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Cisl, Cgil, Uil scendono in campo a Molfetta su “Sviluppo e lavoro”
Di Gioia, Losito, Francabandiera
30 novembre 2018
MOLFETTA
- La “triplice” sindacale di Molfetta: Cisl, Cgil, Uil si è confrontata sul tema strategico per la città: “Sviluppo e lavoro”, durante la conferenza stampa tenutasi nella Sala Consigliare di Palazzo Giovene.
L’appuntamento ha avuto come protagonisti i segretari di ogni sindacato: il segretario della CISL l’ing.
Lillino Di Gioia
, la segretaria della CGIL
Annetta
Francabandiera
e il segretario della UIL
Franco Losito
.
“Il punto di partenza è il metodo attraverso cui interagire con la città: le associazioni, le forze politiche, i sindacati devono cooperare per rendere chiaro il quadro alla cittadinanza e distorglierla dal suo assenteismo!”, afferma
Annetta Francabandiera
. Nel 2017 la città di Molfetta ha subito molti infortuni sul lavoro, per cautelare ogni tipo di lavoratore deve essere creata una piattaforma per il benessere di tutti che abbia come caposaldi il lavoro e la legalità del lavoro. Il confronto con i cittadini è vitale per renderli consapevoli, per creare una rete di contrattazione sociale in cui “far camminare le nostre idee, idee sostenute in una politica sindacale nuova, attiva, efficiente!” Il tassello fondamentale, che la Francabandiera vuole sottolineare è l’universo giovanile, ovviamente il futuro della città dipende dai giovani! Ma la domanda ridondante è la seguente: com’è strutturato il piano sociale di zona? Non si sa ancora nulla! Le linee guida dovrebbero constare nella chiusura dell’ospedale, eliminando la medicina territoriale, non comprendendo che non sia una lotta fra i comuni ma un forte disagio creato alla cittadinanza. Una cittadinanza passiva che deve prendere ruolo attivo nella cooperazione con istituzioni e forze politiche per rivalutare il territorio in cui vive.
Il segretario della CISL, l’ing.
Lillino Di Gioia
, delinea un quadro pessimo della situazione presente: “Il problema consta nel dibattito che langue, o addirittura inesistente, con una città narcotizzata che rifugge dal confronto, nel vuoto della politica che ha un ruolo evanescente e nella scarsa presenza dei sindacati. Il sindacato deve ridiventare l’interlocutore privilegiato della città!” La piattaforma che i sindacati vogliono costituire di sviluppo e lavoro è una provocazione iniziale e presenta delle argomentazioni su cui ponderare. L’ingegnere Di Gioia traccia un
excursus
storico in cui Molfetta viene presentata come una città caratterizzata da forti ambizioni, con un passato prospero di opere pubbliche come la rivalutazione del centro storico, la creazione di una zona artigianale, poi evoluta in industriale, un ospedale che negli anni ’90 disponeva di 235 posti letto, ora meramente ridotti ad 80.
“Il piano regolatore generale del 2001 era strutturato in: un piano dell’agro, bloccato dalla Procura; un piano delle coste, sbolognato dal sindaco alla Regione; una zona D4 tra le città di Molfetta e Giovinazzo che non è mai stata attivata, la creazione di un porto commerciale, bloccato dalla Procura quindi tutto ciò che era stato previsto non è mai stato realizzato, anzi è stato ignorato!” Di fronte ad una situazione drastica, siamo in grado di recuperare? Il piano regolatore ha durata di 15 anni, ormai sono trascorsi 17 anni dalla costituzione di esso e siamo a quota 0! Perché? “A causa di episodi di cattiva amministrazione come l’incendio al mercato ortofrutticolo recente, la benedetta piscina comunale per cui furono stanziati un milione di euro, il Parco del Mezzogiorno per cui furono stanziati due milioni di euro, senza dimenticare il piano delle acque reflue per cui furono stanziati ben quaranta milioni di euro! Le citate situazioni di abbandono, sommate a quelle non citate, devono far risvegliare la cittadinanza dal torpore in cui versa!”.
In conclusione il segretario della UIL
Franco Losito
si pronuncia concorde con le posizioni dei suoi colleghi ed afferma: “Abbiamo il sacrosanto dovere di mettere in discussione tutto ciò che non abbiamo fatto, ciò che abbiamo dimenticato! Noi dobbiamo avere un ruolo da sindacalisti attivi e riprendere la politica sindacale ma la cittadinanza deve cooperare!”.
© Riproduzione riservata
Autore:
Marina Francesca Altomare
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