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Approvato il bilancio comunale: nuove tasse e niente tagli di spesa  
15 maggio 2007

È stato app r o va - to dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio Comunale il bilancio di previsione per l'anno 2007, predisposto dalla Giunta di centrodestra guidata dal sindaco Antonio Azzollini. E' questo il primo documento previsionale predisposto dalla nuova amministrazione, insediatasi nel giugno dello scorso anno, e quindi rappresenta la prima occasione per verificare le direttrici del nuovo governo della città in materia di finanza pubblica. Direttrici illustrate dall'assessore al Bilancio, dott. Mimmo Corrieri, nel corso dell'ampia e corposa relazione svolta in Consiglio Comunale che si è soffermata innanzitutto sulle difficoltà incontrate dall'amministrazione nel redigere il bilancio di previsione, in particolare a causa dello “sforamento” per oltre 2.800.000 euro (dichiarato già in sede di approvazione del bilancio 2006 da parte del Commissario Prefettizio, dott. Alfonso Magnatta, che ha retto le sorti del Comune all'indomani della caduta dell'Amministrazione guidata da Tommaso Minervini), del patto di stabilità interno e cioè di quell'obbligo di riduzione della spesa corrente imposto dallo Stato agli Enti locali al fine di contenere l'indebitamento pubblico complessivo. Le parole d'ordine dell'amministrazione: rigore, equità e sviluppo In un contesto così complesso, dunque, sono state tre le parole d'ordine che, stando a quanto sostenuto da Corrieri, hanno caratterizzato questo bilancio di previsione: rigore, equità e sviluppo. Il rigore, ha spiegato l'assessore, si è reso necessario proprio per rientrare nei vincoli imposti dal patto di stabilità dal momento che un ulteriore sforamento anche per l'anno 2007 avrebbe comportato conseguenze ancor più negative per il nostro Comune con le sanzioni previste dalla legge. “L'Amministrazione comunale – ha sostenuto Mimmo Corrieri – con questo bilancio di previsione persegue l'obiettivo del massimo rigore nella gestione del denaro pubblico, finalizzando risorse considerevoli prioritariamente in direzione della spesa sociale per consentire interventi e servizi in favore delle fasce deboli di popolazione, per garantire servizi essenziali per i cittadini e preservare la spesa per investimenti”. Un rigore che però non riesce a tradursi in una drastica riduzione della spesa corrente (e cioè di quella spesa che occorre per garantire, da un lato, il funzionamento dell'Ente e, dall'altro, l'erogazione dei servizi ai cittadini e che assorbe circa il 50% di tutte le risorse disponibili) che, invece, in valore assoluto, continua a crescere di circa 270.000 euro rispetto allo scorso anno. Questo aumento è attribuibile sia all'aumento della spesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sia all'aumento della spesa per interventi sociali (da evidenziare, a questo riguardo, che l'unico assessorato che otterrà maggiori risorse rispetto agli anni scorsi sarà proprio quello ai Servizi Sociali. “Una precisa scelta politica dell'amministrazione”, l'ha definita l'assessore Corrieri). L'unica spesa che registra una riduzione rispetto al passato è, invece, la spesa per il personale che diminuisce, rispetto al 2006, di circa 540.000 euro. L'assessore Corrieri ha evidenziato come l'amministrazione sia impegnata a ridurre le spese “voluttuarie”, come quelle legate, per esempio, alle cosiddette “auto-blu” o ai telefoni cellulari, ma se, nonostante questo sforzo, la spesa corrente continua a crescere (+0,68% rispetto all'anno scorso), evidentemente occorrerebbe ancora (a nostro sommesso avviso e ben consapevoli delle difficoltà che la redazione di un bilancio comporta, specie se si devono fare i conti con errori di gestione che affondano le radici in amministrazioni molto lontane) uno sforzo per invertire una tendenza che “ingessa” pesantemente il nostro bilancio. Sul fronte delle entrate l'assessore al Bilancio non ha potuto eludere il tema dell'inasprimento fiscale deciso dall'amministrazione comunale che, come noto, ha innalzato sia l'addizionale Irpef che la Tarsu (Tassa Rifiuti Solidi Urbani). “Scelte difficili e dolorose – ha commentato Corrieri – che certamente non abbiamo fatto a cuor leggero, consapevoli del fatto che sono state decisioni impopolari ma che si sono rese necessarie per far fronte ad una situazione economica e finanziaria particolarmente delicata”. Un capitolo a parte, nella relazione dell'assessore Corrieri, ha meritato la spesa per investimenti che, nonostante le note difficoltà di bilancio, raggiunge livelli elevatissimi (tra i più alti in Puglia) grazie soprattutto ai circa 80 milioni di euro che, negli anni 2002-2005, sono stati corrisposti dallo Stato al Comune di Molfetta (tra i quali oltre 70 milioni per il porto). Motivo di orgoglio, evidentemente, per il sindaco, Antonio Azzollini che, in quel periodo, da presidente della commissione Bilancio del Senato, si adoperò efficacemente al fine di consentire alla nostra città di ottenere una così cospicua mole di risorse finanziarie. “È questo il nostro 'tesoretto' – ha spiegato con orgoglio il primo cittadino -. Si tratta di denaro già disponibile nelle casse comunali e che, sul piano degli investimenti in infrastrutture, farà di Molfetta una gigante della Puglia. Per