Assistenza psicologica nelle scuole: così Molfetta previene il disagio giovanile
Nelle scuole di ogni ordine e grado della città quattro psicologhe professioniste dialogheranno con studenti, genitori e docenti
MOLFETTA - L’assistenza psicologica entra direttamente nelle scuole. Anche quest’anno il Comune di Molfetta avvia il progetto di consulenza psicologica per prevenire casi di disagio o disturbi comportamentali tra adolescenti e giovani. L’iniziativa rientra tra le azioni del Piano Sociale di Zona 2010-2013 e si svolge in collaborazione con le scuole elementari e le scuole medie inferiori e superiori della città: quattro professioniste, sorteggiate tra gli iscritti all’albo regionale degli psicologi, svolgeranno 50 ore al mese di consulenza a diretto contatto con studenti, genitori e insegnanti. In tutte le scuole che hanno aderito all’iniziativa del Comune, le psicologhe opereranno attraverso uno “sportello amico” dedicato ad attività di ascolto e consulenza individuale; sono previsti, inoltre, percorsi formativi per gruppi-classe dedicati all’educazione relazionale-emotiva e socio-affettiva, incontri di formazione per genitori e counselling rivolto ai docenti.
Due sono gli obiettivi indicati nel progetto: ridurre il disagio scolastico, sociale, psicologico e familiare dei giovani e sostenere buoni modelli educativi a favore dei genitori.
«Le psicologhe non hanno ruoli terapeutici o di psicodiagnosi» precisa il dirigente del Settore Socio Educativo Giuseppe de Bari. «Il loro intervento consiste nell’osservare, ascoltare, individuare le forme di disagio ed eventualmente riferire ai servizi territoriali ASL competenti al fine di individuare insieme le migliori soluzioni di prevenzione». Confermata, per il secondo anno consecutivo, l’introduzione di un “Report” di fine progetto che le psicologhe completeranno al termine del loro lavoro come documentazione dei casi affrontati.
L’assessore ai Servizi Socio Educativi e alla Pubblica Istruzione, Luigi Roselli, sottolinea che «l’iniziativa è partita quasi in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico e quindi con largo anticipo rispetto agli altri anni. Si tratta di un’esperienza positiva che intendiamo consolidare e migliorare stimolando il coinvolgimento, sempre volontario, di studenti e famiglie. Crediamo che la scuola sia il luogo migliore per aiutare a riconoscere e affrontare tempestivamente alcune difficoltà specifiche che, se non affrontate in tempo, potrebbero evolvere negativamente».