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Benedetti i remi dei marinai di Molfetta pronti a partire per la Festa della Madonna dei Martiri di Hoboken in Usa Domani alle 18.30 nella Fabbrica S. Domenico si apre il Convegno dei Molfettesi nel mondo
31 agosto 2016

MOLFETTA - Sono pronti a partire e raggiungere il New Jersey i sei remi che mons. Domenico Cornacchia ha benedetto nella sede della Lega Navale di Molfetta. Un gesto d’amore e fratellanza che diventa simulacro di una tradizione e di una grande fede che si trasmettono di generazione in generazione senza mai affievolirsi.

Un’idea – come ha ricordato Felice Sciancalepore, Presidente e precursore dell’iniziativa insieme a tutti i soci della Lega – nata quasi per gioco e che diventa oggi più che mai simbolo di una unione forte e viscerale tra Molfetta e i suoi figli sparsi nel mondo.
Quest’anno – per la prima volta in novant’anni – al passaggio della statua della Madonna dei Martiri ad Hoboken saranno incrociati i remi. Lunghi 2 metri e 90 centimetri hanno la particolarità di avere il tricolore verniciato in punta. Insomma, un pezzo ulteriore di Molfetta che si aggiunge all'Hoboken Italian Festival, rendendolo ancora più magico e donandogli un tocco di “aria di casa”.
L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione di Roberto Pansini, Presidente dall’associazione Oll Muvi - che si occuperà del trasferimento dei remi dall’altro capo dell’oceano - e della Lega Navale di Molfetta che ne ha provveduto alla realizzazione. Durante la cerimonia, dopo l’intervento di Felice Sciancalepore che ha spiegato come è nato il progetto, la parola è passata a don Giuseppe de Candia che ha rammentato ai presenti il valore intrinseco di questo dono.
Di fatti, in passato il simulacro della Madonna veniva portato in mare con delle imbarcazioni a remi e dunque - quando i marinai erano pronti per l’imbarco – lo indicavano battendo le voghe sulla porta della basilica. Un atto di autenticità che come un filo rosso tiene da sempre uniti tutti i molfettesi in giro per il mondo. Ma i remi – come ha ricordato il vescovo Cornacchia durante il suo intervento – sono l’emblema di una tradizione marinara che rappresentava e rappresenta ancora oggi – anche se in misura ridotta – il marchio di fabbrica di una città che ha sempre vissuto di pesca e che dal mare ha tratto il suo sostentamento.
Le sei voghe se inclinate a mezzaluna potrebbero metaforicamente riprodurre un ponte tra Molfetta ed Hoboken, un ponte che permette sì di andare ma anche di tornare indietro. Un collegamento materiale ma anche del cuore affinché – anche dall’altro capo dell’oceano – si mantengano vive le tradizioni e i sentimenti che fanno sentire agli emigrati meno lontana la tanto amata Molfetta.
A riprova di questo forte legame, anche la testimonianza di nonno Franco - il nonno di Cake Boss – che ha spiegato come, nonostante molti molfettesi non abitino più materialmente ad Hoboken, la festa della Madonna dei Martiri rappresenti quasi un richiamo materno di unione e fratellanza da rispettare e onorare. A seguire la benedizione delle bellissime voghe e un giro in barca a remi con il vescovo.

Alla cerimonia – conclusasi con un omaggio del crest della Lega Navale al vescovo Cornacchia - erano presenti anche i molfettesi di seconda e terza generazione che, dagli States, sono venuti a Molfetta per trascorrere le vacanze e partecipare all'annuale convegno dei Molfettesi nel mondo, che si apre domani alle 18.30 nella Sala Finocchiaro della Fabbrica S. Domenico. Tra loro oltre nonno Franco e signora, tornati a Molfetta dopo 16 anni, anche la figlia Gloria.

I remi saranno "imbarcarti" in aereo, il prossimo 7 settembre. Sullo stesso volo ci sarà un gruppo numeroso di molfettesi e, in rappresentanza della Lega Navale di Molfetta, la famiglia Bufi (Mauro, il capo famiglia, sua moglie Liliana e i figli Riccardo, 11 anni, Anita, 15 anni, e Angelo che festeggerà i suoi 18 anni ad Hoboken il 12 settembre).
Complessivamente i molfettesi che, quest'anno, raggiungeranno Hoboken per prendere parte ai festeggiamenti saranno 80 circa. Tra loro ci sarà anche il vescovo Cornacchia a rappresentare l'intera comunità. E per i novant'anni dell'Hoboken Italian Festival, oltre alle luminarie, donate lo scorso anno, ci saranno anche i remi.

© Riproduzione riservata testi e foto

Autore: Angelica Vecchio
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