le casse comunali il costo per la gestione di questi finanziamenti è pari a zero, considerato che l'ammortamento dei mutui contratti è interamente a carico dello Stato”. “È un Bilancio, questo – ha proseguito il primo cittadino – che coniuga perfettamente il criterio del rigore (attraverso l'abbattimento delle spese improduttive) con quello dello sviluppo. Nonostante i limiti stringenti imposti dalla Legge Finanziaria, l'impostazione data a questo documento contabile improntata alla riduzione degli sprechi e alla trasparente copertura di tutte le spese correnti, ci consentiranno di rispettare in pieno il Patto di stabilità imposto dal Governo”. Il parere delle opposizioni Di diverso avviso, ovviamente, le opposizioni di centrosinistra che, nel corso del dibattito in Aula hanno duramente attaccato l'amministrazione: “È un Bilancio – ha attaccato Nino Sallustio, capogruppo della Margherita – che si regge solo ed esclusivamente sull'inasprimento del prelievo fiscale, con l'aumento di Tarsu ed Irpef. Una manovra, quindi, che penalizza pesantemente i ceti meno abbienti della città ed in particolare coloro che vivono unicamente del lavoro dipendente. Il solo scopo dell'amministrazione è quello di rientrare nei parametri del patto di stabilità e per raggiungere questo obiettivo adopera la leva fiscale in modo vessatorio nei confronti dei cittadini. Ed a questo aumento del prelievo fiscale non seguirà certamente un miglioramento dei servizi per i cittadini che, quindi, pagheranno di più per avere al massimo gli stessi servizi dal Comune”. Il capogruppo della Margherita ha indicato, poi, quale avrebbe potuto essere la strada da perseguire: “Dal nostro punto di vista, per rientrare nei parametri del patto di stabilità si poteva scegliere un'altra soluzione come la revisione degli estimi catastali, fermi ormai da decenni, che avrebbe potuto comportare un maggiore gettito dall'Ici. Quella sarebbe stata una scelta di equità sociale che avrebbe colpito le rendite immobiliari. L'amministrazione, però, ha preferito mettere indiscriminatamente le mani nelle tasche di tutti i cittadini, inasprendo le tasse”. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Mino Salvemini, segretario locale dei Democratici di Sinistra, che ha bollato il Bilancio come “manovra di galleggiamento” e si è poi soffermato, in particolare, sul Piano delle Opere Pubbliche lamentando l'assenza di interventi strutturali che possano risolvere l'annosa questione dell'inquinamento e dell'eccessivo traffico specie in alcune zone della città”. Nicola Piergiovanni, dal canto suo, ha attaccato l'amministrazione su molteplici fronti (dal contenzioso sui campi di calcetto di Levante, alla questione dei cartelloni pubblicitari) puntando in particolare sul fatto che il sindaco è troppo spesso assente dalla città, a causa dei suoi impegni romani: “Molfetta ha bisogno di un sindaco presente, che sia vicino alle istanze ed alle esigenze dei cittadini”. Per la maggioranza il solo a prendere la parola per difendere le scelte dell'amministrazione è stato Pino Amato, recentemente ritornato nelle fila di Forza Italia, il quale ha anche ottenuto l'approvazione, da parte del consiglio comunale, dell'ordine del giorno da lui proposto (e successivamente condiviso da tutta la maggioranza) sulla stabilizzazione degli Lsu e dei Co.co.co che lavorano per il Comune. In sostanza la massima assise cittadina ha impegnato la Giunta ad utilizzare le risorse che si dovessero rendere disponibili, nel caso in cui si dovessero registrare maggiori entrate tributarie, al fine di garantire il posto di lavoro ai precari, sempre nel rispetto (ovviamente) dei vincoli di bilancio. In conclusione, prima del voto dell'Aula, ha preso la parola il sindaco, Antonio Azzollini, per una replica alle considerazioni svolte dalle opposizioni. Il primo cittadino si è soffermato sui punti cardine del Bilancio e cioè il rispetto totale del “Patto di stabilità” (previsto dall'ultima legge finanziaria) e abbattimento del pesante indebitamento finanziario che rinviene dagli ultimi decenni, “questi sono gli sforzi su cui si è concentrata l'amministrazione comunale e che devono accomunare maggioranza e opposizione”, ha dichiarato Azzollini che, poi, ha ringraziato peraltro i consiglieri di opposizione per l'atteggiamento “corretto e costruttivo” assunto in aula. “Nell'era dei patti di stabilità da rispettare, per gli enti pubblici locali non c'è altra via che quella del rigore assoluto” ha proseguito il sindaco-senatore. “L'essere rigorosi, tuttavia, è una strada che corre parallela a un'altra strada che abbiamo deciso di percorre sin dal primo momento, quella cioè che va incontro alle nuove povertà, alle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. In questa direzione si muove il nuovo Bilancio comunale ed è una svolta rispetto al passato”. “È compito di chi governa – ha concluso Azzollini – riportare la finanza pubblica a condizioni migliori attraverso il rigore e il risanamento. La priorità è l'abbattimento del pesante indebitamento che oggi incide notevolmente sulla gestione corrente. Il risanamento dei conti è una condizione imprescindibile per porre solide basi allo sviluppo economico e rilanciare investimenti, progettualità e spesa corrente”.
Autore: Giulio Calvani
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