Accàttatil, ci vè bùene famme sapè!
Luigi de Palma è nato nella città pugliese il 15 ottobre del 1944, è laureato in Medicina e Chirurgia nell’Università Cattolica del S. Cuore di Roma, specializzato in Ortopedia e Traumatologia sempre nella stessa università e anche in Medicina Fisica e Riabilitazione nell’Università di Firenze, ora Professore Ordinario di Ortopedia e Traumatologia nell’Università Politecnica delle Marche di Ancona e ora anche autore di “Mescòlénze”, “mescolanze o mix” in vernacolo molfettese. Nella prefazione l’autore scrive «Questo piccolo opuscolo vuole, pertanto, essere una modesta dichiarazione d’amore a Molfetta con l’augurio che i più giovani sappiano conservare, curare e preservare il patrimonio linguistico di questa città e consegnarlo intatto a quelli che verranno». L’autore ha sempre usato il dialetto come mezzo di comunicazione con la sua città natale visti i suoi soggiorni lontani per motivi di studio. Il libro è, per l’appunto, una miscellanea di credenze popolari come U atténe all’éndàiche e lé mémme modérne; U devòrze o re còrne e Sénde Necòele; reazioni a parole straniere, da poco utilizzate anche nel vocabolario italiano, ma non comprese dalla maggioranza della popolazione che parla il vernacolo molfettese come U spread, Stalker o personal trainer; false credenze come La vescìleie du fìnemùnne e luoghi comuni del quotidiano come Questeiòne de salàute, Nu viàgge ngìele e U tambonèménde per sdrammatizzare le paure della popolazione. E’ un libro leggero, spiritoso e molto ben curato, che ha la caratteristica di rappresentare molto verosimilmente spaccati della vita quotidiana popolare molfettese.
Autore: Marina Francesca Altomare