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Bari, operazione ombre cinesi della Guardia Costiera contro alimentari nocivi
30 marzo 2011

BARI - Si è conclusa in data odierna un'operazione complessa di polizia giudiziaria, eseguita da militari specializzati dei nuclei ispettivi pesca della Guardia Costiera di Bari ed Ancona, mirata a verificare la regolare commercializzazione di prodotti ittici importati dall'Estremo Oriente (Cina).
L'indagine ha preso le mosse, due settimane fa,  da un accertamento compiuto da personale militare della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Bari nei confronti di un ristorante gestito da un cittadino di nazionalità cinese in provincia di Bari (Putignano).
Sono state messe in luce alcune frodi perpetrate, nei confronti degli ignari avventori, dal ristoratore, tra le quali l'offerta al pubblico di piatti a base di mazzancolle tropicali allevate (specie di poco pregio e scarso valore commerciale) presentate come gamberi freschi, nonché del cosiddetto "pesce giallo" (specie neppure compresa tra quelle autorizzate) spacciato per orata o spigola. Inoltre, a seguito dei controlli si è proceduto al sequestro amministrativo, per pubblicità ingannevole, di quasi 500 confezioni  riportanti l'immagine del classico gambero mediterraneo e la dicitura "crackers di gambero" ma che in realtà, tra gli ingredienti, non contengono gamberi, né tantomeno alcun aroma, essenza o estratto di gambero.
Accertata l'identità della ditta produttrice di tale ultimo prodotto, con una tipica attività d'indagine di filiera "a ritroso", i militari operanti si sono recati nella zona industriale di Camerano, in provincia di Ancona, ove, unitamente a personale militare della Capitaneria di Porto di Ancona,  hanno ispezionato un centro di importazione e distribuzione di prodotti alimentari di origine cinese. Qui sono state rivenute altre 7.000 confezioni di "crackers di gambero", direttamente importate dalla Cina e che sono state immediatamente sottoposte a sequestro.
Inoltre, con il supporto di veterinari e tecnici della locale Azienda sanitaria,  sono state condotte approfondite verifiche dei locali, all'interno dei quali si è constatata l'assoluta precarietà igienica della conservazione degli alimenti.
In particolare, è stata constatata la presenza, in alcuni ambienti, di ratti vivi e di carcasse degli stessi roditori in avanzato stato di decomposizione, nonché, un po' ovunque, di escrementi e rosicchiature di topo e di larve d'insetti.  Sono state rinvenute centinaia di chili di prodotti alimentari con data di scadenza superata. In alcuni casi, la data di scadenza è risultata contraffatta mediante l'applicazione di false etichette, prodotte artigianalmente,  che occultavano  "ad arte" le etichette originali stampigliate sulle confezioni e riportanti date di scadenza superate, talora addirittura risalenti all'anno 2007.
Inoltre, sono stati rinvenuti filetti di squalo congelati, etichettati con la denominazione scientifica di un esemplare ("Carchrocles megalodon") estintosi oltre 27 milioni di anni fa e per i quali, pertanto, si è proceduto ad un prelievo di campioni ai fini dell'individuazione della specie.
In relazione allo stato di macroscopica insalubrità riscontrato ed ai possibili effetti nocivi per la salute umana, i militari operanti hanno proceduto al sequestro penale, a disposizione della competente Procura della Repubblica, dell'intero capannone con tutta la merce, nonché di alcuni personal computers e di una macchina etichettatrice.
Nel complesso l'operazione ha portato al sequestro di oltre 20.000 chilogrammi di prodotti alimentari (specie ittiche, carni ed alimenti di origine vegetale) ed all'irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie per un ammontare di oltre 60.000 euro. Due persone, un uomo ed una donna di nazionalità cinese, sono state denunciate a piede libero  all'Autorità Giudiziaria (Procure di Bari ed Ancona) per i reati di frode nell'esercizio del commercio (articolo 515 codice penale),  cattivo stato di conservazione di prodotti destinati all'alimentazione (articolo 5 lett b legge 283/62), detenzione per la vendita di sostanze alimentari invase da parassiti (articolo 5 lett. d legge 283/62)  e commercio di sostanze alimentari nocive (articolo 444 codice penale).  
 

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