Aspettando un nuovo anno scolastico
Non è un nuovo anno scolastico se prima di iniziare non si carica di aspettative, sogni, progetti, preoccupazioni, timori. L’aspettativa di fare qualcosa di grande, il sogno di diventare ciò che si preferisce, il progetto che accompagnerà ogni giorno di nove mesi che probabilmente voleranno, la preoccupazione che qualcosa vada storto e, infine, il timore di non farcela, di non riuscire a tener testa a tutto questo. Quel timore che deriva dall’alto tasso di disoccupazione, specie giovanile, dallo sconforto di chi ti dice “non farlo, è solo tempo perso, non c’è posto per te in questo campo”. Quello stesso timore che ci assale portandoci a credere che le aspettative verranno deluse, i sogni resteranno tali, i progetti rimarranno inconclusi e le preoccupazioni... Quelle sì che hanno fondamenta. E forse anche la meglio su tutto il resto in un mondo ormai privo di certezze ma pieno di sfruttamento, raccomandazioni e ingiustizie. Tutti fattori che non si possono certo combattere servendosi di un pericoloso lassismo che nuoce soltanto a se stessi perché quello a cui andiamo incontro è un futuro che non aspetta. Un futuro che taglia le gambe, che porta a separarsi dalla propria terra e dai propri affetti, che si rende imprevedibile, ma che non aspetta certo chi fa uno studio di sacrifici piuttosto che fare sacrifici per lo studio. © Riproduzione riservata