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Venticinque liste elettorali, in campo 579 candidati per 24 posti Le dimensioni musicali della Pace nel Creato con lo sguardo fisso sull’Ucraina
15 giugno 2022

Una mano tesa all’Ucraina in questi giorni drammatici di guerra. La sta porgendo in questo periodo il Rotary Club, avviando una raccolta fondi in favore delle popolazioni dilaniate dal conflitto in corso e promuovendo anche degli interessanti e avvincenti incontri culturali, come il concerto che ha avuto luogo la sera di venerdì 27 maggio presso l’auditorium della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria di Molfetta, organizzato dal club cittadino del Rotary, in interclub con quelli di Bitonto Terre dell’Olio e Corato, e che ha visto protagonisti il soprano ucraino Irina Gorbatenko, l’Alter Chorus, diretto dal prof. Antonio Allegretta, e la prof.ssa Adriana De Serio, pianista accompagnatrice nelle vesti anche di direttrice artistica della serata. A fare gli onori di casa il presidente del Club molfettese del Rotary, il dott. Felice de Sanctis il quale, salutando e ringraziando tutti gli interve- nuti, tra i quali il presidente del club di Bitonto, il dott. Luigi Indennidate, e quello del club di Corato, il geom. Pasquale Tarricone, ha rimarcato l’impegno del sodalizio a promuovere la pace nel mondo in varie forme e modalità, anche attraverso la musica, linguaggio universale in grado di rendere tangibili le emozioni e di abbattere ogni confi- ne. Sempre alla caratteristiche della musica si è riallacciato il successivo intervento del prof. ing. Donato Forenza, ecologo-paesaggista e presidente dell’Accademia Scientifica Oikart, descrivendo la pace come una condizione di armonia tra le parti sociali necessaria a instaurare uno sviluppo sostenibile, così come statuito dall’ONU nell’ap- provare l’Agenda 2030. Ed è proprio alle dimensioni della Pace nel Cre- ato che è stato improntato questo appuntamento musicale, ispirandosi alla figura della Vergine Maria, in occasione del mese di maggio a Lei dedicato dalla Chiesa, e a quella di Dante Alighieri, a settecento anni dalla morte, con digressioni nel repertorio musicale ucraino e russo. Un itinerario questo introdotto dall’Inno Nazionale ucraino cantato da Gorbatenko a voler ribadire che “Non è ancora morta la gloria dell’Ucraina, neppure la sua libertà”, come recita il testo dell’inno. Sempre al tema della libertà è dedicata poi la successiva canzone popolare ucraina che il soprano ucraino ha eseguito. Dopodichè la prima parte del concerto, per soprano e pianoforte, è proseguita con la Dumka, un’aria ispirata ad un tipo di danza ucrai- na che il compositore russo Modest Musorgskij inserisce nella sua opera lirica La fiera di Sorocincy, composta su libretto tratto da alcuni racconti di Nikolaj Gogol’ ambientati in Ucraina. A seguire tre lucenti arie sacre dedicate alla Vergine Maria, il Quia respexit dal cantico del Magnificat riportato dall’evangelista Luca, sia nella versione composta da Bach che in quella di Vivaldi, e l’inno Salve Maria di Saverio Mercadante. La parte dantesca della serata si è svolta poi offrendo ben tre versioni del sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare composte da Amilcare Ponchielli e dai musicisti toscani Mario Castelnuovo Tedesco e Ciro Pinsutti, nonché la canzone XXII da La vita nova tradotta in russo e musicata dal compositore Sergej Ivanovic Taneev. Numeri musicali questi tutti caratterizzati dell’interpretazione pulita e precisa di Irina Gorbatenko, soprano lirico con un timbro potente e traboccante di armonici, qui in Italia in questo periodo per specializzarsi e affinare la sua arte studiando l’opera italiana e la sua prassi esecutiva. Ma il pubblico ha avuto modo di apprezzare di Gorbatenko anche le sue competenze di docente. Con un italiano perfetto ha introdotto l’Aria di Gemma, dall’opera Il tafano, ambientata durante il Risorgimento e scritta dal compositore Antonio Emmanuelovich Spadavecchia nato nel 1907 in Crimea e nipote di nonni marinai pugliesi (quello paterno probabilmente molfettese, come il cognome suggerirebbe) che avevano peraltro combattuto con Garibaldi, e celebre nell’Unione Sovietica soprattutto come compositore di colonne sonore di film. L’Alter Chorus invece nell’occasione ha sfo- derato, oltre che un accorato e commosso Va pensiero che inevitabilmente ha rimandato alle popolazioni ucraine che oggi piangono per la loro patria sì bella e perduta, un’aria corale in verità poco eseguita ma non priva di fascino, il Coro della Processione (Gerusalem, la grande, la promessa città) in apertura del terzo atto de I Lombardi alla Prima Crociata di Giuseppe Verdi, brano qui rinverdito grazie ad una interpretazione attenta alle dinamiche e che evoca pienamente quelle emozioni che nell’opera provano i crociati all’ingresso della Città Santa. Con una splendente Irina Gorbatenko nelle ve- sti di voce solista, l’Alter Chorus ha poi eseguito, sempre all’altezza della sua storia e delle aspettative del pubblico, altri due suoi cavalli di battaglia, La Vergine degli angeli, da La Forza del destino di Verdi, dolce aria eseguita col coro maschile, e la solenne scena e preghiera di Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni Regina caeli… Inneggiam, il Signor non è morto, quest’ultima a conclusione di concerto. Tanta la soddisfazione per questa serata da parte del pubblico presente e degli organizzatori, sintetizzata efficacemente dall’intervento finale del dott. Costantino Fuiano, assistente del Governatore del distretto 2021 del Rotary cui fanno capo i club di Molfetta, Bitonto e Corato. © Riproduzione riservata

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