A proposito delle Foibe
Caro Direttore, il film sulle tragiche e vergognose vicende delle foibe programmato in TV è stato interessante e, naturalmente, molto commovente.
Tuttavia pochi (studiosi di Storia) hanno intravisto sullo sfondo di quello “spettacolo” tremendo, scene dell'esercito italofascista il quale, qualche tempo precedente alle foibe (siamo sempre nel¬la seconda guerra mondiale) nei villaggi del Montenegro, territorio montagnoso e aspro, rastrellavano dai villaggi uomini, donne, vecchi e bambini costringendoli, sotto minaccia delle armi, a entrare nel¬le caverne, numerose in quelle montagne.
Una volta posta la dinamite all'ingresso delle medesime, veniva doverosamente accesa la miccia: crollavano le rocce in modo da ottundere l'ingresso. Poiché le caverne erano profonde la morte di quei disgraziati non deve estere stata repentina.
Gli abitanti di quei villaggi (una delle zone, allora, più spavento¬samente povere della Terra erano colpevoli di essere parenti di vo¬lontari partiti per combattere il nemico nazifascista che aveva in¬vaso la loro patria.
Alcuni cronometraggi (sequestrati ai nazisti in fuga) si trovano nell'archivio storico di Belgrado e testimoniano quanto ho scritto. Sono episodi scellerati che vanno entrambi registrati nel nostro cuo¬re e nella nostra memoria, a patto che siamo capaci di dimettere l'ottusa miopia dell'odio ideologico.
Ma ricordare solo uno di essi, qualunque esso sia, significa non fare Storia, ma politicume da pattumiera.
Gianna Sallustio