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Un ricordo di Ninuccio Mastropasqua, scomparso a Molfetta
Sebastiano (Ninuccio) Mastropasqua
24 marzo 2021

MOLFETTA - Caro Direttore,
ancora una volta sono costretto a chiederLe un poco di spazio sul suo autorevole giornale. Avverto il bisogno di ricordare Ninuccio Mastropasqua, scomparso a Molfetta, un amico fraterno e vice segretario del Sinde (sindacato nazionale dipendenti ENEM), di cui ero il Segretario.

All’epoca eravamo entrambi Consiglieri comunali e insegnati delle Scuole Marinare. Assieme conducemmo numerose battaglie in Consiglio Comunale e come sindacalisti della Scuola a livello nazionale.

Ricorderò le più significative. La proibizione di usare le orfanelle nei funerali, la creazione degli Istituti marinari in Italia, dopo la soppressione delle Scuole Marinare e non ultima quella sul suolo dove oggi insiste l’Istituto Vespucci.

Ninuccio era nato nel PCI, figlio di antifascista. La dipartita di Ninuccio, non solo è una grande perdita per Molfetta ma anche per la sinistra tutta. Nella giunta di Beniamino Finocchiaro (Consiglio Comunale del 6/8/1975), Ninuccio Mastropasqua diventerà assessore supplente, con delega alla Pubblica Istruzione.

L’occasione è propizia per inviare le mie più sentite condoglianze ai diletti figli, Avv. Nichi, Ing. Flavio ed al Tributarista Massimo. Condoglianze anche alla compagna Teresa.

Con la dipartita di Ninuccio si assottiglia sempre di più il numero dei Consiglieri Comunali rimasti di quella epoca.

Vitangelo Solimini

 

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Caro Vitangelo, ti ringrazio per il ricordo affettuoso. Mi fa piacere ricordare mio padre Sebastiano, comunemente conosciuto come “Ninuccio”, come un uomo poliedrico, appassionato in ogni espressione della sua personalità, sempre proteso fino allo strenuo delle sue forze per raggiungere i risultati auspicati. Come professore d’inglese ha formato numerose generazioni di studenti che lo ricordano come inflessibile e severo ma tutti, indistintamente, gli riconoscono il merito di aver radicato in loro la conoscenza della lingua straniera grazie alle peculiari caratteristiche. Ha dedicato gli anni della maturità, nel corso degli anni 70 e 80, alla passione politica quando era dettata non dalla brama del potere ma da ideali indelebili in cui egli ha fermamente creduto e che lo hanno accompagnato intimamente sino all’ultimo dei suoi giorni. Ha partecipato attivamente e tangibilmente alla vita politica cittadina in seno all’amministrazione Finocchiaro come assessore alla pubblica istruzione negli anni di fervente confronto politico al fianco di Sandro Fiore e Donato de Bari. Nel contempo ha dato anche ampia espressione alla sua vena imprenditoriale sia come imprenditore edile (sono numerose le strutture pubbliche realizzate come l’ospedale di Bisceglie, l’ospedale ed il mattatoio di Turi), sia come presidente di numerose cooperative edilizie allorquando nasceva l’edilizia residenziale pubblica a Molfetta (centinaia di molfettesi hanno avuto la possibilità di un’abitazione di proprietà grazie a lui), sia come contitolare di un’agenzia di import-export attraverso la quale ha creato canali di commercio verso l’Oriente a piccole realtà imprenditoriali molfettesi. Come padre, nonostante gli innumerevoli impegni, è stato sempre presente, applicando il canone della “severità” (che gli stava dando ottimi frutti nell’ambito scolastico) anche all’educazione dei figli. Ha voluto ed ottenuto che i suoi tre figli divenissero seri e stimati professionisti e, incredibilmente, è riuscito a collaborare attivamente con loro sino alla soglia degli 80 anni destreggiandosi fra le pratiche legali di Nicky, le pratiche edilizie di Flavio e quelle commerciali di Massimo. Insomma, un uomo d’altri tempi, di elevata caratura morale, mai sceso a compromessi che ha lasciato un segno del suo passaggio, enormemente orgoglioso dei suoi figli ed orgoglio degli stessi. Ti ringrazio, Vitangelo, per le parole di stima e di cordoglio, anche a nome dei miei fratelli. Nicky Mastropasqua
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