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Consigliere comunale e amante, la vicenda si complica
29 aprile 2003

MOLFETTA – 29.4.2003 Si arricchisce di altri particolari la vicenda del consigliere comunale di maggioranza accusato di molestie in cambio di un posto di lavoro da una donna che, a sua volta viene accusata dall'uomo di estorsione. Ricordiamo che la donna è finita in carcere e poi è tornata in libertà perché avrebbe dimostrato che il denaro ricevuto dal suo “amante” (come lo definisce lei) sarebbe servito a comprare i mobili per la casa che avrebbero occupato insieme. Una storia contorta quella di “Antonella” e “Mimì”, come i due si chiamano nelle loro conversazioni telefoniche registrate e consegnate alla magistratura dal difensore del consigliere comunale, avv. Bepi Maralfa. Ora spuntano altri particolari che vengono resi pubblici, quasi a confondere ancora di più le idee all'opinione pubblica che segue con stupore una storia che sembra essere a cavallo tra il gossip e il codice penale. Antonella avrebbe consegnato ai carabinieri un “memoriale” nel quale la donna nei momenti di intimità avrebbe raccolto “confidenze” e “informazioni” che, a suo parere e del suo avvocato (che continua a sfornare novità ogni giorno), sarebbero scottanti legate a intrighi di Palazzo, presunti favori e così via, che sarebbero state riferite dall'uomo ala donna e sarebbero legate alla sua attività amministrativa. In possesso degli inquirenti sarebbe anche un dossier che dimostrerebbe il livello di intimità che sarebbe esistito fra i due, confermato anche da “regali” ricevuti da Antonella e anch'essi consegnati ai carabinieri. L'avvocato Bepi Maralfa, difensore del consigliere comunale, dal canto suo afferma di non essere a conoscenza del deposito di questo famoso memoriale e insiste per la tesi dell'estorsione della donna, che verrebbe provata dalle minacce anche fisiche contenute nelle audiocassette, che attendono di essere trascritte e che rivelerebbero altri particolari scottanti. Insomma, la vicenda sta assumendo proporzioni enormi per il ruolo pubblico del consigliere comunale. Appare, perciò, strano il silenzio dell'amministrazione comunale su questa storia, divenuta ormai di dominio pubblico e che rischia di gettare discredito sulle istituzioni, che vanno comunque tutelate. Ora, dopo le rivelazioni pubbliche dell'avvocato della donna, non siamo più a notizie legate a pettegolezzi, ma di fronte a affermazioni gravi che – secondo il legale – farebbero riferimento alla sfera amministrativa, per il ruolo del consigliere comunale. Si tratta di affermazioni che vanno subito smentite con i fatti, altrimenti andrebbero assunte le naturali conseguenze.
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