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Artisti minori a Molfetta tra il XVIII e XIX sec.
15 maggio 2008

Quando si vuol parlare di arte figurativa a Molfetta si ricorre spesso al Giaquinto, ai Porta, al Calò, al Romano. Relativamente alla statuaria, la documentazione storica disponibile evidenzia che sono pochissimi gli artisti molfettesi che nel tempo hanno contribuito, con la loro vena creativa e artistica, ad abbellire e ad accrescere il patrimonio storico-artistico locale. Ricordiamo nel sec. XVI tale Francesco Salepico statuario citato dal Lombardi. Il Salepico, canonico del Capitolo Cattedrale morì nel 15131. Un altro statuario molfettese è citato nel Catasto Onciario di Molfetta del 1753 nella persona di Giacomo d'Agostino di 22 anni. Questi girava per diversi paesi della nostra regione realizzando statue di gesso; tanto è quanto si dichiarava nel suo stato libero alcuni anni prima della formazione del Catasto Onciario. Nel 1778 il d'Agostino, per conto del nobile Giovanni Antonio Volpicella, rilevò nel Duomo di Molfetta una copia in gesso dello stemma della famiglia Volpicella2. A cavallo tra Ottocento e Novecento, annoveriamo diversi artisti cartapestai anche se si sa poco della loro produzione. Uno di questi, tale Vito Fornari alias vetudde u gobbe, ci ha lasciato alcuni simulacri raffiguranti vari santi. Vito Fornari, figlio di un cugino del famoso sacerdote e abate don Vito Fornari, nacque nel 1846 da Francesco di Vito e da Lucrezia Tattoli di Giuseppe. Morì celibe nel 1893. Per la sua invalidità di mestiere faceva il calzolaio, come suo padre, ma poi si dilettava a formare con la cartapesta personaggi presepiali. Della sua produzione artistica annoveriamo ben cinque opere di buona fattura e conservazione. Nella Chiesa Parrocchiale di S. Domenico vi è il simulacro in cartapesta policroma raffigurante S. Vincenzo Ferrer. Fu commissionato nel 1883 dalla Pia Associazione S.Vincenzo Ferrer, costituita in quell'anno fra le maestranze dei muratori. Alla base del simulacro troviamo la dedica A DEVOZIONE DEI MURATORI e dietro Vito Fornari fece nel 1883. Altra sua opera di cartapesta policroma è il simulacro raffigurante S. Anna e Maria Bambina, eseguito intorno al 1888; committente fu l'Associazione di S. Anna3. Nella stessa chiesa vi è il simulacro in cartapesta policroma raffigurante S. Michele Arcangelo fatto eseguire su commissione di una signora, tale Sallustio in Tattoli. Non è datato, ma ha molta affinità per coloritura e fattezza con il simulacro conservato nella chiesa di S. Andrea; in particolar modo sono simili i calzari, come si dirà più avanti. Nella chiesa di S. Andrea, situata nel Borgo antico di Molfetta, si conserva un simulacro in cartapesta raffigurante S. Michele Arcangelo. Sulla base si legge: A divozione di Marco Bellapiando 1884. Anche questo simulacro presenta molta affinità per coloritura e fattezza con il simulacro conservato nella chiesa di S. Domenico; in particolar modo sono simili i calzari. Recentemente a Bisceglie è stato restaurato un simulacro in cartapesta policroma, raffigurante Gesù nell'orto, esistente nella chiesa di S. Adoeno. In fase di restauro è venuta fuori sulla base la firma dell'autore: Vito Fornari 1880 Molfetta4. Nella Chiesa dei Cappuccini, oltre a diversi simulacri in cartapesta policroma raffiguranti S. Lucia, datato 1826, l'Addolorata, S. Ludovico e S. Elisabetta d'Ungheria (entrambi quest'ultimi degli anni Sessanta del secolo scorso), vi è un'allegoria scultorea non di grandi dimensioni in cartapesta policroma di autore ignoto. Raffigura S. Francesco in ginocchio in adorazione avanti a Cristo risorto e la Madonna sorretti da nubi che a loro volta poggiano su un altare. La predella dell'altare è asportabile e mostra la legenda: AN= 1869/ Molfetta5. Le sei sculture arricchiscono in modo significativo l'arte della cartapesta a Molfetta. Questo saggio di apertura vuol essere un primo approccio per una ricerca non esaustiva e sempre aperta a nuove acquisizioni sugli artisti locali minori. 1 F. LOMBARDI, Notitie istoriche della Città e vescovi di Molfetta, Napoli 1703, p. 114; A. FONTANA, La statua di S. Caterina d'Alessandria nella Chiesa Vecchia e la famiglia Salepico, in Luce e Vita, 1961, n. 18, p. 2; 2 ARCHIVIO COMUNALE MOLFETTA, Catasto Onciario di Molfetta 1753, f. 400; ARCHIVIO DIOCESANO MOLFETTA, Curia Vescovile, carte varie, cart. 204 e 244; ARCHIVIO STATO TRANI, notaio Mauro Fornari, vol. 1216, f. 130. 3 F. SAMARELLI, Il presepe e la sua tradizione a Molfetta, in La voce di Molfetta, 1950, n. 4; 4 Ringrazio l'amico Luigi Palmiotti di Bisceglie per la segnalazione. 5 Ringrazio l'amico Michele Sancilio per la segnalazione.
Autore: Corrado Pappagallo
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