Cade e va in frantumi uno dei leoni della facciata posteriore del Duomo
Colpa del maltempo o errore umano?
Troppo tardi sono cominciati i lavori di restauro del Duomo di Molfetta. Il vento, la salsedine, il maltempo e l’usura dei secoli potrebbero aver provocato i primi irreparabili danni. E così, la notte del 26 novembre, è caduto uno dei due leoni che si trovano sulla facciata posteriore. La Chiesa di San Corrado perde così uno dei pezzi preziosi. C’è chi sostiene, però, che il danno non sia stato provocato dall’usura del tempo e dal vento, bensì da un cavo staccatosi dal pontile a fune lasciato sospeso dall’impresa incaricata del restauro: un errore umano. Finora nulla di certo si sa su questa e altre ipotesi. Ma se si trattasse di colpevole negligenza, qualcuno dovrebbe essere chiamato a rispondere: ecco perché occorre una perizia tecnica per accertare le cause di questo disastro. Non si può tollerare una inammissibile distrazione che ha distrutto un pezzo della storia e dell’arte di Molfetta, che ha resistito ai secoli, per essere cancellata per un presunto errore umano. Né si può accettare che l’incidente sia liquidato con un semplice comunicato stampa, che pubblichiamo a parte. Si è fatto tanto rumore per un po’ di asfalto messo sul piazzale antistante il duomo dall’amministrazione Natalicchio e oggi si tace su questo episodio ben più grave e soprattutto irrimediabile. © Riproduzione riservata