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Cercasi foto disperatamente, appello di una signora di Molfetta
22 agosto 2008

MOLFETTA - Abbiamo ricevuto dalla sig.ra Assunta Luzini la richiesta di pubblicare un appello per la ricerca di una foto del padre, carabiniere, morto quando lei aveva appena otto anni. Accogliamo volentieri la richiesta. Ecco il testo della lettera inviataci dalla lettrice di “Quindici”: «Mi rivolgo al suo giornale per farle una richiesta che mi sta molto a cuore, ma prima di dirle esplicitamente di cosa si tratta, ritengo necessaria una introduzione che possa farle capire l'importanza che ha per me tale richiesta. Avevo otto anni, quando venne a mancare mio padre e le poche foto che lo riguardavano, erano quelle raccolte nell'album del suo funerale, logorate dal tempo e di conseguenza disperse, ma la sua figura, il suo sorriso dalla dentatura perfetta che elargiva compiaciuto quando il suo “squadrone” era riunito (i suoi otto figli), vive ancora nitido nei miei ricordi da circa cinquanta anni. Nel settembre di quattro anni fa, esattamente nell'anno 2004, camminando per le strade della mia città, mi ritrovai in via Dante con i pensieri che affollavano la mia mente sconvolta, per via di una situazione famigliare abbastanza difficile, ma ecco che tra i pensieri improvvisamente si fa strada un nomignolo con cui abitualmente mi chiamavano i miei genitori, d'istinto volgo lo sguardo su un grande manifesto quale, ritraeva una vecchia immagine della Madonna dei Martiri su di una barca, circondata dai tanti natanti in costume da bagno di quella epoca (ultimi del 1940/ed i primi del 1950); sulla barca c'erano alcuni carabinieri in divisa uno dei quali sembrava dirmi: Assuntina! Mi riconosci? Incredula, mi avvicinai per vedere meglio le fattezze di colui che sembrava fissarmi sorridendo e le parole che uscirono dalla mia bocca furono in un primo momento, un incerto sussurro: è m-mio pa-padre? e di seguito, quando la mente assimilò l'incredula realtà, ne usci un deciso: È MIO PADRE! SI! E MIO PADRE! un forte fremito attraversò il mio corpo, era davvero mio padre così come era nei miei ricordi, rimasi a guardarlo fino a che le lacrime mi appannarono la vista. Avrei voluto interessarmi subito e cercare l'origine di quel manifesto, ma la burrasca famigliare durò abbastanza a lungo e ciò mi fu di impedimento. Il mio pensiero volava e vola molto spesso a quella immagine che non ho potuto più rivedere. Appena mi fu possibile, mi avventurai in una ricerca affannosa tra associazioni, fotografi per poi arrivare ad una tipografia situata in piazza Sant'Angelo dove finalmente un signore anziano (probabilmente era il proprietario) tanto distinto, si prestò di aiutarmi nella ricerca di quell'ultimo manifesto che ricordava di avere depositato da qualche parte della sua tipografia, disse anche che fu tratto da una fotografia che una persona le aveva fornito, ma non sapeva chi fosse.- Più volte sono ritornata e l'anziano signore che continuava a cercare, un giorno non lo trovai più ed il personale scaricava l'un altro la responsabilità di quella ricerca. Oggi, mi rivolgo al suo giornale, con la speranza che si possa aprire uno spiraglio. - Precisamente non so come e ne perché, ma desidero ritrovarla e possibilmente farne una copia. Su di una parete della mia casa sono appese le fotografie di mio figlio e due dei miei fratelli in divisa da carabiniere, sarebbe per me emozionante aggiungere quella del loro predecessore: MIO PADRE! Ed ancor di più ricordare il giorno in cui, dal manifesto, sorridente, egli, mi chiamò».
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