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Alessia Bufi e i suoi “Sogni mai avverati”: il segreto è ascoltare se stessi
15 febbraio 2019

Il talento e i “sogni mai avverati” di Alessia Bufi, giovane studentessa molfettese di 18 anni che frequenta il Liceo Classico, appassionata di canto, sono diventati un singolo di successo grazie all’etichetta “On the Set”, al produttore Luca Venturi e all’arrangiatore Simone Summa. Alessia ha scelto di condividere con “Quindici” i suoi pensieri, i suoi sogni e i suoi progetti futuri. Come è nata la tua passione per il canto? «La mia passione per il canto è innata. Ho iniziato a cantare quando avevo 5 anni e a suonare il pianoforte quando ne avevo 6. Ricordo benissimo una foto di quando ero piccola in cui ho in mano il microfono e la tastiera giocattolo: è sempre stato così, non ricordo un momento in cui io non abbia voluto cantare». «Sogni mai avverati» è il tuo primo singolo: qual è il messaggio che vuoi trasmettere con questo titolo? «Non c’è un messaggio particolare. La frase ad effetto che ho individuato come titolo è “Sogni mai avverati”, ma non mi sento di dire che il titolo ne racchiuda appieno il significato. La mia canzone parla di amore, di libertà, di emozioni, di vita, di tutto». Come hai trovato l’ispirazione per la stesura del tuo singolo e, solitamente, come trovi ispirazione per comporre canzoni? «Ho composto il testo della canzone nel periodo del mio 18° compleanno. Un periodo in cui ero un po’ giù senza un motivo ben preciso e in cui mi sono liberata attraverso la stesura del pezzo. Non saprei definire la fonte della mia ispirazione perché credo sia una scintilla. Non parto mai con l’idea di scrivere una canzone: mi siedo lì e scrivo ciò che penso in melodia e pian piano la canzone nasce spontanea. Dopo un po’ di tempo è per me diventato un bisogno quello di scrivere ciò che mi passa per la testa, tanto che mi ritrovo a farlo ogni giorno». È difficile conciliare la tua passione con la tua routine? In cosa e in chi trovi la forza di non mollare? «Non è troppo difficile perché dò sempre la priorità a ciò che sento più mio: la musica, il pianoforte e il canto. È più complicato gestire le lezioni del Conservatorio con lo studio, ma per scrivere trovo sempre tempo. Anche di notte, anche a scuola, in un qualsiasi momento della mia giornata mi ha fatto piacere perché così ho trovato persone che si ritrovano nei miei pensieri e nei miei testi. Trovo la forza in me stessa perché credo veramente di potercela fare. Quello che mi dà più fiducia è che, oltre a dare il meglio di me, dico sempre la verità nelle canzoni che scrivo: soltanto la verità viene capita. Anche la musica stessa mi dà ciò di cui ho bisogno per non demordere». Quali sono i tuoi prossimi step in progetto nel mondo della musica? «L’uscita del mio secondo singolo, che fungerà da apripista all’album, è prevista per aprile. L’album completo, le cui canzoni sto definendo proprio in questo periodo, sarà disponibile tra maggio e giugno». Ti ritieni soddisfatta del percorso che hai svolto fino a questo momento? Cosa ti ha delusa e cosa, invece, ti ha sorpresa? «Molto. So che è ancora l’inizio, ce n’è di strada da fare, ma io non vedo l’ora di affrontarla perché ci tengo davvero. Delusioni non ne ho avute, ma una cosa che mi ha sempre fatto paura è il giudizio della gente. Nelle mie canzoni tiro fuori gli aspetti più personali, i lati di me che comprende solo chi conosce veramente i periodi che sto attraversando e le persone a cui mi sto riferendo. Uscire allo scoperto non è stato facile ma mi ha fatto piacere perché così ho trovato persone che si ritrovano nei miei pensieri e nei miei testi». Perseguirai il tuo sogno di sfondare nel mondo della musica? «Certo. Il mio obiettivo è quello di vivere di musica. La fama viene da sé; se c’è è bene, altrimenti va bene lo stesso: anche solo riuscire a raggiungere un pubblico ristretto con cui condividere le mie parole e i miei pensieri è già un grande traguardo». Qual è il tuo consiglio per chi, come te, aspira ad una carriera in un campo in cui non è facile realizzarsi? «Non ho consigli da dare, essendo all’inizio ne ho bisogno anch’io. Posso dire che l’importante è crederci sempre e ascoltare se stessi».

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