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Via Santa Scorese, una strada intitolata a Palese alla vittima del femminicidio 1968-1991
29 aprile 2014
PALESE
- Mercoledì 30 aprile, alle ore 11,00, presso il V municipio, ex circoscrizione amministrativa Palese-Macchie, l’associazione “Voli d’Aquila” invita a prendere parte alla cerimonia di intestazione della strada dedicata a Santa Scorese. Intitolando una strada di Palese Macchie a Santa Scorese, una delle prime vittime di stalking e di violenza omicida da parte di uno squilibrato che la perseguitava da anni, il Comune di Bari indica a modello e simbolo della determinazione femminile una giovane universitaria dedita allo studio e all’impegno cristiano e sociale.
Il tratto stradale che sarà identificato come «VIA SANTA SCORESE Vittima del femminicidio 1968-1991» è quello compreso tra Viale Gino Priolo e Via Generale Govanni Vacca, prospiciente la nuova struttura comunale sede del municipio e ingresso della Polizia Municipale. Secondo la delibera d’intitolazione, il provvedimento mira a «dare visibilità culturale all’elemento femminile, in questo particolare momento di impegno contro la discriminazione e la violenza verso le donne». Per questo l’Amministrazione accoglieva favorevolmente la proposta, avanzata dalla Commissione Consiliare Speciale delle Pari Opportunità del Comune di Bari (presidente Mariella Santacroce) e dall’esperta esterna Carla Massari, di ricordare donne del nostro tempo, esemplari per condotta di vita, coerenza di propositi e nobiltà di ideali, come l’universitaria Santa Scorese e Letizia Abbaticola, prima avvocatessa del foro di Bari. In particolare, intitolando una strada di Palese Macchie a Santa Scorese, una delle prime vittime di stalking e di violenza omicida da parte di uno squilibrato che la perseguitava da anni, il Comune di Bari indica a modello e simbolo della determinazione femminile una giovane universitaria dedita allo studio e all’impegno cristiano e sociale. La sua vita e i suoi scritti sono oggetto di attenzione da parte della Chiesa che l’ha già proclamata Serva di Dio ed ha in corso un processo di beatificazione per martirio in odio della fede, avviata nel 1998 dalla Diocesi di Bari -Bitonto. Sulla sua vita di santità, trascorsa tra slanci di carità cristiana e incubi per gli ossessivi pedinamenti e le quotidiane persecuzioni da parte del maniaco, oltre al diario personale (S. Scorese,
L’attirerò a me
, Stilo ed., Bari 20062), sono consultabili diversi libri e da tempo va in scena la rappresentazione di teatro civile “Santa delle Perseguitate “ del Teatro della Fede di Grottaglie (Ta).
NOTIZIE BIOGRAFICHE SANTA SCORESE 1968-1991)
Nasce il 6 febbraio 1968 a Bari, nella sua casa di rione Libertà. Dopo la scuola dell'obbligo, si iscrive ai Liceo Classico "Orazio Flacco" e successivamente frequenta la facoltà di Pedagogia. Nell'agosto del 1987 si trasferisce con la sua famiglia a Palo del Colle (Bari) dove intensifica il suo impegno sociale e cristiano. Sin dal V ginnasio frequenta un corso per pionieri della Croce Rossa e si occupa di ragazzi poliomielitici e affetti da distrofia muscolare. Dal 1984 aderisce alla Milizia dell'Immacolata presso le Missionarie dell'immacolata "P. Kolbe", e contemporaneamente frequenta II Movimento dei Focolari. Si reca spesso alla Casa di Riposo a far visita agli anziani soli, presta la sua esemplare azione nel centro parrocchiale, partecipa assiduamente alle iniziative dell'Azione Cattolica, svolge attività dì catechismo e fa parte del coro. Vivendo il Vangelo e dedicando la vita ai poveri è spinta ad intraprendere una appassionata ricerca della sua vocazione. Intanto un giovane squilibrato prende a minacciarla e dopo anni di ossessivi pedinamenti, nella tarda serata di venerdì 15 marzo 1991, mentre tornava da un incontro di catechesi in parrocchia, la colpisce mortalmente. Aveva 23 anni. Le sue ultime parole sono di perdono per il suo assassino. Per il suo grande impegno sociale è stata definita Serva di Dio ed è in corso il processo di beatificazione per martirio in odio della fede, avviata nel 1998 dalla Diocesi di Bari -Bitonto. La storia di Santa è raccolta nel libro
Santa che voleva solo vivere
delle edizioni La Meridiana di Molfetta. In sole 48 pagine Alfredo Traversa, autore anche dello spettacolo Santa delle perseguitate, raccoglie 3 anni di stolking e un mare di interrogativi sulle ragioni perché nonostante gli allarmi, le denunce, le lettere, le telefonate, i tentativi di violenza non si sia riusciti a imedire che l’omicidio avvenisse. Uno spettacolo prima, un libro dopo, una via ora. Non riportano in vita Santa e nessuna delle donne uccise. Ma servono a ricordare, capire, sapere.
Autore:
Angelica Vecchio
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