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Capodanno da bombardamento a Molfetta: per fortuna niente feriti Ma il prossimo anno ci saranno i vigili armati a garantire la tranquillità a Piazza Paradiso
02 gennaio 2010

MOLFETTA - La notte di Capodanno Molfetta non si è smentita: ancora una volta a mezzanotte sembrava di essere in zona di guerra. Un vero e proprio bombardamento di botti da fare paura: sarà stato per scacciare con forza un anno di crisi e di frustrazioni, sarà stato perchè la vigilanza non è stata sufficiente (ma dove hanno trovato tanti botti, dopo il grosso sequestro della Guardia di Finanza?), fatto sta che la città rimbombava come a Gaza.

Epicentro delle esplosioni è stata Piazza Paradiso, mentre per gli atti vandalici, i soliti noti hanno preferito il quartiere Madonna dei Martiri. Solite rotture di vetri, danni ai portoni, ai cassonetti bruciati e rovesciati con rifiuti per terra, ma sembra in tono minore rispetto agli altri anni. Almeno per quanto riguarda i feriti e gli incendi delle auto: accontentiamoci, in attesa di una maggiore civilizzazione dei bifolchi nostrani.
Probabilmente una maggiore presenza delle forze dell’ordine avrebbe quantomeno ridotto il numero delle esplosioni e una parte dei danni. E’ possibile che Piazza Paradiso non possa essere presidiata dalle Forze dell’ordine o dai vigili urbani per evitare che diventi una santabarbara ogni Capodanno. Il sindaco promette: il prossimo anno sarà diverso, ci saranno i vigili armati a presidiare la piazza e a mezzanotte si potranno portare anche i bambini a passeggio.
Oppure la strada migliore potrebbe essere quella di prendere esempio da quella signora napoletana che lo scorso anno organizzò un comitato contro i botti di Capodanno, minacciando lo sciopero del sesso. Ricordate la vecchia canzone di Celentano: chi non lavora, non fa l’amore? Così mogli, fidanzate, compagne sentenziarono: se spari, non fai l’amore.
Un argomento che nell’Italia delle escort e delle sexi veline sembra essere un argomento convincente, un vero e proprio deterrente contro i botti.
Chissà che il prossimo anno non si costituisca anche a Molfetta un comitato di protesta rosa di mobilitazione contro i botti, sull’esempio della signora napoletana Carolina Staiano. Forse sarebbe la volta buona per avere un Capodanno tranquillo.
Autore: Carlo Gadaleta
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PIROTECNICA SCARPATI-NAPOLI 1784. Nella Reggia di Caserta la Corte Reale del tempo faceva allestire nei favolosi giardini disegnati dall'architetto Vanvitelli, meravigliosi ed elaborati spettacoli pirotecnici composti da "ruote di fuoco scintillante", "Vulcani luminosi", "getti di stelle d'oro". Poi nelle successive generazioni, gli spettacoli pirotecnici divennero un elemento di festa anche per la gente comune. La famiglia Scarpato si affermò sempre di più negli anni successivi, inventando una propria cultura pirotecnica, uno stile di preparazione e di allestimento dei fuochi artificiali testimoniati da numerosi premi conseguiti nelle "gare pirotecniche" che venivano organizzate dai Comitati dei paesi in festa. Successivamente Antonio Scarpato negli anni 30 venne chiamato, come specialista e maestro pirotecnico in Germania, dove si trasferì con i suoi figli Mario, Vincenzo e Giuseppe, per fabbricare i meravigliosi fuochi che dovevano allietare il popolo di quella terra. Oggi il 70% della nostra produzione è destinata all'estero, dove è richiesto un alto standard qualitativo. Gli spettacoli pirotecnici inoltre, che sono la passione del nostro mestiere, illuminano le feste, le sagre, e tutti gli eventi speciali dove riusciamo sempre a meravigliare tutti coloro che con il naso all'insù si lasciano incantare da quei "fiori di fuoco" che rompono il buio e illuminano la notte. Nei nuovi spettacoli piro-musicali è entrata anche l'informatica che dona ai fuochi artificiali una nuova "magia" con l'accompagnamento di musiche classiche e moderne, con effetti di luci, di laser e proiezioni di immagini che il computer, indispensabile protagonista di questi tempi, aggiunge a questa antica professione, l'arte di domare il fuoco che ancora oggi interessa ed accompagna la vita dell'uomo.




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