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Usura bancaria, come difendersi, se ne è parlato a Molfetta
24 gennaio 2015

MOLFETTA – È un fenomeno imponente e devastante che mette a rischio l’esistenza di molte imprese e famiglie italiane. È un tema di stringente attualità che non sempre trova adeguato spazio di divulgazione attraverso i media. Si tratta delle anomalie bancarie, un argomento sviluppato durante l’incontro intitolato Usura bancaria. Come difendersi da irregolarità riscontrate su muti, prestiti, finanziamenti e cartelle esattoriali, organizzato dall’associazione consumatori AIF di Molfetta presso la sala conferenze “B. Finocchiaro” – Fabbrica San Domenico. Con lo scopo di informare, tutelare e difendere i cittadini, il relatore dell’incontro – dott. Andrea Fisco, CTP in Istituti di credito e vice presidente dell’AIF di Varese – ha spiegato l’importanza di «condividere esperienze di usura o distorsioni bancarie al fine di semplificare e migliorare la vita di tutti».

Partendo dal presupposto che più si conosce e più si può ottenere dall’esercizio dei propri diritti in termini qualitativi, il dott. Fisco ha tenuto una vera e propria lectio magistralis partendo dalla chiave di volta che ha dato origine alla crisi economica che ha colpito così duramente il mondo euro-americano. È il signoraggio bancario che il premio Nobel nonché editorialista del New York Times, Paul Krugman ha definito come «flusso di risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi». In altre parole è una delle fonti con cui un governo finanzia il proprio disavanzo di bilancio con i redditi che ottiene grazie alla possibilità di creare base monetaria in condizioni di monopolio. Insomma è una vera e propria truffa generata dalla manipolazione sociale e perpetrata dalla BCE che, allo stato attuale dei fatti, altro non è che una S.p.A. privata. Le conseguenze di questo sistema truffaldino sono alla base del buco di bilancio degli Stati poiché il denaro viene creato sulla base dell’indebitamento. Si crea così un circolo vizioso dal quale la banca viene fuori come la creditrice della situazione generando un scompenso che i tecnici chiamano sistema a riserva frazionaria: al crescere dell’indebitamento pubblico cala il potere d’acquisto del consumatore portando non al fenomeno dell’inflazione ma alla ben più grave svalutazione del denaro. Come ha spiegato l’illustre relatore, se solo si riuscisse ad estinguere il debito, in circolazione non rimarrebbe nemmeno più un euro. Dunque il signoraggio potrebbe essere considerato, a giusta ragione, un sistema modero di schiavitù che lega i cittadini al salario, ignari di un ritorno del denaro nuovamente alle banche che lo hanno generato. È proprio da questa anomalia che ne scaturirebbero altre relative ad esempio ai mutui bancari. In questo caso il problema maggiore è l’applicazione di un interesse d’usura celato in maniera efficace all’occhio del contraente attraverso le cosiddette clausole occulte. Di fatti il tasso corrispettivo applicato risulta quasi sempre nella norma ma se a questo si aggiunge il tasso di mora, ovvero l’indennità di mancato adempimento, molto spesso si sfora il tetto massimo consentito dalla legge e si configura così il reato di usura, una vera e propria piaga che mette in ginocchio famiglie e soprattutto imprese costrette a licenziare dipendenti per sopravvivere o nei casi peggiori a chiudere per le difficoltà sopraggiunte. E questo di certo non aiuta a migliorare una situazione già di per sé critica e fortemente preoccupante. Un controllo più approfondito andrebbe fatto anche riguardo i conti correnti che a detta di esperti, nel 90% dei casi, contengono errori o imprecisioni.

Oggi fortunatamente la giurisprudenza si sta spostando sempre più dalla parte del consumatore. Un dato estremamente positivo se sommato all’esigenza di prestare attenzione ai temi etici nella gestione della banca per capire quale contributo le istituzioni finanziare possano offrire per la lotta contro l’usura.

© Riproduzione riservata

Autore: Angelica Vecchio
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