Una comunità che ama e non dimentica: inaugurata presso la Basilica Madonna dei Martiri di Molfetta una teca in onore di don Tonino Bello
Coroncina e messale di don Tonino
MOLFETTA - Troppo forte per disintegrarsi il legame che unisce Molfetta a don Tonino Bello: ad un mese esatto dalla visita di Papa Francesco in occasione del dies natalis del grande vescovo una nuova iniziativa volta a farlo vivere ancora in mezzo a noi, proprio come un faro che emana quella luce di cui lo spirito ha bisogno.
Si tratta dell’inaugurazione di una teca, esposta presso la Basilica “Madonna dei Martiri” e realizzata, grazie al Comitato don Tonino Bello, dall'artigiano Pasquale De Nichilo con il contributo di Pasquale D'Addato, Vincenzo Germinario, Gilberto Iannone, Maddalena Pisani, Luca Daliani Poli, Franco Valente. L’evento si è inserito al termine della celebrazione presieduta dal vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli.
«Ritrovo ancora una volta amore e impegno - ricorda il nipote di don Tonino, Stefano Bello, rivolgendosi, emozionato, ai presenti -. Sono onorato di aver contribuito a fare un dono alla città dove il ricordo di don Tonino verrà custodito in un posto così importante per lui. Zio Tonino mi portava sempre qui quando, da piccolo, mi recavo a Molfetta».
É Maddalena Pisani, presidente del Comitato Imprenditori di Molfetta, a precisare come la città di Molfetta non abbia fatto un dono, ma lo abbia ricevuto proprio nella persona di don Tonino. Ed è solo uno dei tanti prolungamenti della visita del Santo Padre a Molfetta: il prossimo, come anticipato in loco dalla stessa, consisterà nella realizzazione di un parco con giostre dedicato ai bambini, anche diversamente abili.
Spetta un ringraziamento anche ai Frati Minori, e in particolare a Fra Marco, che annuncia con immensa gioia che il rosario donato da Trifone Bello alla comunità in occasione del 25° anniversario dal dies natalis di don Tonino verrà custodito insieme al Messale donato dai fratelli Trifone e Marcello Bello nel ‘93 e ad alcuni scritti dello stesso vescovo nella Basilica.
Proprio perché, come sosteneva l’indimenticabile Servo di Dio, la basilica minore è solo un edificio, mentre quella maggiore siamo tutti noi. Una comunità che ama don Tonino e non lo dimentica.
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