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Visaggio: “sono certo di vincere alla Regione” Intervista in anteprima e a tutto campo col candidato del “Nuovo Psi”
15 febbraio 2005

Meno di due mesi alle elezioni regionali. Tra i favoriti per un posto in consiglio regionale, Francesco Visaggio, del “Nuovo Psi”. Lo abbiamo incontrato per fare il punto della situazione. Assessore, perché la scelta di candidarsi alla Regione? “La candidatura è stata un'indicazione del partito, che ha bisogno di testimoniare la sua crescita. È chiaro ho accettato perché ritengo di avere delle ottime possibilità di elezione, il partito punta su di me, alla luce dei risultati soddisfacenti delle Provinciali, e poi per verificare se la cittadinanza molfettese ha apprezzato il mio lavoro in questi quattro anni, in collaborazione col sindaco Tommaso Minervini, nell'ambito dei lavori pubblici”. Quanto è importante un molfettese alla Regione? “Credo che sia sotto gli occhi di tutti la vicenda dell'ospedale, che aveva tutte le caratteristiche per divenire un centro d'eccellenza, con gli opportuni potenziamenti, e invece si è privilegiata Bisceglie, pur non avendo una struttura adeguata. Ciò non dipende dal presidente Fitto, ma dal rappresentante in consiglio, quello di Bisceglie ha ovviamente spinto verso la sua città. Anche negli altri settori, dove ci sono contributi e finanziamenti, a volte non ne siamo a conoscenza perché manca un rappresentante: credo che la nostra città sia stata penalizzata”. Quindi lei sosterrà il presidente Fitto? “Il “Nuovo Psi” ha chiuso l'accordo, a livello provinciale e regionale, con la coalizione di centro-destra, quindi, essendone un rappresentante, sono costretto a seguire la linea politica del mio partito, pur avendo espresso, in passato, il desiderio di tornare nell'alveo del centro-sinistra”. Lo scorso anno, gli arrivi trasversali verso il “Nuovo Psi” (Giancola e Piergiovanni prima delle provinciali) dai due schieramenti avevano destato qualche perplessità nei cittadini. Ora la situazione nel partito è stabilizzata? “Allora ci fu la composizione del gruppo del Partito socialista di Molfetta, e per una questione di amicizia, stima e fiducia, Giancola e Piergiovanni ritennero di aderire a questo abbozzo di progetto politico che, credo, abbia dato grandi soddisfazioni. Siamo pronti per crescere ancora”. I suoi progetti per Molfetta in caso di elezione? “Tutto ciò che riguarda la parte finanziaria. Uno dei primi impegni sarà il piano delle coste, dove insieme ai cittadini e alle associazioni, in sintonia con sindaco e amministrazione, cercherò di andare in direzione della città”. La “Città della Moda” procede bene? Si sa qualcosa della costruzione di una Ipercoop a Molfetta? “Sulla “Città della Moda” non ci sono intoppi, stanno realizzando la prima fase. Poi toccherà al parco tematico, e alla seconda parte degli esercizi commerciali. Avendo investito oltre 250 miliardi, vorranno verificare prima la tenuta, l'affluenza del pubblico. Per quanto riguarda l'Ipercoop, la settimana scorsa c'è stata una conferenza di servizi alla Regione per determinare la localizzazione di un nuovo Ipercoop. Credo Molfetta abbia fatto un passo in avanti e risulterà beneficiaria di questa ubicazione, dove sono previste oltre 500 assunzioni. Ci poniamo, però, il problema dei commercianti molfettesi, anche se credo che l'Ipercoop non vada a danneggiarli. La logica della competizione va nella direzione dei cittadini, perché vi sarà senz'altro un abbassamento complessivo dei prezzi”. Si entra nell'ultimo anno di questa legislatura. E' soddisfatto del lavoro svolto finora? “Certamente sì, potrei fare un elenco lunghissimo delle cose fatte. Ho avuto molti riscontri privati, da amici e cittadini, di aver lavorato in maniera manageriale, senza clientelismi, ma per la città, ovviamente condizionato dalle risorse finanziarie delle quali il Comune è sempre carente, alla luce di queste Leggi Finanziarie che tagliano i fondi”. Può anticiparci qualche progetto per questo ultimo anno? “Per il 2005 è prevista la costruzione di un sottopasso in Contrada Tombino, per rendere più fluido il flusso veicolare su via A. Salvucci. Si creano imbottigliamenti sotto il ponte di via Ruvo, e credo che questo sottopasso sia un'opera indispensabile per la città. Il problema è che non abbiamo la copertura finanziaria per sostenere i progetti. Stiamo facendo interventi che non necessitano di grosse progettazioni, come la sistemazione esterna dell'ex Casina Cappelluti, pronta, spero, entro fine anno”. Nota un certo distacco dei cittadini dalla politica? “Credo che questa indifferenza dei cittadini nasca da lontano. Molto spesso la gente ha puntato su personaggi che poi si sono rivelati inaffidabili. Pur essendo un politico da decenni, sono conosciuto come una persona seria e impegnata, che tratta tutti i cittadini allo stesso modo, non solo chi mi ha eletto. Credo di avere dimostrato qualcosa in questi anni, quindi potranno esprimere una preferenza elettorale che mi permetta di rappresentare Molfetta alla Regione”. Regionali 2005. Il suo pronostico? “Non ho dubbi che il mio risultato sarà positivo. Essendo l'uomo di punta del Nuovo Psi a livello provinciale, credo di avere ottime chance di elezione. Molto dipende dai consensi dei molfettesi, al di là della collocazione del mio partito. Non ho dubbi sulla mia vittoria”. E per le Amministrative 2006? “Gli scenari saranno condizionati dai risultati delle Regionali. Quando il “Nuovo Psi” avrà recuperato una dimensione accettabile, anche in termini percentuali, riacquisteremo una collocazione unica, non più da alcune parti con il centrodestra e da altre con il centrosinistra. Sono amico di Tommaso Minervini, e nonostante qualche divergenza di vedute, non ho mai pensato di cambiarlo. Credo sia uno dei migliori sindaci che Molfetta abbia mai avuto, Molfetta dovrebbe apprezzarne l'operato e riproporlo. Nel centrosinistra non vedo figure di spicco che possano ribaltare la situazione attuale. Non ci sono molte critiche da fare a questa amministrazione, che certo non può essere perfetta, ma ha funzionato benissimo. Solo qualcuno non ha lavorato negli interessi della città”. Ultima domanda: perché è andato via l'assessore Solimini? “L'assessore Solimini è andato via perché si è prestato ad un'intesa che non ho mai condiviso. Quando c'è stato questo accordo all'interno del suo gruppo di appartenenza (“Molfetta che Vogliamo”, ndr ), il “Nuovo Psi” non esisteva ancora, per cui era una situazione precedente. Non ho potuto esprimere una valutazione se non a parole, perché era un accordo prestabilito. Solimini sapeva in partenza a cosa andava incontro”. Era un accordo a tempo, quindi? “Benissimo, e lui lo sapeva. Non è stato preso alla sprovvista. Parlo come penso e non ho problemi a dire queste cose. Lui non fa parte del Nuovo Psi, non ha mai aderito ufficialmente, si è mantenuto sperando in un recupero in qualche altro ruolo”. Michele Bruno michele.bruno@quindici-molfetta.it
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