MOLFETTA – Superato ogni limite nell’allarme sicurezza che “Quindici” lancia da mesi. Nella notte tra domenica e lunedì sono state bruciate 8 auto in 3 ore.
Si comincia alle ore 1,45 in via S. Stefano con l’incendio di una Fiat Tempra, dopo 20 minuti è la volta di via Poli con l’incendio di una Lancia Lybra e una Fiat 600. Passano due ore e tocca a via De Judicibus con tre vetture distrutte, una Panda, una Punto e una Yaris. E, per concludere questa drammatica sequenza, mezz’ora dopo, alle 4,45 in via Madonna degli Angeli le fiamme avvolgono una Citroen C3 e una Ford Focus.
E’ un crescendo continuo di fronte al quale le forze dell’ordine appaiono impotenti, ma la gente ha paura e si chiede chi pagherà i danni per questi incendi? C’è un disegno criminoso dietro questi roghi? Oppure si tratta di vandali che riescono a beffare i carabinieri? Come mai i militari non riescono ad arrestare i responsabili? E il silenzio delle stesse forze dell’ordine non garantisce sicurezza.
Noi continuiamo a lanciare l’allarme, sperando che prima o poi si intervenga con decisione, si organizzino pattuglie notturne, si aumenti la vigilanza su possibili nuclei criminali. Non sta a noi stabilire quale strategia adottare, ad ognuno il suo mestiere. Ma che si faccia qualcosa e in fretta, perché oltre allo spavento, al senso di insicurezza, i cittadini ricevono un danno economico non irrilevante. Infatti, le assicurazioni non pagano tutti i risarcimenti, ma quelli relativi al valore attuale dell’autovettura. E chi non può ricomprarla nuova, cosa fa?
Anche i Vigili del Fuoco appaiono impotenti, con una sola squadra non riescono ad arrivare in tempo, in qualche caso sono passati anche 30 minuti dal momento dell'allarme. Occorre rinforzare l'organico.
Il problema è serio e il sindaco Azzollini, potrebbe assentarsi almeno una settima da Roma per pensare una buona volta alla sua città, e, come responsabile dell’ordine pubblico, convocare subito un vertice delle forze dell’ordine. Continuare con l’indifferenza e l’inerzia è un atteggiamento colpevole.