Ancora una tartaruga spiaggiata alla prima cala di Molfetta. La spiegazione del fenomeno
MOLFETTA – Le tartarughe spiaggiate, purtroppo, sono all’ordine del giorno sulle nostre coste. L’ultima, in ordine di tempo, è quella trovata sulla spiaggia della prima cala a Molfetta nella bella foto del nostro Mauro Germinario.
Come si spiega questo frequente fenomeno di spiaggiamento delle tartarughe?
Si ritiene che, in Italia, il 52% degli spiaggiamenti di Tartarughe marine sia dovuto a fattori antropogenici, tra i quali, l’interazione con attrezzi da pesca risulta essere di gran lunga il più diffuso. I palangari e le reti da strascico sono particolarmente pericolosi; i primi sono, infatti, costituiti da lenze ed ami che possono essere facilmente ingeriti dalle tartarughe, causando diversi problemi all’apparato digerente; le seconde, catturando gli esemplari, li costringono a lunghe apnee fino a causarne la morte per annegamento (le tartarughe essendo rettili hanno bisogno di raggiungere la superficie del mare per respirare).
Ulteriori pericoli causati dall’uomo alle tartarughe, sono legati alla collisione con imbarcazioni, all’ingestione o all’intrappolamento con vari materiali di origine antropica (spesso si riscontra l'ingestione di materiali plastici, in particolare sacchetti di plastica che ostruiscono l'apparato digerente), al disturbo intenzionale e all’immissione, nell’ambiente acquatico, di sostanze inquinanti”.
In pratica, è l’uomo il responsabile della morte di queste tartarughe. Oltre alla pesca sono altre le attività che incidono sulla morte delle tartarughe. La sensibilità delle tartarughe marine è legata anche alle loro abitudini riproduttive: per deporre le uova le femmine raggiungono la spiaggia (nelle ore notturne) e i piccoli, una volta nati, sempre di notte, compiono il percorso a ritroso. Queste due fasi sono molto delicate e sono molto suscettibili al disturbo antropico: l'eccessivo ingombro delle spiagge (anche di notte) e l'illuminazione eccessiva delle coste rappresenta un motivo di disturbo per questi animali”.
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