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Aneb: “la gioia di donare tra etica e solidarietà” Conferenza con Don Vincenzo di Palo, parroco di San Pio X
15 luglio 2023

L’Aneb (Associazione nazionale educatori benemeriti) si è impegnata in una lodevole iniziativa: organizzare una conferenza su un tema di immensa rilevanza e grande attualità. “La gioia di donare tra etica e solidarietà” è stato, infatti, il tema principale di una conferenza tenuta il 7 giugno 2023 nella Sala Don Tonino Bello presso la Chiesa San Pio X a Molfetta alla quale sono intervenuti numerosi rappresentanti di associazioni di volontariato e medici che lavorano nel campo delle donazioni di sangue, cellule staminali, cordone ombelicale e trapianto di organi, Il presidente ANEB prof. Michele Laudadio nel porgere i saluti del Vescovo della Diocesi di Molfetta, Mons. Domenico Cornacchia e dell’assessore alla Socialità, avv. Anna Capurso, assenti per altri impegni, ha evidenziato lo scopo informativo e divulgativo di questa iniziativa Relatore della conferenza è stato il parroco di San Pio X, don Vincenzo Di Palo che ci ha portati a riflettere sul tema della donazione degli organi. La motivazione che dovrebbe spingere ogni persona a farlo è di tipo etico e dovrebbe essere a fondamento della nostra esistenza. La logica cristiana punta sulla codificazione di un valore: la vita va amata sempre dall’inizio del concepimento fino al termine dei nostri giorni. Dai genitori abbiamo ricevuto un dono inestimabile: la vita. La natura ci dà la possibilità di gestire la nostra vita senza aver paura della morte. Chi ci ha donato la vita ci ha circondati di tante attenzioni e tanto amore ed è proprio da questi che l’essere umano riceve l’arte di amare e di donare. Ciascuno di noi deve imparare il cammino del dono perché mai come oggi, madre natura ci chiama ad una corresponsabilità: c’è tanta gente che ha bisogno di ricevere un dono per continuare a vivere. Donare qualcosa del nostro corpo vuol dire essere solidali gli uni verso gli altri: la forma più alta della carità e dell’amore verso il prossimo. Donare anzi donarsi – per noi cristiani – è l’imperativo categorico: chi ha ricevuto deve donare per dare un senso alla vita; la scelta deve essere libera e responsabile. Si tratta di un dono “speciale” che non può essere paragonato a tutti gli altri doni materiali che facciamo per un motivo augurale o per una ricorrenza particolare o per congratularci con qualcuno per un traguardo raggiunto. Stiamo parlando di sangue, cordone ombelicale, cellule staminali, midollo osseo ecc. Tutto questo ci pone alcune volte di fronte a problemi etici, ad interrogativi ed a tanti timori. Proprio per dissolvere le numerose incertezze e fare chiarezza sul delicato argomento, l’Aneb ha invitato alla conferenza la dott.ssa Angela Maria Jannone, dirigente responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale nell’Ospedale Civile di Molfetta, che ha trovato nel Centro Trasfusionale di Molfetta una realtà eccezionale per le numerose trasfusioni fatte grazie ad una campagna di sensibilizzazione per la donazione del sangue Molfetta è uno dei centri che ha il più alto indice di donazioni e per questo ne siamo orgogliosi. Per mantenere un certo livello di salute pubblica dobbiamo intervenire a favore della comunità. E’ bello donare il proprio sangue in incognito ad una persona che ne ha bisogno e dal sangue poter estrarre il plasma per persone che non possono curarsi diversamente. Successivamente ha preso la parola la dott.ssa Maria Paola De Biase, Referente Scientifica dell’Adisco Sez. Molfetta, associazione che nasce nel 2012 e promuove il dono del sangue del cordone ombelicale in quanto è stato riconosciuto l’uso terapeutico delle cellule in esso contenute. Il sangue del cordone ombelicale deve risultare integro, il prelievo avviene al momento del parto ed è indolore. A Molfetta nella chiesa di Sant’Anna si tengono degli incontri periodici con le donne in attesa per informarle e sensibilizzarle su questo tipo di donazione. E’ una procedura anonima, gratuita ed indolore. All’incontro scientifico è intervenuta anche la dott.ssa Maria Luce Latorre, in rappresentanza della Presidente Regionale Admo cav. Maria Stea, impegnata a Roma. Questa associazione svolge un’azione promozionale specialmente nelle scuole superiori in quanto i donatori di midollo osseo devono avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, essere in buona salute e avere un peso corporeo di 55 Kg. Se in famiglia non vi è alcun componente con un midollo osseo compatibile con quello del malato, questi lo potrà ricevere dalla solidarietà di un altro donatore ed aver così salva la vita. Il sangue midollare si può prelevare con anestesia dalla cresta iliaca oppure le cellule staminali periferiche possono essere prelevate direttamente da una vena del braccio. Non c’è nulla di invasivo. Altrettanto interessante è stato l’intervento