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Come nasce un natante da pesca di 20 metri XIV parte
15 aprile 2013

due longheroni, accuratamente sagomati, sono posizionati, incastrati sulle ordinate della sala motore (foto 1 e 2). Successivamente, quando sarà stato realizzato il primo rivestimento di fasciame,* i longheroni saranno assicurati, alla struttura dello scafo, con delle colonnine d’acciaio del diametro di 20mm, con una estremità filettata e l’altra estremità, quella esterna allo scafo, dotata di una testa quadrata (foto 3). Tali colonnine, chiamate in gergo chiavette, attraversando rispettivamente il primo strato di fasciame, l’ordinata e il longherone (foto 4 e 5), con dadi esagonali stretti a dovere, fisseranno tutto l’insieme del longherone, ordinata, pannello del rivestimento, nel quale è praticato un incavo per contenere la testa sagomata della chiavetta. Nei capitoli precedenti abbiamo osservato che lungo tutto lo scafo sono sistemati dei correnti longitudinali che servono da base per il fissaggio, con viti inox, dei vari pannelli sagomati del rivestimento sullo scafo. Per rinforzare la zona dello scafo interessata dall’attraversamento delle chiavette che fissano il basamento, si predispone un’ulteriore corrente rinforzato; esso servirà da battuta per la testa della chiavetta. (foto 4) Si procede alla copertura della parte inferiore dello scafo. Nella zona inferiore della poppa si predispongono dei correnti che partono dallo specchio di poppa verso proravia, per creare un reticolato che serva da base per il fissaggio dei pannelli di compensato (foto 6 e 7). Sul ponte di coperta, in corrispondenza del locale motori, viene rinforzato e rifinito il boccaporto attraverso il quale verranno calati nel locale motore medesimo, il propulsore, i macchinari ausiliari (pompe idrauliche, macchine frigorifere, generatori di corrente, riduttore/invertitore di velocità). Molto verosimilmente, l’apertura sarà poi coperta con una struttura, realizzata in acciaio, chiamata osteriggio (foto 8)**. Così come è avvenuto per il rivestimento della parte superiore dello scafo (opera morta), la copertura della parte sommersa (opera viva) si fa partendo dall’estrema poppa. Le foto 9 e 10 mostrano i primi elementi del rivestimento sul dritto di poppa. Anche in questo caso, la procedura di fissaggio dei pannelli del primo e del secondo strato, sarà la solita già descritta precedentemente.

Autore: Tommaso Gaudio
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