Basket Virtus Molfetta, parla Carolillo: continuo a lavorare con serenità
Il coach non accetta le critiche e attacca la stampa libera e i tifosi. "Quindici" continuerà a garantire il diritto di parola a tutti
MOLFETTA - Sergio Carolillo (foto Photopress Italia), coach della Nuova Virtus Basket Molfetta, alla guida della squadra biancoazzurra sin dai tempi della Serie C1, non ha potuto vedere gli ultimi due secondi della gara di domenica scorsa in quel di Palestrina: espulso per proteste aveva dovuto abbandonare la panca. Oggi, a mente più serena, analizza le ragioni della sconfitta e si proietta sull'impegno di venerdì sera, ore 21, sul parquet del Firenze.
“A Palestrina – ha detto l'allenatore di Monopoli - non siamo stati né bravi né fortunati a raccogliere un successo che avevamo meritato sino a poche decine di secondi dal suono della sirena. Abbiamo peccato nella gestione del vantaggio di dieci punti e il parziale negativo di otto punti ci ha tagliato le gambe. Anche la fortuna ci ha voltato le spalle quando Morri ha messo dentro un tiro da tre da lunghissima distanza, poi a completare il quadro c'è stato l'inesistente infrazione di passi fischiata a Patrick Nanut e il tecnico comminatogli senza motivo alcuno”.
E proprio sul tecnico fischiato a Nanut più di qualcuno ha pensato a offese rivolte all'arbitro: “Lo smentisco assolutamente: Patrick ha chiesto all'arbitro spiegazioni per un fischio apparso quantomeno dubbio, non ha protestato né è andato fuori dalle riga. Anche Morri, passandomi accanto mi ha detto che Patrick non aveva detto assolutamente nulla all'arbitro. Una decisione del genere, in quel momento della gara, ha certamente contribuito a portarci alla sconfitta”.
Sorge allora il dubbio che la Virtus, neo promossa, non venga adeguatamente garantita: “Non mi piacciono queste forme di vittimismo – ha sottolineato Carolillo - abbiamo criticato la direzione arbitrale ma questo non significa che non ci sentiamo tutelati. Del resto anche in B2 siamo stati neopromossi eppure abbiamo raggiunto la semifinale play off e l'anno successivo abbiamo partecipato alla finale. Escludo quindi che qualcuno non abbia a cuore le sorti della squadra”.
Ed a proposito di squadra non si può non chiedere a Carolillo un commento sulla prestazione di alcuni suoi uomini. “Per quanto riguarda Andrea Malamov il suo impiego è stata una scelta obbligata dal fatto che Roberto Simeoli si era infortunato nel corso dell'allenamento di venerdì. Naturalmente dovremo lavorare per inserirlo nel gruppo e negli schemi ma sono sicuro che non ci vorrà molto tempo. Su Andrea Maggi non si può non dire che abbia giocato al di sotto delle sue possibilità, ma questo è normale per un giocatore che si impegna sempre al massimo e che comunque domenica pur non realizzando tantissimo è stato oltremodo utile all'economia del gruppo. Ed a proposito di gruppo è evidente che la squadra stia girando finalmente bene: ci dovremo impegnare ancora ma le cose iniziano a migliorare. Difendiamo e subiamo di meno ed è quello che tentavamo di fare dall'inizio del campionato”.
Qualcuno, tramite i forum su internet, ha chiesto e chiede con insistenza l'esonero dell'allenatore. “Decidere di esonerare il coach – ha detto Carolillo - è una decisione che spetta unicamente alla società. Se qualcuno si aspetta che io mi faccia da parte, può mettersi l'anima in pace: le mie dimissioni non arriveranno. Non certo perché sono attaccato alla poltrona ma perché ritengo che il lavoro stia cominciando a dare i suoi frutti e che l'obiettivo salvezza sia alla nostra portata. È anche vero che c'è gente che continua ad attaccare trincerandosi dietro l'anonimato garantito da qualche organo di informazione che, continua subdolamente a fomentare la piazza e a lanciare accuse stabilizzanti per tutto l'ambiente. Sinceramente farei veramente a meno di dover star qui a ribattere ad affermazioni che poco hanno a che fare con lo sport e molto invece con i pettegolezzi di basso livello”.
Venerdì alle 21 nell'anticipo di Firenze la Virtus sarà chiamata ad un pronto riscatto: “Sicuramente i ragazzi scenderanno in campo carichi ed arrabbiati per il regalo di Natale anticipato che abbiamo consegnato al Palestrina. Non dobbiamo però sottovalutare gli avversari: si tratta di una squadra composta da uomini che non a caso hanno vinto a Trapani e domenica scorsa hanno rischiato di fare altrettanto a Potenza. Anche a Firenze sarà necessario massimo impegno e magari un po' più di freddezza nei momenti clou del match. Quello che stiamo giocando – ha concluso Carolillo - è un campionato strano, livellato e difficile. Tranne Ferentino, Osimo e Latina che stanno facendo quello che tutti si attendevano alla vigilia, tra le altre regna equilibrio. La stagione è ancora lunga e la nostra salvezza riusciremo a conquistarla sul campo”.
Fin qui le dichiarazioni di Carolillo, alle quali non possiamo non aggiungere un commento: il coach pensi a fare il suo mestiere, i giornalisti (quelli liberi) come siamo noi di "Quindici", continueremo a fare il nostro e a dare diritto di parola a tutti i tifosi e i lettori, come abbiamo sempre fatto. Accettando di allenare la squadra, si è esposto automaticamente alle critiche legittime dei tifosi che vanno accettate in silenzio e umiltà, continuando a lavorare per dimostrare che quelle critiche sono ingiuste. Respingiamo al mittente le accuse: non esiste alcuna intenzione, almeno da parte nostra che abbiamo sostenuto e incoraggiato la Virtus fin dal primo momento, di "subdolamente fomentare la piazza e a lanciare accuse stabilizzanti per tutto l'ambiente".
Esiste soltanto il legittimo diritto di cronaca e di critica sia da parte nostra sia da parte dei tifosi di ragionare con la nostra testa, non con la testa della dirigenza che crede di governare l'informazione con comunicati stampa esmessi dalla stessa società. Se Carolillo ha queste idee in testa si sbaglia e forse è inadatto ad allenare un squadra in un paese democratico, forse si troverebbe più a suo agio in un paese dove la stampa è sotto controllo. Ci auguriamo che l'allenatore ritorni nei suoi ranghi e lavori in silenzio per la vittoria della Virtus, che tutti auspichiamo, e lasci i tifosi e i giornalisti liberi di esprimere le proprie opinioni: lo sport è fatto anche di questo, se non lo si capisce, è meglio che cambi mestiere".