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Convegno sullo stalking a Bari: dalla Violenza al Femminicidio – l'Amore non c'entra
26 aprile 2013

BARI - Dilaga il fenomeno dello stalking, la persecuzione continua e costante. Un reato per il quale in sole tre giornate di aprile : Denis aveva 22 anni e il suo “ex” l’ha freddata con un proiettile alla testa, poi si è ucciso. Il corpo di Michela è stato crivellato di colpi di pistola dall’ex marito, una guardia giurata che la picchiava da sempre e poi Lucia, la giovane professionista sfigurata dall’acido dal suo fidanzato.  Storie finite, litigi, incomprensioni  sono tra le cause che fanno perdere troppo spesso la testa al partner che si sente abbandonato e che non tollera che sia la donna a decidere di troncare una relazione e allora ecco che scattano quegli atteggiamenti cattivi e irrazionali nei confronti di chi ha chiuso una storia . Pedinamenti, appostamenti sotto casa, sms intimidatori,  irruzioni nel posto di lavoro, aggressioni verbali e fisiche per strada, tanti e tali da rendere le vittime fragili e insicure . Oramai è un vero e proprio bollettino di guerra. Nel 2012 sono state uccise 124 donne, nella maggioranza dei casi da ex fidanzati o mariti ,la sola Questura di Bari raccoglie in media due denunce a settimana, tra luglio 2011 e giugno 2012 sono state 257 le denunce presentate per stalking . Un altro dato allarmante riguarda le realtà in cui questi delitti vengono consumati e che sono spesso gli ambienti domestici e familiari, quegli stessi ambiti in cui ci si dovrebbe sentire al sicuro, protetti. E’ giunto dunque il momento di guardare a queste situazioni come nostre e di smetterla di esprimerci con le solite parole che definiscono questi atti di violenza “ delitti passionali”, quasi a sottointendere una giustificazione.Non ci dobbiamo abituare alla violenza e agli omicidi nei confronti delle donne,  come fossero incidenti stradali, occorre parlarne, tanto, di più, in modo da stimolare la sensibilità dell’opinione pubblica e la consapevolezza delle donne che tendono a minimizzare e perdonare i primi segni di violenza perché hanno paura o credono di poter gestire la situazione.

Parlarne vuol dire obbligare anche la politica a tornare ad ocuuparsene, ma serve soprattutto a non far sentire sole le donne e a sostenerle. E’ per questo che il 30 aprile dalle ore 9.30 nella Sala Consiliare del Palazzo della Provincia di Bari, si svolgerà un dibattito organizzato dal Coordinamento Donne CISL di Bari, FNP CISL barese, ANTEAS e ANOLF al quale intervengono : il Presidente della Provincia Francesco Schittulli,il Vice Sindaco Alfonso Pisicchio, l’Ass. al Welfare del Comune di Bari Ludovico Abbaticchio, Grazia Palumbo Resp. Coord. Donne FNP di Bari, Vincenzo Di Pace Seg. Gen. CISL Bari, Domenico Liantonio Segr Gen FNP CISL di Bari, Tina Arbues dell’Osservatorio Antiviolenza “Giulia Rossella” di Barletta, la Dott.ssa Bellantuono Dirigente Questura di Bari, Nichy Persico avvocato e scrittore, Valeria De Bortoli PRes. Coord. Naz Donne FNP. Nel corso dell’incontro due donne vittime di violenza, racconteranno la loro storia, donne che sono riuscite a salvarsi da crudeltà e violenza che con l’amore nulla hanno a che fare.

 

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“Così si dovrebbe dire a tutti: Ricordati della tua dignità di uomo”. E in sostanza, per quante fole ci vengano a raccontare, noi viviamo attaccati a questa massima. Che cosa vorrebbe dire se no, quella locuzione così frequente in tutti i paesi: rientrate in voi stessi? Se voi foste figli del diavolo, se la vostra origine fosse criminale, se il vostro sangue fosse formato di un liquore infernale, e chi vi parla ne fosse realmente persuaso, questa parola rientrate in voi stessi, verrebbe a dire: Consultate, obbedite la vostra diabolica natura, tornate a fare l'impostore, il ladro, l'assassino, poiché tale è la vostra vera natura. L'uomo in verità non è nato malvagio: lo diventa come diventa malato. Riunite tutti i bambini del mondo, e non vedrete in loro che innocenza, mitezza e timidezza: se fossero nati malvagi, malefici, crudeli, ne mostrerebbero qualche traccia, come i serpenti che cercan di mordere anche da piccoli, e i tigrotti che graffiano. Ma come la natura non ha dato all'uomo più armi offensive che ai piccioni e ai conigli, così non ha fornito loro l'istinto di distruzione. Ma se l'uomo non è nato malvagio, perché molti uomini sono infetti da questa peste della malvagità? Si tratta di una malattia che, quando prende gli uomini che sono alla testa degli altri, diventa estesissima, universale, così come basta una donna colpita da quel male che Cristoforo Colombo ci ha portato dall'America, per impestare l'Europa intera. Il primo ambizioso ha corrotto il mondo.” –
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