A second postcard from the U.K. by liceo "V. Fornari" di Molfetta
MOLFETTA - Dalla piccola Odby, all'immaginifica Liverpool; dalle rovine romane di Leicester, ai camminamenti merlati di Warwick; dalle sponde dell'oceano Atlantico, ai pendii romantici dei Monti Pennini; dalle imponenti facciate intarsiate dei colleges della dotta Cambridge, alle austere dimore rossastre in perfetto stile vittoriano; dalla dimessa uniformità delle abitazioni operaie ottocentesche, alle brune facciate delle tante immalinconite chiese in impeccabile stile gotico; dalle sgangherate bianche e nere dimore Tudor, all'intenso verde dei prati invitanti… il soggiorno-studio degli studenti del Liceo Fornari volge al termine.
E' stato un mese che non dimenticheranno, come cita un comunicato, perché' li ha visti tramutarsi da semplici "ospiti distratti" in "interpreti appassionati", lontani anni luce dalla standardizzata iconografia dei semplici "turisti per caso". Infatti, la specificità dei progetti si è davvero ben coniugata con il vivere britannico, il loro passato, il loro essere e pensare pragmatico, ma cordiale, ed il confronto li ha arricchiti sia in termini linguistici, che emotivo-relazionali. In cambio della loro disponibilità, lo staff dell'Ardmore Language School ha ricevuto, ed apprezzato, la contagiosa, ma composta, vivacità delle nostre ragazze, nonostante il cielo grigio e ventoso facesse di tutto per "raffreddare" tutti sin dal primo mattino.
In questo contesto di forti contrasti e di ponti culturali gettati con semplice ingenuità, persino il cibo è apparso "accettabile". Infatti, gli inglesi alquanto impacciati nel loro ammirevole slancio di avvicinarsi al gusto mediterraneo, hanno finito per compiacere gli italiani e, forse, un pochino anche se stessi. Sorpresi? Rassicuratevi, vien tutto naturale, quando ogni incontro tra culture viene vissuto attraverso gli occhi della curiosità, della comprensione, del rispetto reciproco, della tolleranza, con un briciolo di empatia ed un sorriso accattivante. Tutte le differenze, per quanto grandi possano apparire, si appianano se si dialoga, perché' si cresce solo dialogando.
Tuttavia, ai loro amici ospitanti le nostre ragazze possono perdonare tutto, tranne il velleitario tentativo di imitare i nostri "espresso e cappuccino", disseminando il territorio di invitanti locali targati Costa e Caffè Nero. Differenze e confronti, comunque, finiranno per stemperarsi e confondersi con l'immancabile nostalgia che scenderà tra qualche giorno, ad impadronirsi dei momenti spesi a ricordare, quasi increduli, la cifra di questo loro, forse irripetibile soggiorno-studio. Le quattro settimane trascorse hanno lasciato intravvedere le enormi potenzialità apportate da una solida conoscenza in una lingua straniera, irrobustita da un soggiorno tipico da "full language immersion on the spot".
Sotto la sapiente guida dei loro docenti e degli insegnanti inglesi le studentesse hanno iniziato a comprendere quanto la costruzione del proprio profilo umano e culturale sia la base più solida per poter sognare un futuro professionale ambizioso, scevro da "scorciatoie mediocri e mortificanti". Ecco perché', mentre si accingono a varcare i ferrei controlli del grande aeroporto londinese di Heathrow, in molti auspicano di non dover lasciare nemmeno un grammo del loro carico di esperienza vissuta nell'impegno e nella gioia. Così, qualche lacrima trattenuta a stento sembrerà loro il miglior saluto prima di pronunciare un sincere ed accorato "goodbye Britain".