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Africani In Africa, prosegue la mostra a Lecce La nuova generazione di artisti africani da Tinga Tinga ai giorni nostri. Ingresso gratuito
09 settembre 2006

LECCE - Prosegue con successo sino al 26 settembre (ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20) nel complesso di San Francesco della Scarpa a Lecce la mostra “Africani in Africa. La nuova generazione di artisti africani da Tinga Tinga ai giorni nostri”, tappa conclusiva dell'articolato percorso di Salento Negroamaro, rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce in questa sua sesta edizione interamente dedicato all'Africa. La mostra, realizzata dall'Istituto di cultura mediterranea con il contributo dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Lecce, con la collaborazione dell'Unesco e del Monte dei Paschi di Siena, è stata curata da Luca Faccenda e Marco Parri con l'organizzazione della Coop. Herostrato e dell'Associazione Culturale Time Zones. L'allestimento è stato curato da Guillermina De Gennaro e Gianluigi Trevisi. La mostra si è rivelata come un suggestivo viaggio nella nuova arte africana e nello specifico nella produzione artistica delle ultime generazioni di artisti provenienti dalla cosiddetta Africa Nera, quella cintura di paesi che dal Corno d'Africa arriva al golfo di Guinea. Una prima assoluta per il sud Italia dove mai prima d'ora vi era stata una ricognizione così ampia e precisa di questa espressione artistica. Dalla grande esposizione romana del 1964 mai si erano viste infatti opere tanto belle e importanti in cui si riflettono anche le tragedie africane dei nostri anni: guerre, carestie, epidemie, vicende di sfruttamento, di sopraffazione e di morte. Un debito verso la cultura di questa grande madre che è l'Africa, un luogo o meglio un'infinità di luoghi che, nonostante le tragiche emergenze, è uno dei giacimenti culturali determinanti del passato e del futuro dell'uomo su questa terra. Una scelta coraggiosa da parte dell'amministrazione provinciale che è stata ripagata dalla presenza di migliaia di visitatori che sino a tarda sera (a volte sino alla mezzanotte) hanno affollato lo splendido spazio di San Francesco della Scarpa. Salentini e turisti, che anche quest'anno hanno invaso Lecce, hanno potuto ammirare le opere in esposizione. Pullman di comitive provenienti da zone vicine ma anche visite appositamente organizzate come quella del gruppo dei Comboniani di Verona gestori del più grande museo africano d'Italia. Africani in africa accoglie oltre cento opere di 20 artisti di una dozzina di Stati per mettere in scena una grande storia africana che parla degli ultimi 40 anni di questo continente. Le opere hanno provenienza diversa. Molte sono prestiti di musei, fondazioni, collezionisti privati, altre arrivano direttamente dagli artisti. Questi gli artisti in mostra: Cheff Mwai (Kenya), Maurus Mikael Malikita (Tanzania), Peter Maurice Wanjau (Kenya), Djess (Congo) Jean Michel Moukeba, detto Djambo (Congo), Lukawu (congo), Moustapha Souley (Senegal), Amadou Makhtar Mbaye (Senegal), Benard Asante (Ghana), Anthony Kwame Akoto ((Ghana), Abdallah Salim (Kenya), Margareth Majo (Zimbawe), Kristopher Atikossie (Togo), Engdaget Legesse (Etiopia), Mandy's Meninwa (Nigeria), Georges Lilanga (Tanzania), Solomon Uwuenwa (Nigeria). Tra le opere in mostra anche le pitture su tela e vernice trasparente ed i totem – che hanno arricchito la comunicazione ufficiale di Negroamaro - su legno di Georges Lilanga (Tanzania), il Picasso africano che ha ottenuto quotazioni record a Sotheby's. Lilanga incarna come un manifesto lo sviluppo e la maturità di tutto il movimento artistico contemporaneo africano; ne riassume il rapporto con la tradizione le tecniche del passato, specialmente nella scultura, la rappresentazione solare della luce, l'idea moderna dell'uso del colore, un vero epigono di una pop art africana, il maggiore rappresentante in assoluto di questa arte. Il progetto di “Africani in Africa” nel mese di settembre si arricchirà inoltre di un'attività di workshop. Lezioni/incontro tenute da esperti e diretti agli studenti degli istituti di indirizzo artistico, a quelli delle Accademie di Belle Arti pugliesi e comunque aperti a tutti gli interessati. Info 329 6762215. Martedì 26 settembre in occasione della chiusura dell'esposizione interverrà il premio Nobel per la Pace nel 2004 Wangari Maathai, prima donna africana a ricevere l'importante riconoscimento, che nel 1977 ha fondato il movimento ambientalista “Green Belt Movement”.
Autore: Domenico Sarrocco
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