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Centrosinistra, avanti con Lillino Di Gioia, ma non troppo
15 febbraio 2006

La coalizione di centro sinistra si sta lentamente coagulando attorno a Lillino Di Gioia, vincitore delle primarie e, sia pure con qualche fatica, riconosciuto candidato sindaco. I dubbi di Rifondazione Manca all'appello in sostanza la sola “Rifondazione comunista” che, dopo l'arrivo del commissario, è ancora ferma alla discussione interna. Da un lato c'è la logica a suggerire che, soprattutto in seguito alla decisione della “Margherita”, non c'è da far altro che sostenere il candidato indicato dalla consultazione popolare che Rifondazione stessa ha voluto, accompagnata però dalla consapevolezza che si rischierebbe di consegnare a Di Gioia solo un simbolo, senza dietro il partito, data l'indisponibilità di buona parte degli iscritti a riconoscersi in tale candidato, iscritti che potrebbero rifugiarsi in un astensionismo che preserverebbe il loro voler essere duri e puri. La desistenza dei Comunisti italiani I “Comunisti italiani” propendono, invece, per la “desistenza”, sentono l'obbligo morale di accettare il risultato delle primarie, cui hanno partecipato, e di fare la loro parte per battere la destra, saranno quindi nella coalizione con la loro lista, ma si disimpegnano dall'elaborazione del programma e dalla futura azione amministrativa. Il loro ruolo, ha affermato il segretario cittadino Franco Cives, sarà quello di “controllori della futura amministrazione di centro sinistra, per la verifica del processo”. Il sofferto sì della “Margherita” Ha deciso, invece, di riconoscere Lillino di Gioia come proprio candidato sindaco la “Margherita”, dopo un tormentato percorso durato parecchie settimane. Che sia stato un boccone amaro da inghiottire traspare ampiamente dalla mozione, approvata a larga maggioranza dall'assemblea degli iscritti. Ad una parte, con le motivazioni per cui non è stata possibile che questa scelta, ne segue un'altra costellata di passaggi critici rivolti a Lillino Di Gioia, nei confronti del quale si denuncia “un serio problema di identificazione dell'elettorato di centrosinistra”, così come si manifesta preoccupazione per lo stato in cui versa tutta la coalizione. Il candidato sindaco Di Gioia Di Gioia, almeno pubblicamente, ha scelto di cogliere solo il risultato positivo di queste ultime decisioni, evitando polemiche, interessato ad un'azione il più possibile unitaria. La sua bibbia sembra diventato il Documento politico-programmatico del centro sinistra, cui si attiene scrupolosamente, quasi sentisse di non aver ancora dimostrato a sufficienza di aver superato l'esame d'ammissione al centrosinistra. L'impegno prioritario è la stesura del programma, affidata ad una Consulta, composta di un rappresentante per ogni partito e movimento della coalizione, che dovrà procedere all'individuazione di alcune linee programmatiche, naturalmente in sintonia con quanto elaborato dal centro sinistra nel processo “L'Unione chiama la città” o proposto dai singoli partiti o movimenti, che dovranno poi essere portate alla discussione con la base e la città stessa, durante dei forum programmatici convocati a breve. I mal di pancia Dopo la lunga fase di confusione, indecisione, contraddittorietà apertasi subito dopo le primarie, si starebbe componendo la fisionomia del centro sinistra, diversa da quella che in molti si prefiguravano, ma fatta di un candidato, scelto tramite la consultazione della base, di una rosa di partiti dell'Unione e di movimenti che lo appoggiano, di un programma. Tutte le tessere al posto giusto, quindi, eppure anche solo ad una percezione a pelle, il clima non sembra proprio quello “giusto”. Potrebbe approfittare della difficoltà del centrodestra, per proporsi alla città, invece dal centrosinistra non una manifestazione pubblica, non un manifesto il cui il nome di Lillino di Gioia sia accompagnato dalle sigle dei partiti che lo sostengono. Insomma, sembra quasi che il sì a questo candidato sindaco sia stato alla fine pronunciato, ma dentro si sia pronti a “saltare un giro”, a stare un passo indietro sul palco rispetto a Di Gioia, facendo credere di essere lì per caso o sfortuna. Quasi qualcuno fosse rassegnato ad una sconfitta, che fa meno paura della vittoria della coalizione che abbia Lillino di Gioia sindaco. Si dice: il centrosinistra non si riconosce in questo candidato. Non è un patto di sangue, il riconoscimento dovrebbe avvenire con un progetto ed un'idea di città, disegnandolo e realizzandolo assieme. Anche perché, in quel giro saltato, potrebbero essere fatte per Molfetta scelte da cui non si potrà tornare indietro. Defilandosi o astenendosi, forse qualcuno si sentirà più in sintonia con l'immagine che ha di se stesso, in salvo lui, ma in malora la città. Lella Salvemini lella.salvemini@quindici-molfetta.it
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