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Vittoria Facchini: baci sul collo e annunciazione Dalla pittura classica al mondo dell'illustrazione
15 gennaio 2006

A distanza di 5 anni dall'ultima esposizione che la vedeva protagonista, l'illustratrice molfettese Vittoria Facchini è tornata nella sua città con una mostra personale ed espressiva ,“Baci sul collo e annunciazioni”, collezione di coppie di tele e di illustrazioni. La mostra è stata una occasione per proporre l'omaggio dell'artista alla pittura classica e al mondo dell'illustrazione, espressioni artistiche per le quali, troppo spesso, si è parlato di difficile convivenza. Accanto alle illustrazioni per il libro di recente pubblicazione “La recitina del santo Natale”, sono state esposte rivisitazioni di figure pittoriche classiche affiancate dalle invenzioni proprie della illustratrice professionista. Da questa idea ben precisa sono nate le coppie di tele esposte: Madonne del 1200 affiancate a buffi personaggi dal tratto, al contempo, deciso e tenero; parti scelte di rappresentazioni classiche dell'iconografia cristiana che, tramite il colore, dialogano con nasoni e abbracci, con baci e angeli dolcemente imperfetti. Se a primo acchito emerge la ricerca del divertimento, sia personale dell'autrice sia dell'osservatore bambino o adulto, ad una più attenta analisi si incontra l'altro potente messaggio di queste opere: l'appassionato accento dato alla tenerezza, l'amore e la devozione nelle Madonne col bambino che si traducono nei baci sul collo del titolo. E' un mondo di blu, di rossi, di gialli che si apre e si presenta senza filtri, che dà la possibilità di interpretare con libertà i “dialoghi” tra figure che quasi si muovono nel colore. Non c'è una precisa ricerca concettuale, la spiegazione della rappresentazione si traduce nella spiegazione della genesi del quadro ed è proprio questo è il primo passo verso la comprensione dell'opera. L'interpretazione nasce già dalla modulazione del tratto della matita, dalla scelta dei colori, primario mezzo per la comunicazione immediata del ritmo dei pensieri dell'artista. La scelta, non altrettanto immediata, di questo stile così particolare è stata frutto di un forte lavoro personale di ricerca del tipo di segno più vicino alle proprie esigenze espressive; l'illustrazione per bambini non è più una rappresentazione edulcorata della realtà, non c'è più necessità di rendere a tutti i costi accattivante il disegno. Nasce, quindi, la volontà precisa di esagerare, di ritrarre il paradossale, una sorta di estremizzazione della figura che diverte il bambino e l'adulto. Le illustrazioni di Vittoria Facchini hanno preso vita in numerosi libri per l'infanzia, tutti con una costante fondamentale: la voglia di rappresentare, divertendosi, una realtà in cui i bambini si riconoscono, ricca di particolari spiritosi e di colore. La mostra è stata irrinunciabile occasione per proporre, nella propria terra d'origine, un lavoro già ampiamente apprezzato in Italia e all'estero; una terra d'origine sempre presente nelle sue tavole con omaggi più o meno evidenti. Fondamentale è stato, naturalmente, il contatto con il pubblico molfettese che dopo ogni visita, con affetto, ha lasciato un pensiero, una emozione. Alessia Ragno
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