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Le iene portano in tv la vicenda della richiesta di arresto del sindaco Minervini e del presunto scandalo. Ancora un’immagine negativa di Molfetta. IL SERVIZIO INTEGRALE DELLE IENE
De Leonardis e Minervini
04 giugno 2025

 MOLFETTA – Come previsto, è andato in onda ieri sera in tv il servizio delle “Iene” sulla vicenda del sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, per il quale la Procura di Trani ha chiesto l’arresto.

Per chi lo avesse perduto, riportiamo qui il link, in modo da permettere a tutti di valutare l’arrogante spavalderia del sindaco che rifiuta di dimettersi, dicendo che non ha preso un euro da questi presunti appalti sospetti. Come se il fatto di non essersi arricchito, come altri, possa giustificare il suo comportamento.
https://www.iene.mediaset.it/video/andreetta-il-sindaco-indagato-toglie-le-cimici-a-spesa-del-comune_1401816.shtml

Ma in quale Paese siamo? In quale città viviamo? Basta non prendere soldi per sentirsi la coscienza a posto?

Sulla rivista mensile “Quindici” in edicola a Molfetta, potete leggere l’opinione del direttore Felice de Sanctis in merito, nell’editoriale “Bramosia del potere”.

Ci chiediamo se sia peggio un politico che prende i soldi e commette presunte irregolarità per il denaro, oppure un politico che non prende soldi ma ha sete di potere?

Il video gira in città e i commenti sono tutti negativi. Un sindaco rispettoso delle istituzioni si sarebbe già dimesso, mentre Minervini è ormai nella logica della peggiore destra che anche in caso di rinvio a giudizio o condanna (vedi i vergognosi casi Santanché e Dalmastro di Fratelli d’Italia con buona pace della Meloni che prende in giro gli italiani e offende la dignità delle istituzioni, tacendo in merito: garantisti per loro, giustizialisti con avversari e nemici), non molla la poltrona, il potere.

L’opinione del direttore anche su questa vicenda, oltre che nel numero in edicola, potrete leggerla anche sul prossimo numero di giugno, in edicola il 17 giugno.

Intanto registriamo alcuni commenti politici di Gabriele Vilardi, coordinatore cittadino di Sinistra Italiana e di Paola Natalicchio, già sindaca di Molfetta.

 

Gabriele Vilardi

«Il Sindaco che vuole essere creduto dal giornalista de “Le Iene” guardandolo negli occhi,

Il Dirigente alla socialità De Leonardis che scappa alle domande,

Il Finanziere che spiffera la presenza di cimici tolte con 4200 euro di soldi pubblici tolti all'asilo nido e biblioteca.

L'imprenditore intercettato e al centro di un vero e proprio scambio di interessi.

Gli ingredienti dello scandalo che riguarda il primo cittadino, tre dirigenti e altri pezzi della maggioranza ci sono tutti.

Gli ingredienti di un fallimento, di un delirio di onnipotenza dove tutti gli altri ad oggi alla corte del governo continuano la storia della città che prospera a botta di grandi eventi e tanti soldi investiti (vedere #Molfest e #BattitiLive)

«Lei vuole che io mi dimetta?

Non lo so.

Un Sindaco è sereno perché non ha preso un soldo da chicchessia.»

Dice Tommaso Minervini a conclusione del servizio.

Io gli avrei risposto molto semplicemente con un secco e rabbioso Sì.

Dimettiti».

 

Paola Natalicchio

«E adesso che succede? Ce la prenderemo con il giornalista de “Le Iene” per negare ancora e ancora e ancora l’evidenza? O siamo arrivati a Molfetta Anno Zero? Il capolinea da cui il sindaco e tutta la sua maggioranza farebbero bene a scendere?

Il servizio del collega giornalista Max Andretta descrive con precisione alcune evidenze già chiaramente emerse dalle indagini della Procura di Trani, ancora in corso.

Descrive e documenta l’esistenza di un cantiere fantasma - quello della nuova area mercatale, mai realizzata - costato circa un milione di euro, di cui una parte ad affidamento diretto, con dichiarazioni non veritiere al Ministero dell’Interno. Descrive e documenta l’accordo tra il sindaco e l’imprenditore Vito Totorizzo per la gestione del Nuovo Porto di Molfetta. Un Porto mai realizzato anch’esso, sia chiaro, già sequestrato, in costruzione da 15 anni con enormi ombre procedurali e dispendio di circa 100 milioni di euro di denaro pubblico. Il sindaco nell’intercettazione (che si ascolta forte e chiara in questo servizio) dice: “te lo prendi per 30 anni”. E lo fa in cambio di voti, gli stessi che gli permetteranno di essere rieletto nel 2022. Turbativa di democrazia, oltre che delle più elementari leggi della concorrenza che prevedono i bandi di evidenza pubblica per l’assegnazione dei servizi.

E ancora: su Porta Futuro (uno spazio per generare occupazione e lavoro per i giovani della città) si arriva a comunicare a gesti per decidere e incidere sulle scelte, anche lì aggirando le corrette procedure. E si comunica a gesti perché si sa di essere intercettati con delle cimici. E si arriva a rimuovere quelle cimici, con cui la Magistratura sta controllando che a Molfetta ci sia ancora una democrazia e viga ancora il rispetto delle regole elementari di esercizio della democrazia.

Dimenticavo: l’auto blu per fare gli affari propri. Comprare il pesce e uscire a cena con la dirigente-amica. Il sindaco ammette, minimizza, scherza, a favor di telecamera.

Dove siamo finiti? In quali mani? E come è possibile che non esista vergogna? Non arrivino tempestivamente le dimissioni del sindaco e della sua giunta e non si torni subito al voto? Qualcuno pensa davvero che ci siano le condizioni di fare altri due anni di mandato? Con un’inchiesta di queste dimensioni che paralizza gli uffici?

E si può continuare a lavorare al Comune con questo rapporto francamente incredibile tra sindaco e dirigenti pubblici? Esiste una normativa che regola il corretto rapporto tra sindaco e dirigenti, si chiama Legge Bassanini e prevede che il sindaco si limiti a fare indirizzo e controllo e i dirigenti si occupino della gestione: è stata completamente e sistematicamente violata, con il sindaco a dettare addirittura a gesti e con i pizzini cosa fare a una dirigente pubblica, di un settore sacro come la socialità, che si occupa dei deboli, dei fragili, dei vulnerabili.

Ci possiamo fidare del sindaco? Ci possiamo fidare della sua maggioranza?

Scusatemi, le domande sono elementari e le risposte anche e sono stanca di sentire “aspettiamo la decisione del Gip sugli arresti domiciliari”. Il procedimento penale ha i suoi tempi, come è giusto e necessario che sia, anche a garanzia del diritto inviolabile alla difesa di ciascun coinvolto.

Ma il processo politico, scusatemi, è finito. E siamo arrivati al punto in cui ho il vomito. Siamo all’alto tradimento della fascia tricolore e della città. E ne abbiamo ogni evidenza. Le dimissioni del sindaco e di questa amministrazione tutta sono un atto dovuto. Di rispetto, di decenza, di dignità. Perché non arrivano? Qualcuno me lo spiega esattamente? Come é possibile che continuino a governare come se nulla fosse accaduto e stesse accadendo?».

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