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Via Caduti sul Mare, un palazzo in mezzo alla strada Un edificio in costruzione occupa parte della carreggiata
19 maggio 2006

MOLFETTA - Crediamo di non svelare nulla di nuovo sul funzionamento della nostra rivista on line, nel dirvi che spesso i nostri articoli o le nostre inchieste partono dalla segnalazione di lettori attenti. Come questo, che ci ha inviato la seguente mail: “Caro direttore: è possibile che Quindici promuova una qualche iniziativa perché i cittadini molfettesi siano risarciti, anche simbolicamente, del fatto che un edificio che si sta costruendo li ha privati di una parte di strada, che prima era a loro disposizione e che ora non lo è più? Mi riferisco a Via Caduti sul Mare, dove appare evidente che una nuova costruzione sta nascendo abbondantemente fuori del reticolo stradale, sempre nel rispetto delle norme urbanistiche. Oseresti dubitarne?”(A.F.). L'edificio cui si fa riferimento è quello nella foto accanto, attualmente in costruzione nell'area dell'ex Catenificio Sallustio, di fronte al Parco di Ponente. A Molfetta avevamo già il caso di un palazzo edificato praticamente in spiaggia, ad interrompere lo sviluppo lineare del Lungomare Colonna, ora nella galleria della stranezze urbanistiche si aggiunge un altro esemplare, il fabbricato che si sporge sulla strada, occupandone un tratto, chiaramente avanzato rispetto agli isolati precedenti e successivi. Il suolo su cui sorge, come si è detto quello dell'ex Catenificio Sallustio, è stato destinato negli scorsi anni ad area di completamento. Dal punto di vista “della carte”, sarebbe tutto a posto, volendo sviluppare il massimo della cubatura concessa, i progettisti hanno cercato lo spazio là dove c'era. In strada. Le norme tecniche di attuazione dicono che l'allineamento degli edifici deve avvenire secondo gli allineamenti prevalenti o preesistenti. In questo caso, si sarebbe costruito secondo gli allineamenti preesistenti, cioè quelli della struttura che prima sorgeva lì, solo il fatto che l'edificio ormai non c'è più e che il muro di delimitazione dell'area era stato arretrato fa sì che, una volta iniziato a tirar su l'edificio, questo paia avanzare sulla strada. Dal punto di vista formale sarà pure tutto in regola, ma rimane il fatto che la decenza, semplicemente la decenza, se proprio non ci si può appellare ad governo politico della città che badi agli interessi di tutti piuttosto che a quelli privati di alcuni, avrebbe dovuto impedire che si realizzasse quello che a tutti gli effetti è un obbrobrio. Il nostro lettore ci chiede di sollecitare una richiesta, anche simbolica, di risarcimento per le mamme che dovranno fare slalom con i passeggini, per i molfettesi che camminando si troveranno di fronte il muro di un palazzo, per tutti quelli che non credono lo sviluppo della città passi attraverso l'occupazione di ogni buco libero, anche in strada. Intanto crediamo di aver reso il nostro servizio scrivendone, il resto potremo farlo assieme.
Autore: Lella Salvemini
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