile evitarlo solo se ognuno di noi si comporterà bene ed agirà responsabilmente rispettando le regole, ciò che personalmente mi auguro. 6) Mi auguro che riescano a sopportare questo ennesimo peso, economicamente e moralmente. Tutti i settori sono in ginocchio, ma si rialzeranno presto, la speranza è sempre l’ultima a morire: arriveremo un giorno (si spera in tempi brevi) a vedere la luce in fondo a questo lungo, cupo e tenebroso tunnel che da tempo non ci dà pace ormai. 7) Sarà la curva epidemiologia dei contagi a stabilirlo e noi non possiamo che attenerci alle disposizioni che ci verranno fornite. Personalmente mi auguro di sì (un po’ come l’estate scorsa), e mi auguro che possa quanto prima finire quest’angosciante incubo per tutti. 8) Il virus, anche quando un bel giorno diventerà solo un semplice, effimero e lontano ricordo, rimarrà per sempre dentro di noi, ci ha già cambiati e ci cambierà. Ne resteremo sempre un po’ spaventati, frustrati, segnati e turbati. Sarà un lento e graduale ritorno alla libertà, ma libertà sicuramente vigliata, a mio avviso 9) Secondo il mio modesto parere non adeguatamente sufficienti al momento, si potrebbe fare di più se lo si vuole, e male non farebbe, anzi. 10) L’ho vissuto e lo sto vivendo con vari stati d’animo ed emozioni altalenanti/contrastanti già da tempo, com’è giusto che sia. E soprattutto con la speranza che tutto ciò presto si possa trasformare in un brutto e lontano ricordo. Secondo me con la vaccinazione di massa potremmo essere tutti sicuramente più tranquilli, ma mai completamente liberi. Bisognerebbe, a mio avviso, sempre continuare ad essere prudenti senza mai abbassare la guardia, semplicemente per una nostra tutela personale. Francesca Perchiazzi © Riproduzione riservata “LIBERTA’ VIGILATA” MA SENZA COPRIFUOCO Vittorio de Nicolo, 19 anni, studente universitario 1) È fondamentale per me la riapertura delle attività commerciali di tutte le tipologie, purché si rispettino le regole. Dobbiamo pur sempre tener conto che ogni singolo movimento o gesto nella nostra quotidianità può essere considerato un potenziale rischio di contagio. 2) La riapertura delle scuole è anch’essa fondamentale, ma bisogna tutelare la salute degli studenti e dei dipendenti scolastici. Sono favorevole alla riapertura, ma allo stesso tempo penso che ogni studente debba aver la libertà di decidere se rientrare a scuola o rimanere in DAD. Alcuni ambienti infatti possono essere particolarmente pericolosi: pensiamo ai trasporti, agli autobus e ai treni affollati. Gli alunni, insomma, a causa dell’inadeguatezza degli ambienti e delle misure anti contagio, si trovano necessariamente costretti a convivere con il virus (purtroppo) anche tra i banchi di scuola. 3) Penso ancora che, a distanza di oltre un anno, non tutti si siano resi conto della gravità della situazione che stiamo vivendo, ma quello della riapertura delle attività deve essere una priorità affinché si possa ritornare alla vita normale. Lo Stato ci sta dando una chance per tornare a vivere come prima, noi cittadini però dobbiamo rispettare quello che ci viene chiesto altrimenti tutti i nostri sforzi saranno vanificati. 4) Secondo il mio punto di vista questa è una teoria infondata. Ogni singola persona oltre alla famiglia, ha un lavoro, va a scuola, frequenta amici, frequenta centri sportivi, insomma UNA VITA, e ognuno di questi contatti nella società che potrebbe veicolare il virus. 5) Penso che questa paura alberghi in ogni persona, spero in primo luogo in una riapertura parziale per gestire al meglio la curva di contagio e non rischiare di tornare in zona rossa. 6) Le attività risentono di questo problema da ormai più di un anno, e penso sia arrivato il momento di riaprire le attività commerciali, anche parzialmente con orari ridotti o con turnazione, per dare una mano anche ai giovani che vogliono cominciare ad avventurarsi nell’ambito lavorativo. 7) Spero di sì con tutto me stesso, sia dal punto di vista economico, per quanto riguarda le attività commerciali estive (lidi, discoteche, hotel), ma soprattutto da un punto di vista sociale perché si possano riprendere interazioni sociali. 8) Dal mio punto di vista non credo che si tornerà ad una libertà come quella di ormai 2 anni fa, perché sarebbe troppo rischioso, penso più ad una “libertà vigilata”, ma senza coprifuoco. 9) I controlli, anche se dal mio punto di vista non sufficienti, ci sono. Il problema di fondo è, però, il terrorismo psicologico. 10) Il periodo di pandemia ci ha marchiati, e sarà sempre ricordato come un periodo buio, pieno di tristezza e difficoltà. Pongo le mie speranze nella campagna vaccinale e spero vivamente che, raggiungendo l’immunità di gregge, potremo tornare alla normalità di ormai 2 anni fa, anche se ci vorrà del tempo. Nicoletta de Palma, 19 anni, studentessa universitaria 1) La riapertura delle attività è di necessaria importanza nonostante i possibili “rischi”, anche se sono convinta che se tutto avvenisse nel rispetto delle condizioni di sicurezza non ci sarebbero grandi conseguenze. 2) Penso che la scuola, come tanti luoghi frequentati, possa essere potenziali focolai. Perciò penso che se il governo volesse essere coerente dovrebbe aprire tutte le attività o agire in maniera opposta, ovvero mantenere tutte le attività e luoghi pubblici chiusi. 3) Credo che tutto dipenda dal buon senso delle persone. Se vogliamo davvero cambiare la situazione, per tornare alla tanto agognata quotidianità, dobbiamo rispettare le condizioni di sicurezza. 4) Non sono d’accordo. È chiaro che in famiglia il contagio avviene più facilmente ma ciò non toglie la possibilità che ciò possa avvenire in un gruppo di amici, in chiesa o semplicemente ad un supermercato. 5) Penso che una volta che saremo tutti vaccinati una situazione del genere non possa avvenire. 6) Non credo che l’Italia possa sostenere dal punto di vista economico una nuova chiusura. Per quanto riguarda i giovani, ci stiamo sacrificando e stiamo molto soffrendo psicologicamente le conseguenze di questa situazione. Speriamo tutti di tornare alla normalità. 7) Probabilmente quest’estate potremo tornare al mare, ovviamente con le dovute restrizioni e condizioni. 8) Per i prossimi mesi penso che dovremo subire ancora una libertà vigilata, ma spero che tra qualche anno questo sarà solo un brutto ricordo. 9) Purtroppo i controlli sono insufficienti e poco efficienti. Causano situazioni di nonrispetto delle regole: la conseguenza è quella che i mesi che ci separano dalla libertà si allontanano sempre di più. 10) Inizialmente ho voluto vivere la pandemia con ottimismo, ma dopo tutti questi mesi sto subendo le ripercussioni psicologiche che la situazione ha causato. Nei mesi successivi al vaccino penso che dovremo essere ancora prudenti, ma con il passare del tempo tornerà tutto come prima. Luisa Azzollini