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Asl senz'anima: gli utenti del centro di salute mentale abbandonati a se stessi
31 dicembre 2003

MOLFETTA – 31.12.2003 Il 2003 si chiude con un bilancio negativo in politica, soprattutto sul piano amministrativo, ma anche sul piano sanitario, sia per quanto riguarda il ruolo che avrebbe dovuto assumere il sindaco e la maggioranza a difesa della salute dei cittadini, sia per le scelte fatte a livello regionale e locale sui tagli alla sanità, che stanno portando all'abbandono dei pazienti più bisognosi sia sul piano fisico sia su quello economico. Nel momento in cui tutti si preparano a festeggiare il Capodanno con feste e cenoni, ci sembra giusto non dimenticare coloro che non potranno festeggiare e che invece guardano al proprio futuro con grande preoccupazione. Tra questi ci sono gli utenti del Centro di salute mentale ai quali è stata interrotta l'assistenza per una scelta molto discutibile del direttore generale della Asl Ba/2 che si limita a tagliare le spese, senza valutare le ricadute sociali di questi provvedimenti. L'assistenza psicologica costa troppo? Allora tagliamo. Sembra questa la filosofia, molto “ragionieristica” del direttore della Asl. Infatti, scaduto il contratto con la psicologa, i 30 utenti sono stati abbandonati a se stessi con gravi ripercussioni sul loro processo riabilitativo. Interrotte le terapie di gruppo, aboliti gli incontri individuali, eliminati i laboratori di attività espressive. E i familiari che hanno bisogno di conforto e di indicazioni sui comportamenti da assumere nei confronti dei loro congiunti con patologie psichiche? Anch'essi abbandonati. A denunciare il fatto è Maria Sasso, consigliere comunale della “Margherita”, secondo la quale “tutte le scelte organizzative del direttore sanitario della Asl si basano unicamente sul taglio dei costi, bisogna risparmiare sulla sanità, portare il bilancio in pareggio, così come chiede il presidente della regione, Fitto. Pensate che c'è anche un premio in denaro per i direttori che raggiungono questo obiettivo e non importa se questo produce gravissimi danni sulla salute e sulla dignità dei cittadini”. E' giusto eliminare gli sprechi, ma non è assolutamente possibile eliminare servizi sanitari importanti la cui abolizione penalizza tutte le persone che ne hanno bisogno e soprattutto i meno abbienti che, in alternativa al servizio pubblico, hanno l'abbandono. Si tratta di tutti coloro che non possono pagare centinaia di euro al mese per psicologi privati ma che, ovviamente, hanno anch'essi diritto ad essere assistiti ed aiutati a superare o almeno ad attenuare i loro disagi psichici. E' facile risparmiare tagliando indiscriminatamente a destra e a manca. Serve intelligenza e soprattutto sensibilità per analizzare le varie situazioni e capire quando e come è possibile ridurre i costi senza infierire sui più deboli, senza pugnalare alle spalle chi è già ferito. Anche a questi malati occorre garantire un futuro di serenità. Se ne ricorderà il direttore della Asl per il nuovo anno. Speriamo che lo metta tra i buoni proponimenti per il 2004.
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