Bambini in filosofia alla scuola “Battisti-Pascoli” di Molfetta
MOLFETTA - Si è concluso quest’anno, per le classi seconde della scuola primaria “Cesare Battisti”, il progetto “FilosofArte”. Gli alunni sono stati coinvolti in laboratori didattici in cui, guidati da insegnanti esperti in pratiche filosofiche, hanno percepito la piacevolezza intellettuale del pensare o del leggere.
Se non si dà da pensare ai bambini, se non si offrono contenuti e spunti di riflessione o se non si legge insieme a loro, a nulla valgono gli imperativi categorici “leggi” o “pensa”.
Nei laboratori del progetto “FilosofArte” si parlerà con i bambini del concetto di semplicità, che una volta acquisito, potrebbe diventare basilare nell’orientare le loro abitudini e il loro modo di vivere.
Tra i riferimenti teorici del progetto il libro intitolato “Il principio della semplicità” scritto da Francesco Bellino, già professore ordinario di filosofia morale presso l’università di Bari. Nel libro il prof. Bellino rivolge ai lettori un invito esplicito ad essere felici e per esserlo consiglia di vivere semplicemente.
Albert Einstein del concetto di semplicità ha detto “tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non semplicistico”.
Nel progetto non sono mancate occasioni per leggere e per pensare, dove per pensare si intende sollecitare lo sforzo mentale dei bambini guidandoli alla ricerca del vero, indirizzandoli ad unire i tasselli del ragionamento per pervenire a conclusioni valide.
Gli alunni si interrogano; il loro interlocutore non offre conferme ma, come Socrate soleva fare con i suoi discepoli, mette in dubbio e falsifica le loro deduzioni, li induce a ricercare ulteriori elementi di verifica a conferma delle loro argomentazioni.
Nel progetto “FilosofArte” le pratiche filosofiche incontrano il mondo della storia dell’arte e lo studio dei dipinti più celebri. Dall’osservazione del dipinto parte il dialogo con i bambini, sorgono le domande, si riflette e si attiva il filosofeggiare.
Quadri e libri. Sia gli uni che gli altri possono rimanere come sospesi, ma, se aperti, divengono tele che si animano, spazi o palcoscenici dove può succedere di tutto e dove si lascia spazio all’immaginazione e a cio' che appare impossibile.
Nel mese di giugno si è tenuto l’ultimo incontro del progetto curato Mariagrazia Raffaeli e dell’insegnante Marisa Valente, entrambe esperte di pratiche filosofiche applicate ai contesti educativi.
L’incontro ha coinvolto anche i genitori degli alunni invitati al confronto e ad offrire le loro riflessioni in merito al concetto di semplicità.
Si ricorda ai bambini che la semplicità, l'essenzialità e la sobrietà sono valori che vanno recuperati. Non scadiamo nel triste primato dell'avere sull'essere. Non lasciamo che la bramosia del possedere si impadronisca di noi.
Il principio di semplicità è un grande antagonista della nostra vita programmata e forse del nostro finto benessere. Tra le forme e colori di un quadro di Mirò, ricordiamo una frasi del celebre pittore: “Sono le cose semplici a darmi le idee”.
La semplicità non è banale ma spontanea, essenziale. Si lega alla bellezza e alla purezza. Ha un sapore dal gusto raffinato non alla portata di tutti.
Sono questi alcuni degli interrogativi e delle riflessioni sorti dai dialoghi tra alunni, insegnanti e genitori. La semplicità non è poi così agevole da raggiungere. Essa, infatti, è il frutto di una ricerca che coinvolge tutta la nostra vita quotidiana: quest'ultima si arricchisce lasciando spazio all'essenzialità ed eliminando il superfluo.
L’incontro finale del progetto si è concluso con la lettura da parte dell’insegnante Marisa Valente di alcuni versi scritti da Francesco Consiglio, uno dei genitori degli alunni.
Ne riportiamo i versi più significativi: «Mi basta un soffio di fiato, come voler spegnere un fiammifero, per essere felice.
Mi basta ammirare i volti che mi appartengono.
Mi basta alzare gli occhi al cielo e scendere con lo sguardo sul mare.
Mi basta rimirare un quadro e perdermi nello sfondo.
Mi basta meditare tra gli ulivi della mia terra.
E’ la semplicità che si scorge in quello che ci circonda a renderci felici».
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