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Caro Direttore, ho troppa paura e non mi fido, quest’anno a Molfetta niente mare: non andrò al lido balneare e nemmeno alla spiaggia libera
Il direttore di "Quindici" Felice de Sanctis
23 maggio 2020

MOLFETTA - Lunedì 25 riaprono i lidi balneari, su disposizione del governatore della Puglia Michele Emiliano. Anche a Molfetta ci sarà la riapertura, ma alcuni cittadini hanno ancora timore e hanno deciso di disertare la stagione al mare, scegliendo la campagna.

Ecco la lettera di uno di loro.

«Caro Direttore,

sono un abbonato, da anni, ad uno stabilimento balneare. Un abbonato costretto a farlo, anche perché a Molfetta ci sono poche spiagge libere, essendo stata lottizzata tutta la costa dal lato di Giovinazzo e da quello di Bisceglie. Una vergogna! Basta fare il confronto con Bisceglie che ha privilegiato la spiaggia libera. Ma a Molfetta sono stati privilegiati gli interessi privati.

Da lunedì 25, come ho letto sui giornali, riapriranno i lidi balneari in Puglia, cercando di mantenere le prescrizioni previste dalla legge: distanziamento sociale, mascherine, lavare le mani e quant’altro.

Permettimi di esprimere qualche perplessità sulla possibilità di rispettare e far rispettare queste prescrizioni, sia perché siamo indisciplinati per natura, sia perché difficilmente i gestori riusciranno a tenere il controllo, se vogliono tenere i clienti. Per cui, prevedo, che dopo qualche giorno, ci sarà inevitabilmente anche sulle spiagge il “liberi tutti”, come già sta avvenendo in città, con buona pace del sindaco che crede che tutti siano disciplinati (e non fa nulla per evitare assembramenti e altri rischi). Chi dovrebbe controllare, poi, i vigili urbani, la cosiddetta polizia locale? Stendiamo un velo pietoso.

Non parliamo, poi, delle spiagge libere, dove il controllo sarà sicuramente impossibile.  E poi, chi ci garantisce che la manutenzione sia stata fatta a dovere? E soprattutto la sanificazione periodica. Chi controlla? La Polizia locale? Ho forti dubbi. Leggo che a Molfetta molti stabilimenti sono in ritardo per tale manutenzione e sistemazione delle situazioni di sicurezza. Quanti gestori diranno:  mi conviene aprire a queste condizioni? Come affronteranno la riduzione delle presenze, con un aumento dei prezzi? anche perché, oggettivamente, i costi più alti ci sono. Alcune aziende in altri settori hanno scelto di non aprire. Ai lidi vanno anche o prevalentemente le famiglie: chi controllerà i bambini? I genitori, rinunciando a rilassarsi? Come potremo essere sicuri ad utilizzare le piscine, dove la gente è abituata a sputare anche nell’acqua? Senza considerare che è impossibile fare il bagno in mare con le mascherine.

Allora, di fronte a tante perplessità, anche io ho fatto una scelta, sull’esempio di alcuni amici. Quest’anno niente mare, ho scelto la campagna. Mio padre ha una villa in agro di Molfetta e quest’anno, dopo anni in cui l’abbiamo frequentata solo nelle feste canoniche, dal ferragosto e dalle occasioni dell’autunno, ci andremo in maniera stabile per almeno un mese, come vacanza stanziale, vista anche la difficoltà del turismo.

Risparmieremo soldi e guadagneremo in salute, tornano a quello spirito che animò i nostri genitori negli anni Sessanta quando pensarono a costruire il buen retiro con le case di campagna.

Tra l’altro, con le strutture mobili che ci sono e la tecnologia attuale, una piccola piscina mobile la potremo realizzare anche in campagna, bagnarci e prendere il sole in famiglia.

Non ce ne vogliano i gestori degli stabilimenti balneari, ma torneremo il prossimo anno con più sicurezza e senza timore a bagnarci nelle acque marine di Molfetta e nelle piscine dei lidi, dove incontreremo gli amici e condivideremo la spiaggia, senza restrizioni e senza paura, che non vi nascondo, molti di noi hanno per questa stagione balneare. Un lido blindato e con misure da lager, non fa per me e toglie la libertà che si godeva sulla spiaggia e negli spazi liberi (anche se in determinate ore della giornale, l’affollamento era pauroso) nelle ore migliori.

Infine, un’ultima considerazione: sarà l’occasione anche per risparmiare un po’ in un momento economico difficile per tutti, con alcuni che hanno perso il lavoro e altri che hanno visto ridotte le proprie entrare.

Quindi, per parafrasare una vecchia canzone di Gabriella Ferri degli anni ’70 (Tutti al mare a mostrare le chiappe chiare): Tutti in campagna a coprire le chiappe povere».

Francesco Allegretta

 

Caro Allegretta,
non avrei alcun commento da fare, se non registrare questa idea e queste giuste considerazioni che, devo riconoscere, mi sono state prospettate anche da miei amici e che, forse, potranno consolarci di questa estate difficile, in tempo di coronavirus.

Però una osservazione farei: non dimentichiamo che anche i gestori dei lidi avranno un periodo difficile, chi la campagna non ce l’ha, provi a vedere come funziona il lido: se va bene, confermi l’abbonamento (soprattutto se il gestore non aumenta i prezzi, anzi li riduce per incentivare i clienti); se va male, provi ad andare a trovare la domenica qualche amico con la campagna.

E, alla stessa maniera sua, posso parafrasare la nota canzone di Battiato cantata da Giuni Russo (Un’estate al mare, voglia di remare) con un’estate in campagna voglia di dormire all’ombra dei pini. Buone vacanze!

© Riproduzione riservata

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