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“Tommaso Minervini è il nostro candidato sindaco” Il sen. Azzollini di Forza Italia annuncia la scelta della “Casa delle Libertà”
15 novembre 2000

di Giulio Calvani Sen. Azzollini, in primo luogo le volevamo chiedere una valutazione complessiva sulla situazione politica locale e sui suoi recenti sviluppi. "Cominciamo col dire che Forza Italia ha contribuito in maniera determinante alla caduta dell’amministrazione guidata da Guglielmo Minervini, ma essa è maturata perchè sono venute a termine le manovre spregiudicate dell'ex sindaco che ultimamente, pur di sostenersi, cambiava continuamente programmi e uomini. Questo modo di fare ha creato così tante contraddizioni che alla fine tutti i nodi sono venuti al pettine. In questo contesto si è inserita anche l'attività dell'opposizione, specie nella considerazione che ormai il centrodestra è da tempo maggioranza nella città, dando il respiro programmatico ed il senso dell'alternativa necessaria. Oggi è il momento della svolta radicale rispetto a quanto fatto da Guglielmo Minervini che ritengo abbia portato Molfetta indietro sia sul piano economico che sociale; dunque ora è necessario ridare prosperità alla nostra città e benessere e serenità alle famiglie. Dunque, interprete di quella che lei chiama svolta radicale sembra essere oggi Tommaso Minervini. La “Casa delle Libertà” aderisce al suo progetto? "Forza Italia e tutta la Casa delle Libertà sono parte determinante, insieme ad alcuni gruppi civici, del progetto che vede Tommaso Minervini candidato sindaco. Noi riteniamo un'unica battaglia quella politica che precederà la seconda, e cioè quella amministrativa. Su questo non ci possono essere dubbi". Quindi il candidato sindaco dovrà esprimersi anche sulla competizione politica, visto che gran parte della campagna elettorale dovrà svolgersi contemporaneamente? "Certamente, per Forza Italia dovrà essere così". Tommaso Minervini ha dichiarato qualcosa di diverso. Ma andiamo avanti. E' possibile che il Polo delle Libertà che a Molfetta alle ultime consultazioni regionali ha ottenuto un risultato di tutto rilievo, con Forza Italia di gran lunga primo partito, non sia in grado di esprimere classe dirigente a livello locale, tanto da dover ripiegare su un candidato che ha alle spalle una lunga e recentissima militanza a sinistra? "Innanzitutto non è un ripiego. Tutta la casa delle Libertà ha fatto una scelta cosciente perché l'allargamento dello stesso schieramento è una prospettiva che riteniamo molto interessante sia sul piano programmatico che su quello elettorale". Un allargamento che arriva a comprendere forze del centrosinistra nonchè l'Italia dei Valori che si è sempre dichiarata alternativa al Polo. Non vede contraddizioni specie in considerazione del fatto che sono all'orizzonte le consultazioni politiche? "Quello che ha detto Forza Italia è molto chiaro. Noi riteniamo che questa alleanza comprenda la Casa delle Libertà e gruppi civici". Gruppi civici? Ma l'Udeur non è un gruppo civico, così come non lo sono Rinnovamento Italiano, il Pri e l'Italia dei Valori. "Noi abbiamo detto questo. Il resto è un problema di Tommaso Minervini". Può spiegarsi meglio? "La mozione approvata dall'assemblea di Forza Italia è molto chiara: noi lavoriamo per un progetto che vede una grande omogeneità tra le elezioni politiche e quelle amministrative. Consideriamo interessante il contributo che queste forze civiche possono dare per allargare il consenso, ma la Casa delle Libertà è determinante. Non c'è nessuna contraddizione, questa è la nostra linea politica e il proseguimento della campagna elettorale evidenzierà questo dato". Non crede che l'unico collante di questa ampia aggregazione sia solo l'essere stata "contro qualcuno" e cioè Guglielmo Minervini, e non l'essere "per qualcosa"? "No, questa alleanza nasce per l'alternativa, per una nuova guida che sia politica per la nazione e amministrativa per la città. Nasce per un programma profondamente diverso da quello della precedente amministrazione comunale". Non costituisce alcun problema che il candidato sindaco della Case delle Libertà abbia un passato di militanza assidua a sinistra? "No, credo che le sue posizioni siano profondamente mutate. D'altra parte è un oppositore di Guglielmo Minervini e della sinistra da anni. Penso proprio che sia lui ad aver preso le distanze dal suo passato". Tommaso Minervini ha sostenuto pubblicamente di assumersi in assoluta autonomia la responsabilità sulle decisioni da prendere, anche in relazione alla scelta della squadra di governo amministrativo. Concorda con questa visione "autoritaria"? "No. Forza Italia fa parte di una coalizione politica e programmatica, e rispetterà rigorosamente la normativa che presiede alla formazione delle maggioranze politiche e dell'Amministrazione comunale". La normativa prevede che sia il sindaco a scegliersi i suoi assessori. "Sì, ma prevede anche l'esistenza di una maggioranza politica che lo esprime: le scelte amministrative saranno del sindaco, quelle politiche della maggioranza". Senatore, confida nell'affidabilità di molti vostri alleati, che in passato si sono dimostrati elementi determinanti per l'instabilità? "A questo rispondo seccamente: basta con la grande ipocrisia di Molfetta. Le persone quando erano al fianco di Guglielmo Minervini erano affidabili, ora che non lo sono più sono divenute inaffidabili. Questa è l'ipocrisia più grande sulla quale l'ex sindaco si era sostenuto ed è proprio lì che è caduto, per aver strumentalizzato i consiglieri comunali". A noi spetta anche registrare delle voci, ebbene c'era chi sosteneva che vi fosse un certo dissenso del sen. Azzollini in relazione alla candidatura di Tommaso Minervini. Può smentire? "Il sottoscritto non va mai dietro alle voci. Chi mi conosce lo sa bene. Quella che ho espresso è la posizione di Forza Italia e del sen. Azzollini. Quella è e rimane". Si può considerare scontata la sua ricandidatura per quanto concerne le politiche, nel nostro collegio senatoriale? E quindi esclude una sua possibile discesa in campo per concorrere alla poltrona di sindaco? "Assolutamente, questa ipotesi non esiste. Per quanto invece riguarda le elezioni politiche, il presidente Berlusconi ha già detto che confermerà i senatori uscenti, ed io sono un senatore".
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