Atti vandalici a Molfetta, il sindaco dà la caccia ai barbari che hanno devastato l’anfiteatro di Ponente e i bagni del Parco Baden Powell. E i vigili armati?
I bagni del parco Baden Powell vandalizzati
MOLFETTA - Per il momento si procede nei confronti di ignoti ma gli investigatori sono certi di riuscire ad individuare coloro che, nella serata di sabato 5 agosto scorso, hanno devastato i bagni del parco Baden Powell, distruggendo i serramenti.
Lo dichiara in una nota l’ufficio stampa del sindaco che ha deciso di dare la caccia ai vandali, che sono di casa a Molfetta.
«C’è una fascia oraria ben precisa in cui i vandali (ma potrebbe anche essere opera di un unico individuo) hanno agito e se è vero che i servizi igienici, per motivi comprensibili, non sono dotati di sistema di videosorveglianza, non è così per gli spazi immediatamente vicini ai bagni.
Gli agenti della polizia locale stanno visionando i filmati concentrandosi proprio in quella fascia oraria (tra le 19 e la chiusura del parco) per identificare e inchiodare alle proprie responsabile gli autori di un gesto ignobile, che ha lasciato interdetta una intera comunità che, attraverso i social chiede, a gran voce, una punizione esemplare.
Per la realizzazione del parco, servizi igienici inclusi, sono stati impiegati fondi pubblici.
«E’ intollerabile e francamente odioso quello che è accaduto nel parco Baden Powell che fa un tutt’uno con quanto accaduto nell’anfiteatro. Non è possibile militarizzare una città e sobbarcare i bilanci comunali di spese per assicurare guardie armate ma – il commento del sindaco, Tommaso Minervini – deve aumentare il senso civico e di responsabilità di adulti e minori, per non parlare poi di chi si libera dei propri bisogni fisiologici in strada. Saremo intransigenti. Continueremo nella nostra opera di prevenzione e, al contempo, di educazione».
Nel frattempo sono stati tutti individuati i responsabili, tutti minorenni di età compresa tra i dieci ed i dodici anni, dei danneggiamenti perpetrati nell’anfiteatro di ponente la scorsa settimana.
I genitori dei vandali a brevissimo saranno tutti convocati negli uffici della Polizia locale. A loro carico, a norma di legge, saranno assunti provvedimenti.
«Colpisce la giovanissima età degli autori dei danneggiamenti – il commento dell’assessore alla polizia locale, Caterina Roselli – soggetti che, evidentemente, pensavano di restare impuniti. Ora comprenderanno che saranno i loro genitori, come prevede la legge, a rispondere delle loro azioni, nella speranza che tutti prendano coscienza dell’importanza del rispetto delle regole e che per tutti ci sia un accrescimento del senso civico».
Come mai non viene impiegata la polizia locale ora che è stata dotata di armi? La giustificazione per la creazione di sceriffi e sceriffe locali fu proprio quella di garantire la vigilanza notturna e la conseguente sicurezza dei vigili urbani.
© Riproduzione riservata