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Aggressione armata al centro sociale Cloro Rosso di Taranto: un ragazzo ferito
04 maggio 2009

Odio, violenza, mancanza di rispetto delle idee ma, soprattutto, della vita. Tutto in una notte, giovedì scorso, quando degli ignoti incappucciati si sono introdotti all'interno del centro sociale Cloro Rosso di Taranto, esplodendo svariati colpi di arma da fuoco. Alcuni colpi sono andati a vuoto, tre hanno colpito in pieno un ragazzo, e un quarto proiettile si è conficcato, quasi per miracolo, nel suo telefonino cellulare. Presso il Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso era stato organizzato un evento musicale, il cui ricavato sarebbe stato destinato in parte alla cassa di resistenza del Comitato Lavoratori in Lotta, composto da alcuni operai recentemente messi in cassa integrazione dall'Ilva di Taranto. E' stata la massima espressione della logica di imposizione delle idee attraverso il potere, la forza, la violenza. Ma forse non si tratta neanche di idee, ma di cieca tendenza all'annullamento dell' “altro”, del diverso. Di chi risponde con i dibattiti, con la divulgazione con la cultura. E il potere è sempre mafioso, è l'appropriazione attraverso il furto, è la morte delle idee. Di ogni idea. Proprio il Primo Maggio, i ragazzi del Cloro Rosso sarebbero venuti a Molfetta per un dibattito sulle fabbriche pugliesi organizzato da Linea5, in occasione della fiera delle autoproduzioni. Subito dopo l'accaduto il centro sociale è stato sottoposto a sequestro giudiziario. Per sabato 9 maggio, è previsto un corteo di solidarietà per Riccardo, il ragazzo diciottenne colpito dall'arma da fuoco. Leggiamo nel comunicato diffuso dal centro sociale: “In questo anno di vita, il Cloro Rosso ha cercato di creare una nuova idea di città, di socialità e di aggregazione. Un'idea che si basa sulla cultura diffusa ed accessibile a tutti, sull'autodeterminazione , sull'aggregazione come necessità e che faccia di un centro sociale, come di un qualsiasi altro spazio autogestito, una risorsa per tutti in cui migliorarsi, crescere e conoscere giorno dopo giorno… Sentiamo l'esigenza di lanciare per sabato 9 maggio un corteo che attraversi tutta la città e che ribadisca che questo episodio non fermerà la nostra voglia di immaginare una Taranto migliore, una vita migliore, un futuro migliore per tutti/e. Non basteranno 7 colpi di pistola a fermare le nostre idee e le nostre pratiche di vita quotidiane. Questo corteo lo dobbiamo a Riccardo, che a soli 18 anni sta vivendo un esperienza cosi forte, lo dobbiamo a tutti quei ragazzi della città e non solo che hanno creduto e credono nel progetto del Cloro Rosso e che in tutti questi mesi hanno attraversato con gioia quegli spazi arricchendoli con le proprie esperienze, pensieri ed emozioni”. La Redazione di “Quindici” esprime tutta la sua solidarietà ai ragazzi del Cloro Rosso e a Riccardo.
Autore: Giacomo Pisani
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