“Battiato, concerto per pochi con i soldi di tutti”
Intervista ai Giovani Comunisti
Abbiamo rivolto alcune domande ai “Giovani comunisti”, autori della contestazione al concerto di Franco Battiato.
Come valutate l’iniziativa del Concerto di Natale di Franco Battiato?
“Siamo assolutamente in disaccordo, ed è per questo che a inizio e soprattutto a fine concerto abbiamo ritenuto opportuno manifestare, distribuendo volantini, esibendo uno striscione e diffondendo musica di Battiato, questa volta per tutti”.
E’ stato questo il punto? Non si è trattato di un concerto per tutti?
“Il paradosso è stato evidente: finanziato con i soldi di tutti ma riservato a pochi, insomma “a numero chiuso”. Stendendo un velo pietoso sull’abuso dei posti riservati, che si commenta da solo. Il 31 dicembre ci risulta che a Cosenza Battiato abbia suonato in piazza. Ci domandiamo perché non sia stata fatta una scelta del genere, ma la risposta è semplice e nemmeno ci sorprende”.
E qual è?
“E’ che le scelte di politica culturale che il Comune sta portando avanti non sono rivolte a tutti nella stessa maniera e si stanno allontanando sempre di più dagli iniziali progetti. Ci sembra che il sindaco, in altri termini, stia cercando di legare il suo nome e quello della sua amministrazione a dei segni, come il monumento al pescatore, o a dei nomi famosi come Masini, per il popolo, e Battiato, per l’elite. Si ha l’impressione di ritornare ai vecchi tempi di Bennato e De Gregori a Molfetta, i tempi in cui un po’ di vuoto populismo di facciata portava consensi. Un altro esempio dello scadimento della politica culturale a Molfetta è stata l’ultima edizione della Fiera dei Giovani. Ci è sembrato un evento simil-circense: spettacoli e musica senza nemmeno un dibattito serio (a parte l’ “autorevole” incontro con Miximix), ad esempio sull’ultima vicina guerra in Kosovo. Alla faccia di Molfetta città della pace”.
Pa. Nat.