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Censimento: cresce la polemica, ma il sindaco tace Accuse di favoritismo lanciate dall’opposizione, che chiede chiarimenti
15 novembre 2001

Cresce la polemica sulla scelta dei rilevatori del censimento, dopo le accuse dell’opposizione di centro-sinistra sui criteri di assunzione dei giovani addetti al servizio a causa delle relazioni di parentela (mogli, figli, cognate ecc.) di dipendenti comunali e di consiglieri della maggioranza e di un consigliere di centro schierato all’opposizione. Abbiamo intervistato il capogruppo de “I Democratici”, Nicola Piergiovanni che ha denunciato questa vicenda, chiedendo chiarimenti alla maggioranza di centro-destra, senza ricevere, peraltro, alcuna risposta. Secondo il consigliere del centro-sinistra, l’amministrazione comunale di Molfetta non avrebbe agito conformemente alle norme del Regolamento di esecuzione approvato nel luglio di quest’anno e “avrebbe seguito procedure tutt’altro che trasparenti, preferendo nell’incarico di rilevatori alcuni candidati rispetto ad altri”. Infatti l’art. 14 stabilisce inderogabilmente che sia i rilevatori sia i coordinatori comunali debbano essere scelti, con diritto di precedenza, tra i dipendenti comunali in possesso di diploma di scuola media superiore e comprovata esperienza. “Ciò nel Comune di Molfetta non è avvenuto, dice Piergiovanni, sono stati preferiti uomini e donne che avessero rapporti di parentela con i dipendenti comunali oltre a ragazzi neomaturati che nel settore in questione non avevano la benché minima esperienza”. Ben diversamente ci si è regolati a Trani dove tutti i dipendenti comunali hanno scelto all’unanimità di rinunciare all’incarico di rilevatore. A Molfetta, invece, secondo il capogruppo dei “Democratici” si è arrivati all’assurdo che appena un’ora dopo la presentazione delle istanze, erano già stati avviati i colloqui con alcuni concorrenti. Chi li aveva avvisati? Inoltre, non si sarebbe tenuto conto delle competenze, per cui molti giovani si sono sentiti raggirati e illusi, come ci hanno raccontato alcuni di loro, che vorrebbero ricevere chiarimenti in merito. Sempre il suddetto Regolamento prevede che, ove si verificasse l’indisponibilità a rivestire l’incarico di rilevatori da parte dei dipendenti comunali, ai sensi dell’art. 15, avrebbe costituito titolo di preferenza il possesso del diploma di laurea o del diploma universitario, in particolar modo se conseguito in discipline statistiche, economiche, sociali o equipollenti. Tra i più di 300 candidati, moltissimi possedevano tale idoneità, come mai non sono stati presi neanche in considerazione?, chiede Piergiovanni, che aggiunge: perché non si è fatto un sorteggio, che sarebbe risultato più equo? In questa vicenda c’è anche un giallo: il bando esposto al Comune all’inizio si presentava senza scadenza, in seguito è stato rettificato con un altro completo del termine. Ci si chiede, inoltre, quali siano stati i criteri di selezione stabiliti dalla Ali Spa, società di lavoro interinale prescelta? “Non abbiamo potuto nemmeno verificare i motivi per cui l’amministrazione ha dato l’incarico alla suddetta società preferendola alle altre due Agenzie concorrenti: ManPower e Adecco Italia. Ci chiediamo: è stata fatta una regolare gara d’appalto?” Ma, finora, l’amministrazione comunale tace. Come mai? Silvia Pellegrino
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