Casinò per beneficenza a Trani
TRANI – 22.6.2002
Casinò per beneficenza. E' questa l'ultima trovata per venire incontro alle associazioni di volontariato. E così a Trani serata inaugurale con tavoli verdi, roulette, slot machine, croupier professionisti e tanta gente (come si vede nella foto), “che si è molto divertita, con grande piacere degli organizzatori – dice un comunicato -, ma soprattutto dei beneficiari dell'iniziativa, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e gli Operatori Emergenza Radio di Trani. E' stato un grande successo la serata inaugurale di “… metti una sera al casinò”, evento di beneficenza organizzato dall'associazione culturale Bibis 2001 in collaborazione con Confesercenti del Nord Barese e Teatro Mimesis.
E' andata proprio come i promotori della manifestazione volevano: la gente, che ha compreso le finalità dell'iniziativa, nonostante la notevole campagna di contestazione avviata nei giorni scorsi in città, ha partecipato in massa e si è divertita con un gioco che nel meridione d'Italia non si era mai visto. Nel Paese, infatti, ci sono solo quattro casinò e sono quelli di Sanremo, Campione d'Italia, Venezia e Saint Vincent. Quello organizzato da Bibis 2001 è un casinò dimostrativo, dove fiches e gettoni vengono corrisposti sulla base delle offerte devolute dagli invitati e le vincite non sono in denaro, ma in premi, che si possono vincere sulla base dei punti ottenuti”.
Anche se il fine dell'iniziativa dovrebbe essere nobile, ci pare che scegliere il tavolo verde per fare beneficenza, sia quantomeno discutibile. Ma siamo orami abituati a un'Italia che ci sorprende ogni giorno di più. A Molfetta c'è il WWF che plaude (anzi collabora) alla cementificazione della spiaggia “Prima cala”, a Trani ci sono gli Operatori emergenza radio e la Lega contro la lotta ai tumori che per fare soldi sceglie il tavolo verde.
“Nel corso della serata - dice ancora il comunicato - due rappresentanti degli enti beneficiari hanno ringraziato pubblicamente gli organizzatori. Il responsabile degli Oer, in particolare, ha detto che nel corso di questi anni siamo stati costretti a mendicare i soldi che ci servivano per portare avanti la nostra opera. Quando ci sono iniziative come questa, finalizzate a contribuire alla nostra attività, non possiamo che ringraziare ed essere felici che qualcuno si ricordi di noi anche quando non c'è un'emergenza”.
Ci auguriamo che l'Ant (Associazione italiana tumori) e il Ser di Molfetta non percorrano la stessa strada.