Villette metropolitane a misura di portafoglio
Le villette costituivano una tipologia abitativa sconosciuta alla nostra città, se non nell'isolato villaggio Belgiovine a levante della città, sorto negli anni Settanta. La qual cosa ha costretto alcuni nostri concittadini più esigenti a trasferirsi a Bisceglie, città che da anni ha anticipato questo nuovo trend edilizio. La domanda in città è rimasta alta, tanto che oggi si può parlare di vero boom! In molti comparti della zona di espansione ne sono sorte di tutti i generi, al punto da spingere i nostri architetti e ingegneri a “studiare” tante soluzioni diverse. C'è chi si è ispirato agli chalet di montagna, con tanto di tetti spioventi e mansarda, chi ispirandosi all'ambiente marino, scegliendo tetti ondeggianti o colori turchesi e, naturalmente, non sono mancati i più tradizionalisti, che si sono limitati a riprodurre palazzi in miniatura senza neanche lasciare molto spazio per verande o giardini. In alcune zone, poi, anche per non venir meno ai doveri di buon vicinato cui si è abituati negli appartamenti, può sempre mancare un uovo, alcune villette sono così vicine che con un passo uscendo da una ci si ritrova all'ingresso dell'altra. Siamo sicuri che fossero queste le reali intenzioni dei progettisti o qualcuno, tra le varianti ha rosicchiato le distanze originariamente previste? Comunque non è una bella vista e in molti casi siamo di fronte a un vero e proprio kitsch urbanistico, con buona pace dei nostri architetti e ingegneri, ma soprattutto del nostro uffi cio tecnico che ha consentito questi progetti senza considerare una certa organicità. Insomma, tutto all'insegna del sempre più brutto e della regola del disordine imperante a Molfetta. Non a tutti è andata poi così male. Sono visibili, infatti, sparute ville che per estensione e organizzazione degli ambienti ci pare abbiano mutuato le ville hollywoodiane. Per non parlare di materiali utilizzati negli esterni: poca ricercatezza, a farla da padrone è naturalmente il cemento, in fondo l'acciaio e il vetro sono impiegati in architettura solo da meno di un secolo… per fortuna ci sono alcuni rivestimenti di pietra locale a nobilitare qualche costruzione. Tali soluzioni hanno fatto venir meno la naturale vocazione della villetta come struttura abitativa, che privilegia il dialogo tra gli spazi interni ed esterni, l'inserimento degli stessi negli ambienti verdi circostanti e la maggiore luminosità e tranquillità. Avremo così delle villette metropolitane: a schiera come nei villaggi residenziali, ma circondate da palazzi urbani. Uno schiaffo al buongusto e alla logica.
Autore: Michele de Sanctis