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“Banca Popolare di Bari: abbiamo le prove!”
15 gennaio 2021

“Sono due anni che sto lavorando alla vicenda Banca Popolare di Bari, ed ogni volta che ricevo un azionista della banca che si è visto azzerare il capitale investito, lo vedo stupirsi per il fatto che gli anticipo io come sono andati i fatti..”. “Ed infatti – continua l’Avv. Antonio Calvani dell’Unione Nazionale Consumatori – secondo uno schema collaudato, il risparmiatore veniva indotto ad acquistare le azioni della Banca Popolare di Bari, in quanto gli veniva prospettato un titolo sicuro, a rischio basso, che se confrontato addirittura con i BTP, a cui la Banca assegnava un rischio alto, sicuramente sembrava un titolo appetibile, del resto, il ritornello era sempre “una banca non può fallire..” Secondo l’Avv. Calvani “oggi, grazie all’intervento della Banca d’Italia, della Consob e delle indagini penali il quadro probatorio è più chiaro, e siamo in grado di dimostrare che v’era uno scellerato metodo per collocare le azioni a tutti i correntisti, anche quelli che credevano di avere compilato un profilo rischio di investitore prudente”. “Su 26.000 profili rischio è stato accertato che soltanto 300 risparmiatori avevano un profilo rischio basso, tutti gli altri avevano un profilo rischio medio, compatibile con l’acquisto delle azioni. Il questionario, infatti, era stato concepito proprio con questa finalità, trasformare anche il risparmiatore più prudente in un acquirente di azioni della banca”. “Ancora – riferisce il legale molfettese – è stato altresì accertato che anche il prospetto informativo delle azioni BPB era fuorviante, in quanto le azioni venivano descritte come prodotto finanziario a rischio basso e dal 2012 in poi a rischio medio, sebbene per definizione Consob le azioni non quotate in Borsa sono a rischio alto”. “Oggi per i risparmiatori l’unica strada da perseguire è quella del processo civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Sempre più spesso mi capita di assistere allo scoramento di molti che dopo aver perso tanto non se la sentono di affrontare i costi di un processo. A queste persone posso solo dire di non scoraggiarsi in quanto sono buone possibilità di ottenere un risarcimento dei danni subiti dal nuovo soggetto Banca Popolare di Bari, le cui finanze sono state rimpinguate dal fondo interbancario, e pertanto di non rinunciassero. L’avvocato non deve essere il problema ma la soluzione”. “Una nota di rammarico – conclude l’Avv. Calvani – va spesa per le istituzioni ed in particolare modo per il disinteresse mostrato dalla Regione Puglia. La regione Veneto e la regione Marche istituirono sin da subito una commissione di inchiesta per far luce sulla situazione del risparmio tradito e misero a disposizione dei cittadini un fondo spese per sostenere le spese legali. In Puglia, nonostante le mie sollecitazioni, sul tema v’è soltanto silenzio. © Riproduzione riservata

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