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Altra tegola sui cantieri navali di Molfetta: sequestrati dalla Guardia di Finanza
29 giugno 2016

MOLFETTA - Con un’operazione congiunta dei militari della Guardia di Finanza e dei funzionari della A.S.L. provinciale, lunedì mattina sono stati posti sotto sequestro giudiziario penale, l’area e le strutture dei cantieri navali di Molfetta; in verità, della larva, di quel poco che rimane dei nostri cantieri, una volta fiorentissimi.

Lo stato dell’area di lavoro, la fatiscenza delle strutture ‘industriali’, l’abbandono di tutto il settore, una volta – lo ripetiamo – fiorentissimo, per l’economia cittadina, hanno provocato questa dolorosa (anche per gli Operatori dell’Autorità istituzionale, immaginiamo) determinazione che priva, nell’immediato, del sostentamento per quanti lavoravano – e, si spera, continueranno a lavorare, a breve una volta espletate le formalità di rito, nelle Aziende coinvolte.

E’ un duro colpo, non solo per gli operatori direttamente toccati dal provvedimento di sequestro, ma anche e soprattutto per gli operatori della pesca, già così duramente provati anche essi, dalle nuove normative stringenti emanate dalle Autorità, con lo scopo di preservare, per quanto possibile, il patrimonio ittico del nostro mare. Costoro,e parliamo dei pescatori di Molfetta, Bisceglie, Trani, Barletta, Giovinazzo, area barese e Albanesi (che, sempre più spesso attraversano l’Adriatico e operano le riparazioni di scafo e d’impianto, presso i nostri cantieri).

La nostra solidarietà va alle Aziende, ai lavoratori ed a quanti usufruiscono della professionalità del personale di cantiere, per lo svolgimento del proprio lavoro sul mare.

Auspichiamo che presto, chi di dovere (Autorità ed Operatori) trovino le soluzioni -  forse a lungo ignorate/sottaciute – per far sì che l’attività torni e i danni indubbi di questo ennesimo colpo inferto alla già gracile economia dei cantieri e della pesca, siano il più possibile limitati.

“Quindici” fornirà, appena disponibili, notizie sugli ulteriori sviluppi di quest’altra dolorosa vicenda che si accanisce ancora su un settore già troppo bistrattato nella nostra città.

© Riproduzione riservata

Autore: Tommaso Gaudio
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