di Michele Gadaleta, presidente Aido Sezione di Molfetta. L’AIDO a livello nazionale fu fondata nel 1973 a Bergamo ed ha come finalità la solidarietà sociale di promuovere la donazione di organi. A Molfetta l’AIDO è nata il 23 maggio del 1978; ad oggi ne fanno parte 400 volontari. Il ruolo delle associazioni è quello di farsi portavoce nella divulgazione delle donazioni e ed essere sostegno alle coscienze del paese. Don Tonino Bello era un donatore volontario di organi. La sottoscrizione di donazione deve essere libera e volontaria. Al Policlinico di Bari abbiamo le eccellenze specialistiche nel campo dei trapianti: il prof. Gesualdo alla Facoltà di Medicina ed altri medici anche presso il Policlinico di Foggia. Subito dopo ha preso la parola il prof. Giacomo Giancaspro, presidente dell’AVIS sezione di Molfetta. L’associazione ha 55 anni di storia ed è cresciuta grazie al volontariato condotto da persone generose come donna Pia Maggialetti, il dott. Momo Sasso, il dott. Mastrorilli e il prof. Nicola Campo e tanti altri che hanno seguito il loro esempio come servizio inteso nel rinunciare a qualcosa di proprio per donarlo agli altri: questo è il “volontariato”. Occorre dare il buon esempio per recuperare il “modus vivendi”. L’AVIS non si realizza stando seduti dietro le scrivanie ma andando per le strade, mettendo la propria forza vitale per il bene altrui. Le comunità educanti devono entusiasmare le persone al volontariato per metterle a disposizione dell’AVIS. I volontari di Molfetta recandosi nelle scuole hanno inculcato nei ragazzi la voglia di donare: 100 ragazzi hanno donato il sangue per la prima volta. Per concludere l’interessante conferenza è intervenuta la dott.ssa Chiara Musajo Somma, dirigente medico CRT in Puglia. Ella ha voluto chiarire i dubbi ed i timori sul mondo dei trapianti. Tutti dovremmo sentire la necessità di fare in piena libertà una dichiarazione volontaria di donazione di organi. Nella vita potrebbe capitare anche a noi di aver bisogno di un trapianto, per cui dobbiamo essere sensibili a questo problema legato alla vita degli esseri umani. Il centro nazionale trapianti si trova a Roma. Nel Policlinico di Bari e di Foggia si eseguono trapianti di cuore, fegato e rene. Un donatore può salvare 7 vite. I trapianti di cuore, fegato e polmoni sono salvavita. La donazione di un organo come il rene o una parte del fegato o del polmone può realizzarsi tramite un vivente che può essere consanguineo oppure un donatore compatibile con il richiedente. Inoltre il donatore può essere una persona deceduta a cui i medici hanno certificato la morte dopo aver eseguito una serie di test per la durata di 6 ore dopo il decesso cardiaco e neurologico. La donazione da cadavere è più complessa: si eseguono degli esami per escludere l’assenza di patologie trasmissibili e test di compatibilità. Per il trapianto del cuore il tempo del prelievo è inferiore alle 4 ore, per il fegato 12 ore, per il rene 18 ore. Nell’arco dell’anno avvengono 3800 trapianti e purtroppo 8200 pazienti aspettano di essere trapiantati. Le regioni del Nord Italia donano maggiormente rispetto a quelle del Sud. In Puglia l’attività di donazione è aumentata: tra il 2019 ed il 2023 ci sono stati 137 trapianti. Nel Centro di Bari sono stati eseguiti 22 trapianti di cuore. Nel 2022 è nata la prima bambina grazie ad un trapianto di utero. Nel 2023 un padre ha donato al proprio bambino una parte del proprio polmone. Non c’è limite di età per la donazione di organi quando si è condotta una vita regolare. Nel 2022 c’è stata una donatrice di 100 anni e 2 mesi. Il Policlinico di Bari è dotato di una macchina che mantiene in vita gli organi prima di trapiantarli. Dall’inizio di questo nuovo anno sono stati effettuati 82 trapianti. Gli organi vengono prelevati e non espiantati. La regione Puglia si è distinta per il numero delle donazioni anche se è costante il numero di coloro che si oppongono alla donazione. Per questo motivo occorre informare e sensibilizzare la gente con il lavoro di tutti quanti noi per allontanare dalla nostra mente ogni dubbio e perplessità e far prevalere la solidarietà: “Vi è più gioia nel donare che nel ricevere”. Il prof. Michele Laudadio, presidente ANEB, al termine della conferenza ha ringraziato tutti i rappresentanti delle associazioni di volontariato ed i medici intervenuti in quanto con la loro lunga esperienza e professionalità nel settore delle donazioni si sono potuti confrontare con il pubblico presente, sensibilizzandolo ad un maggior impegno nel donare. Al rinnovo della nostra carta di identità saremo chiamati a fare la nostra scelta. Confidiamo nella generosità e solidarietà della nostra società. Il dono di una parte del nostro corpo a chi potrebbe continuare a vivere è il gesto più grande e più nobile di carità cristiana che potremmo compiere al termine della nostra vita.

Rosanna Cormio

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